martedì 28 dicembre 2010

AL CUORE RAMON

se vuoi uccidere un uomo devi colpirlo al cuore.... ramon spara ma il gringo non muore..... e pensare che sarebbe bastato mirare un po' più in su, o giù.... Leone è riuscito a creare quelle atmosfere spettacolari che mi ipnotizzano ogni volta che le incrocio e mi lasciano lì, incollato a rete 4.... i bambini a volte sono come ramon e ti sparano dritto al cuore e per questo io, come joe, sotto il camice c'ho lo scudo che mi protegge... poi che bello lo scudo di joe....un paio di corde intorno al collo che reggono una lastra di metallo presa chissà dove..... è così che li frega tutti....
c'è una forte liturgia tra i pistoleri...un codice etico più importante della vita stessa.....io dopo che joe si rialza sarei fuggito via come un razzo...ed invece tutti i giannizzeri di ramon sono rimasti lì ad osservare, senza partecipare alla sparatoria......poi, che a me proprio le armi non mi garbano punto, queste storie mi lasciano un gusto amaro, ma al contempo dolce.... probabilmente sono i tempi lenti ed ovattati, che avvolgono i volti dei personaggi in primi piani che paiono eterni e che parlano senza dire nulla...quelle rughe solcate dagli anni, quella terra che soffia in cielo, quella calma che inganna.....quel sole che mi fa patire solo a vederlo....quegli abiti sporchi e vissuti...quel linguaggio crudo che racconta tutto in poche parole....e la vita trattata come una tra le tante cose che appartengono al mondo, quasi con distacco e svogliatezza....
a volte, solo a volte, vorrei fare anche io così, per dare il giusto peso alle cose e vivere con distacco...procedere leggero senza voltarmi indietro....non proprio scanzonato, ma risoluto.....forse con ferite e cicatrici, ma senza piangermi addosso....con una benda all'occhio, affamato e stanco...ma pronto sempre a combattere...
magari, forse, ci sta, m

lunedì 27 dicembre 2010

TIROCINIO FRANCESCA


Eccomi qui.... Ingresso Ospedale "Versilia"... Seguo la linea arancio e mi ritrovo davanti ad un portone blu semichiuso che mi sta separando da un Mondo che, per quanto abbia cercato di immaginare, mi accorgo in quel momento di quanto mi resti "oscuro"... Guardo attraverso quel portone, palpitazioni a palla, i miei occhi scorgono quella figura tanto conosciuta, Mirko, il Nostro Mirko... ad ogni passo che percorro dentro quel corridoio meravigliosamente colorato e traboccante di aria natalizia, i miei battiti si fanno più leggeri, sento in me la voglia di godermi ogni attimo di questa Meravigliosa esperienza che mi è concesso fare... e così mi ritrovo nello Spettacolare sgabuzzino dei Magicolieri!!!


Mirko con la sua voce ed il suo sguardo mi trasmette la tranquillità necessaria per affrontare la prima stanza... E così indosso Il Camice... sono un Apprendista Magicoliere!!!! Non dimenticherò Mai quei Volti, quella stanza, quell'atmosfera, quella magia, quelle risate, non faccio praticamente niente e mi sento completamente rapita da ogni gesto di Mirko... Ecco ora realizzo, ci sono, ci sto dentro... E' Fantastico...


Il pomeriggio continua, nuove stanze, nuovi volti, a situazioni più complicate seguono altre incredibilmente semplici, immensi e tranquilli sorrisi si susseguono ad altri Magicamente strappati sotto un ciuccio che sembra troppo piccolo, è per questo che siamo lì, per la Gioia che si può toccare nel vedere brillare gli occhi di un bambino rapiti da una Scimmietta birichina, nel vedere Bolle Magiche danzare in una stanza al suono emesso da strumenti altrettanto Magici tenuti in mano da piccole manine... Ogni stanza una nuova Esperienza, ogni giorno una nuova Scoperta...


Arrivo alla fine di questi Tre Giorni e quando venerdì il portone blu si chiude alle mie spalle vorrei piangere ma non ci riesco perché il mio Cuore è colmo di Felicità...

Ho avuto l'Onore di poter Collaborare con il Fantastico Mirko e la Dolcissima Simona ed è stato Bellissimo vederli all'opera... Grazie...

Grazie a tutti i Miei Docenti per la professionalità, la disponibilità, per le Emozioni che mi regalano e per come "stanno dentro" questa Esperienza...


Grazie ad ognuno dei Miei Compagni di Viaggio, che definirei Amici (con la A maiuscola), ognuno di Voi mi ha insegnato qualcosa, è come se ci conoscessimo da sempre perché quello che stiamo Condividendo va in realtà oltre il semplice scambio...

Grazie a chi mi ha incoraggiato ad intraprendere ed a godermi questa Esperienza, a chi "sopporta" le mie Magie ed i miei continui racconti ovvero Domenico, la mia Famiglia ed i miei Amici...


ho capito che la "Polvere Magica", per quanto trasparente, è nelle tasche dei Camici di ogni Magicoliere e che, prima di entrare in ogni stanza, ognuno di Loro ne lancia un pò in aria, creando così quell'Atmosfera a misura di ogni Bambino, riuscendo ad Ascoltare, Prendere, Trasformare e Regalare ogni minima Energia presente in quel Cubo diventato Magico... Io ne ho rubata un pò e la Custodisco gelosamente dentro di Me...


Grazie...

Francesca



giovedì 23 dicembre 2010

TI VOGLIO BENE

a te, un sacco...a me due sacchi....il primo bene è verso se stessi, poi agli altri....
poi scegliere comporta sempre una rinuncia e per questo è così difficile.... quando sto bene con me, voglio bene a tutti, o quasi a tutti.....alla musica voglio bene anche quando non mi voglio bene.... ai bimbi, credo, sempre.... ti voglio bene guardando un albero o camminando sul mare......
una volta ho conosciuto una signora che ogni mattina abbracciava un albero...la guardavo strano perchè aveva gli occhi che le ballavano e mi faceva buffo che abbracciasse un fusto di un albero....mi sa che non si voleva bene, però ne voleva agli alberi....
mi voglio bene a bere una birra, o tante birre, con persone a cui voglio bene....specialmente se fuori piove e se ci sono delle persone accanto che giocano a carte, in quelle case del popolo di periferia....ti voglio bene quando mi capisci ed il silenzio non è un peso...
quando imparo qualcosa di nuovo che mi appartiene poco, tipo cucinare....
o quando rimango in una situazione a cui tengo, in un momento di difficoltà... e faccio prevalere l'uomo sul bambino... quando accudisco un germoglio e lo vedo diventare fiore.....
quando col tempo riafforano ricordi belli, che per anni non ce la facevo a riprendere in mano....
e a te quando mi fai sentire che ci sei ed i tuoi occhi riflettono i miei....quando sai dirmi le cose come stanno, senza attaccarmi e rispettando i miei modi....
ancora a me quando mi sforzo di fare qualcosa che mi piace e non mi faccio inghiottire dalla quotidianità.....quando non mi spaventano gli anni e mi sento leggero...
a te quando mi racconti di cose importanti e rimani sul contenuto senza volermi mettere i piedi in testa..... quando tradisci le tue intenzioni con piccoli gesti e buffe espressioni....
a me quando la passione mi fa vibrare tutte le corde del corpo...quando imparo nuove parole di vocabolario e le memorizzo......quando colgo un particolare che gli altri non vedono....quando riesco a mantenere viva la mia anima....quando riesco a dare il giusto peso alle cose e non mi sento una barchetta in mezzo al mare, sovrastata dalle onde...
e a te quando ti sento che sei contento o contenta della mia presenza
m. e te

mercoledì 15 dicembre 2010

IL CRATERE NEL BOSCO


C'è un grosso cratere a s. pellegrino, in una radura nel bel mezzo del bosco..,.riflettiamo sul perchè della sua esistenza.....come mai c'è un cratere nel mezzo del bosco? le interpretazioni sono molteplici e tutte suggestive....alcuni affermano che anzitutto non è un cratere, ma una grossa buca creatasi in seguito ad un cedimento naturale del terreno...tipo una depressione del suolo....ma a me non convince questa lettura...altre verità emergono solo se tutti si siedono intorno al cratere a mò di girotondo e si danno le mani......allora tante porte si aprono e le interpretazioni diventano forti e luminose.....tra le più interessanti c'è quella che che sia stato un meteorite enorme che, come un lampo, centinaia di anni fa, abbia trafitto il cielo, infuocandolo di rosso e schiantandosi sul terreno....oppure che gli abitanti dell'ameno paese di San Pellegrino abbiano voluto creare una piscina al fresco delle fronde degli alberi....oppure che siano stati gli ufo, atterrati tra gli alberi perchè non trovavano campi di grano....oppure il diavolo che, lanciato da S.Bianco, con il suo grosso sedere, ha creato la voragine... o anche che in realtà si tratti di un enorme paiolo dove mettere il ponce a Natale....o la custodia della Sacra Sfera della Verità a cui i pellegrini s'appellavano per trovare conforto spirituale....

il non saperlo permette a tanti di sognare e di tenersi per mano.

la vera verità non la sapremo mai.... meno male.

m. in progress

TIROCINIO ALESSANDRA



E finalmente anche io a raccontare, a cercar di descrivere ciò che da 6 mesi ha cambiato la mia vita... Devo riconoscere che come è sempre capitato per le cose importanti è arrivato un segno... un po' per caso, o forse per destino... Un bando per un corso di Clown in Corsia portatomi dalla Simo che io allora non conoscevo...ho lottato con la pigrizia, mio grande difetto da sempre, e ho partecipato alla selezione... da allora...è iniziato un cammino, intenso,
profondo, fino ad arrivare allo Stage in Pediatria, 3 pomeriggi da passare in reparto con i “Magicolieri” e fare l'esperienza del tirocinio con i bambini malati...E li ragazzi è stata davvero “pesa”, come direbbe Mirko... Il primo giorno non sono stata in ansia fino a che non ho salito le scale, capendo che c'ero... che ero finalmente lì...
Eppure c'ero già stata, l'avevo visto e rivisto il reparto, ma entrarci per fare il tirocinio con il”Magicoliere” era un'altra cosa... C'era curiosità e al contempo profondo rispetto, entusiasmo, ma anche riservatezza...ogni stanza, ogni incontro, scioglieva il ghiaccio, e, come una bambina,osservavo Mirko,lo ascoltavo per cercar di cogliere ogni sfumatura, come a carpirne il segreto, meravigliandomi per i giochi di prestigio che faceva,sorridendo complice delle gag, e piano piano l'impacciataggine iniziale si è trasformata in profondo senso di tranquillità.
E' stata una settimana di incontri intensi, per mille motivi, abbiamo trovato atmosfere gioviali, ma anche momenti più “difficili”, in cui portare un sorriso era un traguardo davvero ammirevole... Insomma... Ho fissato nella mente attimi davvero belli,in cui capisci quanto bisogno di giocare ci sia, quanto sia bello un sorriso,quanto anche i grandi talvolta si ricordino che giocare rende una mezz'ora meno“pesante”, eppoi... La gioia di un bambino alle prese con il balletto di Samantha,Dittongo e Jerry (buffi quei tre sembrava ballassero da sempre!!!!), rimanere affascinata dalla splendida sintonia tra Mirko e la sua scimmietta Samantha, entusiasmarmi per un sorriso rivolto a me, e poi ancora la dolcezza di Gustavo che scioglierebbe anche un ghiacciolo e... l'emozione indescrivibile nel vedere che anche un barattolo di sabbia o sfiorare una pallina possano accellerare un battito cardiaco...
Una di quelle cose che ti capitano nella vita e sai che non potrai mai dimenticarla... Quindi grazie a tutti i “Magicolieri” che mi hanno permesso di condividere con loro ,magari anche creando qualche piccola difficoltà, questa esperienza unica... Grazie a Mirko perchè mi dà continui stimoli di crescita e perché rende magica ogni cosa che fa, attraverso anche la passione e l'amore
che ci mette... Grazie a Ilaria, compagna di stage, che era con me i primi due giorni... E a Maria Letizia che con gioia mi ha permesso di recuperare con lei il giorno che avevo saltato... L'ho apprezzato moltissimo...
E Scontato... GRAZIE a tutto il Gruppo che diventa sempre più GRANDE!

Alessandra




lunedì 13 dicembre 2010

LOTTERIA E STAND


un grande ed affettuoso saluto a tutti...

alcune importanti comunicazioni di servizio:

- abbiamo allestito uno stand espositivo del servizio Magicolieri a Camaiore....grazie al gentile contributo del comune che ci ha messo a disposizione un fondo davanti alle poste, nella piazzetta Diaz.....chi vuole venire a trovarci ci fa proprio piacere....anche perchè, di per sè, a camaiore non è che ci sia troppo movimento e ci si conta sulle punta delle dita...però è un'esperienza ed anche un modo per stare insieme...i giorni in cui ci saremo sono sicuramente sabato 18 mattina e pomeriggio, domennica 19 mattina e pomeriggio....giovedì 23 mattina e pomeriggio....venerdì 24 mattina e pomeriggio.... poi, forse, anche questo giovedì e venerdì pomeriggio....

- è partita la fantastica lotteria dei Magicolieri che ha l'obiettivo di raccogliere fondi per permettere la continuazione del nostro servizio in ospedale..... premi sfavillanti...estrazione il 16 febbraio, probabilmente al cro di solaio, nel contesto di una bella mangiata tutti insieme...chi vuole uno o più biglietti, o un blocchetto da piazzare, occorra si rivolga ai magicolieri....cioè a me,o Samantha, Simona, Chiara, Sabrina.....


un grosso ringraziamento a tutti i nostri splendidi amici del corso di formazione professionale "Clown di corsia" che ci danno una grossa mano a portare avanti entrambe le iniziative....

abientò, mirko


sabato 4 dicembre 2010

IL FREDDO BIRBONE

quando ti aspetti qualcosa che non accade arriva il freddo birbone che ti avvolge tra le sue spire e ti toglie il fiato.....ma anche quando arrivo a casa sono travolto da un secondo tipo di freddo birbone e la questione è seria...nel senso del gelo climatico...in casa mia fa freddo...un gran freddo....ma questo tipo di freddo fa meno male del primo......nel primo freddo birbone si sente un dolore dentro.....nel secondo accendo il camino, la bombola a gas, tre calzini, la caldaia, la termocoperta, la kefiah, i guanti ed il passamontagna, il paltò, il coltrone ...e sono a posto...
un alunno che mi volta le spalle e non so il perchè, un bimbo che non mi vuole, un'amicizia che non ti immginavi che ti deludesse, una giornata che pensavi libera ed arriva l'imprevisto.....l'andare in posti dove proprio non vorresti essere....il fare delle cose solo per compiacere gli altri, anche se non ti appartengono.....sono tutti esempi di freddi birboni....
che nel corso della vita ho imparato a sfrondare, ad accettare, a lasciarli scivolare e,talvolta, respirare... e la mia salute emotiva ed il mio equilibrio ne hanno di molto guadagnato....
nel momento in cui il sangue ti si ghiaccia è meglio non fare nulla...è meglio lasciarsi ammantare, ghiacciare e viversi il disagio...provo a lasciarmi catturare....poi mi trattengo e mi ascolto.....tento di evitare scatti improvvisi di reazione immediata, a trattenere delle parole che farebbero inutili capriole....mi contengo insomma....o almeno ci provo....tutte le volte che seguo l'istinto peggioro la situazione ed il freddo, da birbone, diventa esageratamente birbone......
non so che cosa stia scrivendo...ma mi fa riflettere...sto notando che quando mi trovo realmente in una situazione spiazzante, di profonda incazzatura, molto spesso è meglio non fare niente.....
lasciarla sbollire ed aspettare...a volte le cose si risolvono da sole, no nel momento acuto del bisogno...ma dopo un po' di tempo
vorrei fare, vorrei dire....però io...secondo me sei te...se invece avessi fatto così tu avresti....ora lo offendo così lo ferisco....sì, sì....
certo anche tenersi le cose dentro non va bene..si va sul non detto.....magari si possono dire al momento giusto....che è quando basta uno scialle da metetrsi sulle spalle per ripararsi dalla brezza
m brrrrr

domenica 28 novembre 2010

TIROCINIO TAMARA

Ok… ho atteso, trattenuto il respiro, recalcitrato, temuto, quasi rifiutato e poi fortemente voluto questo momento… il momento dello stage in corsia!

E adesso che l’ho fatto… eccomi qua, come una bambina che ha visitato il Paese delle Meraviglie e vuole disperatamente tornarci!

Il primo giorno…. Cuore in gola, sudorazione imbarazzante, tremore parkinsoniano e…. “fermata di rito” al bagno per quattro volte!!! Che dire… ero più pronta per il reparto rianimazione che per quello di pediatrìa…

Ma spunta il grande capo che subito ne “combina” molte delle sue e ti confonde, ti manda in tilt, ti esaspera, ti fa ridere… ti mette a tuo agio! Perché proprio non puoi non sorridere di fronte alla sua sbaragliante “birboneria”!

Così, messo il magico camice dalle infinite tasche, si parte verso le stanze dove attendono i pazienti…. Ed ecco la magìa!!! Sì perché fra impaccio e fifa da non finire, si fa strada un altro sentimento… la voglia di partecipare al piccolo miracolo di un sorriso, che vedi affiorare pian piano in una giovanissima combattente stanca, che lotta col mal di testa e il fastidio della flebo… o al tripudio di risate di un “puttino” dai capelli dorati che si perde fra le bolle di sapone e cascate di palloncini colorati… è festa grande! Per tutti i sensi! Vuoi che questo duri… perché vale la pena farsi venire le tachicardie, prendere per due volte l’uscita sbagliata (finendo nella toilette della stanza invece che fuori nel corridoio), ingarbugliarsi con le magìe, sfidare il disagio dell’inadeguatezza, la pressione del silenzio…. Ne vale la pena se il tuo premio è questo… il sorriso estatico di un bambino, lo sguardo rapito da curiosa meraviglia…. è qualcosa che davvero non si può comprare… solo conquistare e farne tesoro…

Perciò, un grazie sincero al “gran capo” Mirko e alla mitica e disponibile Magicoliera Chiara, che mi hanno aiutato in questa settimana di altalene emotive, permettendomi di conoscere e assaporare l’esperienza assai rara della “terapia del sorriso” attraverso il gioco, l’umiltà, la passione….


GRAZIE DI VERO CUORE!


PS: Un grazie speciale ai miei compagni di corso, senza i quali non avrei mai probabilmente trovato il coraggio di aprire (ogni tanto) il paracadute e provare a gettarmi nell’emozionante ignoto! Un abbraccio


Tamara

martedì 23 novembre 2010

NOBLESSE OBLIGE

mai perdere la lucidità e mai tenere spenta la luce sulle proprie emozioni.....è chiaro che talvolta preferirei essere altrove, come dicevo ieri.....anche fuori a fare la pertica sul pennone dell'Ospedale.....ma il disagio è un problema mio e non del bimbo o dei familiari...se loro stanno zitti e creano quel silenzio pesante e pieno di giudizio e diffidenza è un loro diritto....se io permettessi a questo disagio di prendere il sopravvento, andrei nel pallone e farei delle sculture con i palloncini per uscire dall'impasse.... si parte da ciò che c'è.... quindi la loro perplessità e il loro disappunto di partenza....io mi becco la stilettata, respiro e provo a non lasciarmi catturare dalla situazione....scelgo, mi sento e vado in scena....si procede, con quel distacco necessario che permette di avere una scorza sopra la pelle che aiuta a farti scivolare addosso le cose..... si stabilisce un'ascolto e ci si adatta....niente voli pindarici, niente esplosione di colori.....ma più un gioco di sguardi, una voce pacata, un corpo che controllo e che rimane lì dinanzi a loro...senza cavalli di frisia che si interpongano tra me e loro...non per lanciare una sfida, ma per tendere una mano...che a volte viene presa...ed altre no....ma questo non è più un problema mio
m, a volte ritornano

venerdì 5 novembre 2010

F.P.

eravamo, durante la primissima adolescenza, in un paesino vicino londra...in una di quelle agghiaccianti vacanze studio dove i genitori ti mandavano per studiare e frequentare corsi estivi per imparare la lingua..... e dove invece io imparavo solo a dire le parolacce e mi divertivo a mangiare le schifezze....io ed il mio amico f. si stava da una famiglia che ci dava ospitalità e che parlava una lingua veramente sconosciuta, che mi pare si chiamasse inglese....crescendo ho visto che molte delle famiglie che davano ospitalità erano veramente strane....negli anni successivi ne ho passate alltre due...nella terza mi avevano messo a dormire in una stanza con le pareti imbottite e le catene al letto...la porta era rinforzata e c'era lo spionciono vicino alla maniglia...avevano un figlio gravemente disturbato e violento e dissero che mi avevano dato la sua camera...ottima strategia per rasserenare l'animo di un ragazzetto di 13-14 anni....poi la domanda era, ma che fine aveva fatto il figlio mentre io ero nella sua stanza?....nella seconda famiglia ero in una zona veramente periferica, un quartiere molto popolare ed arrivato mi lasciarono solo in casa con un piatto di una cosa che loro chiamavano pastasciutta e un bicchiere d'acqua....il posto era sudicio e c'era un topo sulle mensole....niente male per un ragazzetto di 13 anni.....nella prima famiglia, quella in cui ero con F, avevo però ricevuto un battesimo niente male che, dopo quello, nulla poteva essere PIU' peggiore....c'era la figlia pazza e con gravi handicap che girava freneticamente per la casa, si sistemava dinanzi al televisore spento e applaudiva e rideva in modo isterico...io mi immaginavo che nella sua mente vedesse in tv un farabutto che gli suggeriva di fare fuori due ragazzetti italiani....poi anche f., mio caro amico, era strano...metteva l'acqua nella vasca e ci infilava dentro le scarpe e poi le metteva..aveva le timberland e diceva che la pelle ed il marchio si vedevano meglio...f era molto più cresciuto e smaliziato di me e sapeva anche l'inglese....e mi spiegava le prime cose sul sesso, mentre la mia mente era ancora totalmente catturata da quell'exogino che mi mancava e che non riuscivo a trovare...anzi, la motivazione principale al viaggio era forse quella di riuscire a procacciarmelo in quel paese esotico e misterioso, magari quando andavamo a fare la gita di un giorno a londra....poi ora che ci penso, mi sa che gli exogini li facessero solo in italia.....ci fu una festa nella scuola, dove c'erano i pallosissimi incontri per imparare l'inglese.... e tutti ballavano salvo io ed f, che eravamo i più piccoli e che la maestra, per farci sentire a nostro agio col gruppo, chiamava i suoi bimbi...ad un certo punto si avvicinarono delle ragazze che mi parlavano inglese......volevano dirmi qualcosa che io non capivo....io, come spesso faccio quando non capisco, feci cenno di sì col capo...loro sparirono e dopo poco tornarono con una loro amica che era veramente, ma veramente improponibile....di gran lunga la ragazza più brutta che abbia mai visto in vita mia....volevano che ballassi con lei...e io, alla loro richiesta che non avevo compreso, avevo fatto cenno di sì col capo....mi si gelò il sangue e feci cenno di no col capo, si arrabbiarono, provarono a forzarmi, mi offesero e se ne andarono con la carampana...
tutto questo è sempre l'antefatto.....
f che viveva nella casa con me, che aveva l'abitudine di inzuppare nella vasca le scarpe e che aveva i primi ormoni cha facevano toc toc, fece una scoperta incredibile....tra le videocassette del babbo della ragazza che applaudiva dinanzi alla televisione, scorse alcuni film pornografici.... combattuto tra la tentazione di vederli immediatamente con i genitori della pazza in casa e tra la furbizia di aspettare il momento opportuno per goderseli in santa pace, ebbe una brillante idea in cui mi convolse appieno......la casa era al pian terreno e la mattina lasciò la finestra socchiusa........tutta la famiglia, verso le 8, usciva con noi da casa...poi noi si andava a scuola e loro non so.....quella mattina, come al solito, si uscì tutti quanti...noi si fece finta di andare al pulman ma si tornò segretamente indietro......dal giardino si scavalcò la finestra lasciata aperta...con consumata scaltrezza f mise la cassetta desiderata nel videoregistratore e pigiò via....io non ricordo in quei minuti le immagini che vidi...anche se le posso ipotizzare....so però che f, da buon narratore, accompagnava il tutto con dettagliate spiegazioni e considerazioni personali....dopo poco, ma veramente poco, si sentì aprire la porta...era la famiglia che era tornata al completo e ci beccò in flagranza di reato...momenti di ghiaccio.....io non capivo l'inglese e non so cosa dissero, so solo che il babbo era molto adirato...la figlia si mise ad appaludire e ridere come al solito, e la mamma staccò la spina....grazie ad f avevo visto il mio primo f.p.
il ritorno di m

mercoledì 3 novembre 2010

TIROCINIO LAURA


Guazzabuglio medievale.... no ragazzi, non lo stanzino dei Magicolieri, perchè quello, alla faccia del volume, è veramente un gioiellino di ordinata geometria ed incastri. Per chi non lo sapesse guazzabuglio medievale è una frase di Mago Merlino all'inizio del cartoon "La spada nella roccia" e mi è balzata alla mente ripensando al momento in cui ho provato ad esprimere, durante una lezione, i primi due giorni di stage in ospedale: immagini, emozioni, colori, suoni, tanto tanto ed ancora di più! Ogni ricordo si sovrapponeva all'altro spintonando e facendosi spazio, con il risultato di aggrovigliare pure la lingua.Le sensazioni erano troppe e troppo fresche, c'era bisogno di far calmare le acque.

A distanza di una settimana ci riprovo... senza pubblico e non dovendo usare la lingua dovrebbe essere più semplice!

Al contrario dei miei colleghi io sono arrivata in reparto giusto giusto in orario, con Lulù che mi aspettava ... beh, ma il capo non era ancora arrivato. Neanche un minuto ed eccolo lì:"Ciao ragazze, pronte?" ...Certo! (Sì, come no!). In realtà non provavo nè agitazione nè ansia, ero curiosa, curiosa di toccare con mano quello di cui fino a quel momento si era solo parlato, curiosa di sapere e vedere, perchè per poter dare prima bisogna imparare! E poi con me c'era Mirko, ero in una botte di ferro.

Prima stanza e... come mi devo comportare? Interagisco? Osservo? Osservo ed interagisco? Dubbio risolto: il grande capo mi fa fare una magia! E con mia enorme sorpresa ha pure funzionato. Sciolto il ghiaccio è stato tutto un susseguirsi di momenti intensissimi, bambini stanchi dopo una lunga degenza o diffidenti che si sciolgono al calore di una scimmietta birbante ma tenerissima, piccini che si esaltano e fremono in una festa di musica,palloncini e trottole, adolescenti increduli e divertiti da trucchi confezionati ad arte! In tutto questo c'ero anch'io, e ad essere sincera ogni tanto mi perdevo nelle emozioni di cui ogni stanza si riempiva. E poi la ricompensa: sguardi, sorrisi, urla di gioia, tremiti di eccitazione,cosa chiedere di più?

In questi tre pomeriggi sono stata accolta dalla straordinaria competenza e porofessionalità di persone meravigliose che regalano momenti di magica felicità a bambini costretti in una stanza di ospedale, che strappano sorrisi a genitori preoccupati alleviando sofferenze e preoccupazioni.

Ringrazio la mia buona stella che mi ha permesso di incontrarvi, ringrazio i bambini che da alcuni anni mi hanno aiutato a crescere e a diventare una persona migliore e continuano a farlo, e ringrazio voi, Magici Magicolieri!

Un ringraziamento speciale va a Samantha, con la quale ho "festeggiato" per un pomeriggio intero!

Ah dimenticavo! Grazie capo, x il nomignolo che mi hai affibbiato durante un incontro e che mi piace un sacco!


Di ritorno dal Medioevo

Pan di Zucchero - Laura

lunedì 1 novembre 2010

TIROCINIO MASSIMILIANO



Qualche mese fa non avrei mai immaginato di avere la possibilità di trascorrere qualche ora della mia vita in Pediatria come Magicoliere , e dire che in Pediatria da 16 anni a questa parte ce ne ho fatta di strada, ma nella veste di genitore. Operazioni, terapie intensive, risonanze , etc., girando in qua e in la per mezza Italia. Ho sempre pensato che, anche dai peggiori momenti, puoi trarre qualcosa di positivo, e così è stato, sopratutto in questo caso.

Piano piano, conoscendo i vari animatori delle strutture ospedaliere incontrate, ho maturato, con l'aiuto di chi mi sta accanto ormai da quasi un quarto di secolo, la sensazione che fossi adatto a questa esperienza, fare il clown in corsia.

E' proprio a loro, alla mia splendida famiglia, che dedico questo mio lavoro e questo mio impegno; tornare a studiare ed a mettermi in gioco alla mia età, non sarebbe stato possibile se non avessi avuto tra i miei primi tifosi più accesi proprio coloro che vivono con me giorno per giorno, e tutto questo nonostante l'enorme tempo che sto strappando alla nostra vita familiare.

Dopo questo breve incipit entro nel particolare e nel vivo della mia esperienza settimanale come Magicoliere.

Così come accaduto al mio caro collega di corso Claudio, arrivo con un anticipo pazzesco e l'attesa, si fa sempre più spasmotica … trenta minuti fuori da una porta a vetri non li auguro a nessuno.

Come al solito ho sbagliato porta, sono dalla parte opposta di dove sarei dovuto entrare … ore 14.30 eccolo lì, si avvicina una figura dai capelli crespi, è proprio lui, il Grande Prof, ci siamo, si entra in ballo.

Come sempre sono accolto dalla gentilezza di Mirko, in poche parole ti mette a tuo agio; a dire il vero una volta salutatomi mi dice “Che ca... ci fai qui?”, per un attimo impallidisco e tra me penso “vuoi vedere che ho sbagliato settimana?”, fresca insalata me l'ha fatta anche stavolta!!!

Tre incontri lunghi ed intensi … iniziati con una gran voglia, e terminati con la nostalgia di varcare chissà se e quando di nuovo quella porta, per portare un po di sorriso a quei piccoli ma grandi pazienti.

Ho avuto la fortuna di trascorrere due pomeriggi con Mirko, oltre alle sue immense doti umane e tecniche, in lui rivedo un po il mio modo di essere, un giocherellone, una persona che trova sempre stimoli anche nelle situazioni più difficili.

Nei primi momenti mi limito ad osservare, per cercare di cogliere qualsiasi sfaccettatura dell'incontro, e per dare meno fastidio possibile; in quei momenti non pensi ad altro, sei concentrato in quello che fai e assorbi come una spugna in una giornata di pioggia.

Si parte dalla piccola ma grande stanza dei giochi, c'è un po tutto di quello che stiamo conoscendo nelle lezioni teoriche, giochi, palloncini, il registro dei pazienti e tanto altro.

Non so dove guardare, tante sono le cose che mi interessa conoscere.

Un breve controllo delle vecchie e nuove degenze e si parte per il giro pomeridiano.

Il reparto non è stracolmo di pazienti come in pieno inverno, meglio così dico tra me, avremo modo di valutare meglio ogni incontro, e poi meglio … fresca insalata, più bimbi stanno bene e meglio è non trovate??? Ben presto mi libero dai fardelli emotivi e inizio ad interagire anche io, grazie sopratutto alla complicità di Mirko, il quale mi lascia calare nel ruolo coinvolgendomi nelle gag.

Al sorriso strappato al bambino, ti senti come ricaricato di energia, un po come nei videogiochi ...diamoci dentro!

Superiamo anche il momento del “caterpillar”, l'elemento di disturbo in gergo tecnico, l'imprevisto che ti fa tornare alla situazione di partenza, quella del pianto e dello sgomento.

Mirko non si perde d'animo, ed io con lui, ci riproviamo e la cosa funziona … siamo forti noi due penso tra me!!! E poi i momenti con i più piccoli 9 e 14 mesi , sia con Mirko che con la Simona (grazie anche a lei per la pazienza dimostratami); grande esperienza il vedere come, anche con bambini così piccoli si possa interagire e strappare un momento sereno.

Bello davvero! Bhe che dire, mi sono dilungato molto, ma nonostante questo tante sensazioni non riesco comunque ad esprimerle, le tengo tutte per me; colgo però l'occasione per salutare tutti quelli che stanno contribuendo a questo meraviglioso corso, la mia famiglia in primis, la mia azienda (senza il loro benestare non avrei nemmeno potuto iniziare), i docenti (sempre disponibili ad ogni chiarimento) e i miei compagni di corso, dai quali ogni volta resto affascinato dalla loro enorme generosità e dal loro immenso spirito di gruppo. Continuate così!

Un pensiero speciale va ad Alessandra, Angelica e Sara, che saranno comunque e per sempre parte del nostro meraviglioso gruppo. Un abbraccio!!!


Massimiliano



mercoledì 27 ottobre 2010

TIROCINIO SARA


Beh’…. Che dire… sono senza parole…. Non male come inizio non trovate?!?

Mirko ha gentilmente offerto la possibilità di esprimere la nostra esperienza di tirocinio in poche righe, e per questo lo ringrazio tantissimo ma… come si fa?

Mi spiego meglio: come si possono concentrare mille emozioni in poco spazio? La risposta è semplice: è impossibile. Ad ogni modo cercherò di tradurre in parole ciò che ho provato, sperando di riuscire a rimanere nei limiti !

Il mio primo giorno di tirocinio è iniziato con un livello di angoscia fuori dal comune, sono una ragazza solare e solitamente molto autoironica ma quando si tratta di eseguire delle “performance” davanti ad un pubblico (anche ristretto) mi agito tantissimo (basti pensare che quando a Natale mi mettevano sulla seggiolina davanti ai parenti per recitare la famosa poesia imparata all’asilo, diventavo rossa come un peperone…).


Quando sono arrivata nel parcheggio dell’ospedale con la mia compagna d’avventura, mi sentivo le gambe tremare e il cervello confuso, tant’è che abbiamo subito sbagliato strada e siamo andate in un altro reparto… dopo mille peripezie, abbiamo finalmente trovato Mirko che con la sua voce serena ha cercato di tranquillizzarci: beh’, vi posso assicurare che non ero affatto tranquilla! Cercavo di far promettere a Mirko che non mi avrebbe coinvolto, che non mi avrebbe fatto fare magie né tantomeno scenette comiche, perché in quel momento per me non c’era nulla di comico, stavo attraversando la fase tipica che precede gli esami universitari: strizza!

Ma a quanto pare nel camice dei Magicolieri c’è davvero un po’ di polvere magica… non appena l’ho indossato e ho visto una bambina che curiosava nel corridoio per aspettarci, la paura è scomparsa e si è trasformata in voglia di mettersi in gioco e di regalare sorrisi. Dico davvero!

Cosi è iniziata la mia avventura: ho avuto la fortuna di vedere molti casi diversi fra loro, bambini sofferenti, allegri, curiosi, impauriti, timorosi ed ho potuto osservare come deve essere l’approccio professionale in ciascuno di questi casi.

Quando sei davanti ai bambini, malati o no, la parte adulta e piena di schemi predefiniti viene meno: riscopri quanto sia bello giocare per terra con le trottole, quanto siano magiche le bolle di sapone, i libri che si colorano in un attimo, il soffio di un bambino… ma soprattutto acquisti la consapevolezza che è ancora possibile giocare in modo semplice e naturale grazie all’utilizzo della fantasia e della creatività.

Davanti a loro ti accorgi quanto siano banali le questioni adulte, quanto tempo si spreca durante la giornata e quanto potrebbe fare ognuno di noi per aiutare il prossimo…

Grazie a Mirko, a Chiara, a Simona e ai miei compagni di corso ma soprattutto grazie ai bambini perché ovunque vado continuano a darmi la forza di sperare in un mondo migliore.


Ps: sono stata nei limiti di spazio?!? J


Sara


 

mercoledì 20 ottobre 2010

TIROCINIO GIULIA



Quando i miei compagni di corso raccontavano come avevano vissuto lo stage in ospedale, io li ascoltavo incredula, quasi scettica.. incapace di credere quanto gratificante potesse essere contribuire a rendere serena una giornata in ospedale.

Adesso che il mio stage è terminato, porto con me la soddisfazione di aver trascorso la settimana più intensa degli ultimi anni.

Mai avrei pensato di ritrovarmi nostalgica al pensiero di aver terminato le poche ore a disposizione.

L’imbarazzo iniziale, che in certe situazione diventa insostenibile tanto da stizzirmi, s’è trasformato in curiosità e voglia di partecipare! Cosi senza nemmeno accorgermene mi sono ritrovata sorridente e compiaciuta nell’improvvisarmi divertente per qualcuno.

E se penso che quel qualcuno in realtà erano bambini, quegli esserini tanto temuti da me fin dall’adolescenza, lo stupore si moltiplica ulteriormente.

Penso che questa sia la volta buona per liberarmi dai così detti scheletri nell’armadio che fino ad oggi mi hanno impedito di interagire serenamente con ciò che mi circonda.

grazie, Giulia

mercoledì 13 ottobre 2010

TIROCINIO CLAUDIO


Eccomi, finalmente dopo alcune settimane riesco a raccogliere le emozioni ancora vive che sono nate grazie all'esperienza fatta affianco di alcuni magicolieri all'interno del reparto di pediatria dell'Ospedale unico Versilia, per essere precisi Mirko e Samanta.Si è realizzato un sogno che tenevo all'interno del mio cassetto da diversi anni; entrare a contatto con i bimbi in un luogo dove spesso il gioco viene momentaneamente abbandonato fuori nelle stanze di attesa che precedono l'ingresso nei reparti; la mia piccola avventura inizia proprio in una di queste stanze dove arrivo con un anticipo da record, poi l'attesa tipo quella degli esami di scuola oppure dell'inizio di uno spettacolo da protagonista; il mio percorso era dalla sedia alla porta d'ingresso ma di Mirko nemmeno l'ombra, fino a quando finalmente vedo il carrellino in fondo al corridoio dalla parte opposta, senza Magicoliere, non vi dico da quali pensieri sono stato assalito, ho aperto la porta e in pochissimi secondi ero accanto al carrello saluto il capo lo informo di avere fatto un' attesa dall'altra parte del corridoio di non averlo visto passare, e lui con tranquillità mi risponde che era passato dall'altra entrata.Benissimo! la mia ansia volteggiava ancora nel corridoio quando vengo assalito dal centro operativo del Magicoliere, uno stanzino misurabile con gli occhi, che si fatica a starci in due ma che sprigiona il fascino del baule che sai che dentro ci troverai il tesoro. Entro, Mirko parla ma sinceramente sono attratto da quanta roba sono riusciti a farci entrare, dalle foto, disegni dei bimbi stampe etc, sono entrato nel mondo dei magicolieri. Un emozione così forte mi riporta all'incontro con l'artista Nardo Dunchi, allora ero uno studente dell'Accademia di Belle Arti di Carrara che varcava la porta della casa studio di uno delle persone più importanti di Italia e Francia, adesso sono un uomo con diversa esperienza alle spalle ma che viene assalito dalla stessa emozione, bello!!!!! Si parte, con molta attenzione seguo tutto ciò che il maestro dica e faccia, poi il primo bimbo e subito teoria e pratica diventano un
tutt'uno, adesso l'ansia non c'è più adesso c'è attenzione a seguire ogni passaggio ogni emozione che possa uscire dal bimbo, in pochi minuti la camera è trasformata, un semplice giochino in mano adulta scompare per lasciarsi affascinare dai passaggi magici di una pallina, di una corda o di un personaggio buffo che appare prendendo forma attraverso una storia fantastica. Mi specchio con il bimbo non so chi dei due è più emozionato-sorpreso. Si esce dalla stanza, porto via con me una sensazione di soddisfazione palpabile, un'attimo, è durato un'attimo tanto ero concentrato. Così il resto dei bimbi, tutti mi hanno emozionato e gratificato allo stesso modo, i loro sorrisi, le loro preoccupazioni e i loro pianti, lì ricordo tutti alla perfezione e se un giorno dimenticherò i loro volti sono sicuro di ricordarli attraverso le emozioni che mi hanno fatto provare. Ringrazio Mirko la Samanta per avermi coccolato in questo percorso e colgo l'occasione per ringraziare tutti gli insegnanti e colleghi con il quale sto condividendo tantissime cose. Grazie a tutti. Un abbraccio sentito ad Alessandra Sara e Angelica che, ahi mé sono impossibilitate a continuare.
ciao Claudiano

lunedì 11 ottobre 2010

TIROCINIO DANIELE



Ciao Ragazzi !!!!!!

vorrei iniziare con un "Omacece".. non è per niente facile descivere
l'emozione dello stage!!!!.... soprattutto considerando che sto ancora
elaborando quanto vissuto in reparto con voi e i bambini!!!!
Ho atteso tanto questo momento, e devo dire che lunedì sono arrivato in
ospedale emozionatissimo...allo stesso tempo concentrato e lucido, consapevole
di star per vivere un "esperienza" importante e speciale della mia vita!!!
La concentrazione era così alta che ho avuto la sensazione di rimanere in
"apnea" per tutta la permanenza in stanza con ogni bambino... e di avere
respirato solo durante i "debriefing" fra una stanza e l'altra, dove ho dato
sfogo a considerazioni, domande e riflessioni!!!
Un "apnea piacevole" in realtà, è come aver respirato con delle "branchie
speciali", perchè è stato possibile assaporare la magia creata nella stanza, e
in particolare cogliere lo stupore e la meraviglia negli occhi dei bambini, a
dimostrazione del fatto che in quel "momento tutto loro" il disagio causato
dalla malattia e dal ricovero è realmente superato. Certo non sempre le cose
vanno bene..abbiamo trovato anche situazioni difficili, dove non è stato
possibile raggiungere la stessa magia, e nonostante la delusione anche quelle
utili e formative, essendo parte quotidiana del lavoro del clown di corsia.

Per concludere vorrei dire che, sono stato davvero a mio agio con voi in
ospedale, ho ritrovato la stessa "Armonia" creatasi tra di noi durante il
Corso, e questo è un grande merito al vostro splendido "Gruppo", che lavora con
grande professionalità e passione!!! E' stato anche molto bello avere condiviso
gli Stages con alcuni compagni del Corso!!!!
Grazie per la disponibilità e in particolare della Vostra Amicizia!!!

...ci rivediamo presto...per condivere nuove esperienze insieme.... e spero
che questo sia solo l'inizio!!!!

Un abbraccio.


Dani

lunedì 4 ottobre 2010

TIROCINIO ELISABETTA


….Ciao capo,

eccomi qua’…..allora…che dire ….innanzitutto e’ stata un’esperienza umana e di crescita che non dimentichero’,mentre salivo le scale per raggiungere la pediatria,l’ansia e la paura di non sapere che fare crescevano sempre piu’,un po’ come succede in tutte le cose che non si conoscono,ma qui ancora di piu’!...ero in un ospedale con dei bambini, che stanno male e che vivono comunque un disagio … ho respirato la mie emozioni,ero felice ,eccitata allo stesso tempo di poter fare o donare qualcosa di speciale ad un bambino…. Si,avevo l’ansia a mille,l’imbarazzo di un sape’ che fa…, ma avevo il mio sorriso e non ero sola….ho cercato di dare qualcosa di mio ad ogni bambino…e spero di esserci riuscita…. il mio percorso è appena iniziato e quindi mi do tempo per fare esperienza e migliorare sempre di piu’….Grazie siete delle persone meravigliose! Un bacio Ely

P.S

…ieri sono andata via di fretta…avrei voluto dire a tutti che questo fine settimana..e’ stato un’esplosione di emozioni… che fanno bene al cuore!,grazie ragazzi!

Grazie a te Mirko!

Elisabetta

ESPERIENZE DI TIROCINIO CORSO CLOWN DI CORSIA

so che alcune cose che scrivo non possono essere capite da chi non mi consce direttamente....in quanto sono degli stralci di pensiero che si muovono e che lascio andare...e magari parlo della mia infanzia o del mio lavoro o di un'emozione che sento in un certo momento e che mi va di vestire di parole....oppure di un gioco e di un episodio che mi è accaduto e magari parlo come se chi leggesse fosse dentro la mia testa....stavolta spiego invece le cose ammodino....
grazie ad un finanziamento del ministero delle pari opportunità il consorzio So. & Co. di Lucca, che gestisce il servizio Magicolieri, ha organizzato un corso di formazione professionale (di 640 ore) per ottenere la qualifica Clown di corsia....tale corso, in cui viene insegnato il metodo e lo stile di lavoro del magicoliere, è iniziato a maggio e si protarrà fino a febbraio...da un po' i corsisti hanno iniziato fare tirocnio in varie strutture sociali, socio-sanitarie e ricreative della zona...nel monte ore del tirocinio sono comprese anche alcuni incontri che ogni tirocinante svolgerà in ospedale, affiancando direttamente un magicoliere.....il corso, in cui ho un ruolo di docente e coordinatore dell'area docenza, per me è difficile da esprimere...pur essendo una professione che porto avanti da anni, quella di insegnare ad altri, è per me una cosa così grande, ricca, forte ed impegnativa come non l'avevo mai fatta....una palla di neve che rotola in discesa e che diventa sempre più grande e compatta...questa immagine mi viene.....
tutto questo preambolo per dire che a ciascun tirocinante è stata offerta la possibilità di raccontare in qualche riga la sua breve esperienza in reparto insieme a noi...quindi talvolta sul blog troverete qualche post di alcuni amici apprendisti magicolieri...
mirko

martedì 28 settembre 2010

FERRO 3

ferro 3 è un tipo di mazza da golf ma è anche un film coreano di kim ki duk, particolarmente eccentrico ed originale....è un film in cui ci sono pochissime parole ed il protagonista si comporta in modo curioso e, apparentemente, incomprensibile...però è anche una storia d'amore molto romantica....quando il protagonista è in carcere in una cella minuscola riesce a non farsi mai beccare dal secondino, riuscendosi a nascondersi nel nulla...non si capisce bene perchè il protagonista faccia certe cose, però mi pare di ricordare che le faccia tutte con piacere e senza parlare nè motivare alcunchè...nel mio lavoro spesso le parole non servono...o meglio servono meno del linguaggio del corpo, molto molto più forte e significativo...qualche giorno fa una bimba, mentre giocavo con lei in ospedale, non ha profferito alcuna parola ma si vedeva che stava bene e che per lei era giusto così...allora perchè chiederle: come stai? come ti chiami? che classe fai? che senso avrebbe?.....forse a fare stare meglio noi, ma non certo lei.....
mirko

giovedì 23 settembre 2010

IL TEMPO DI CECCO

cecco è un mio grande amico...si chiama cecco ma non so perchè....meglio, si chiamava perchè poi il soprannome si è perso nel tempo....e si stava sempre insieme a fare un sacco di cose più o meno sensate...spesso delle bellissime cose assurde, che mi fanno ricordare quegli anni come meravigliosi...lui era più grande ed io gli volevo tanto bene....ma non è che condividessi tutto quello che diceva o faceva....avevamo anche una fornitissima bancarella di giornalini che allestivamo sul ciglio della strada con le cassette della frutta rovesciate....tanti ricordi, per fortuna quasi tutti sulla strada....di ginocchia sbucciate e palloni bucati....figurine e ping pong....anche atari e bicicletta....e tanto tanto altro....cecco dall'alto dei suoi due anni più grande sapeva come andava il mondo e conosceva bene le sue regole...io imparavo tanto da lui e mi sentivo tanto implume.....ma chioccone come sono, spesso volevo dire la mia...un giorno infrasettimanale, nel periodo di carnevale, eravamo ad un incrocio tra due strade ed il gioco consisteva in lui che spruzzava la schiuma alle macchine che passavano ed io che la dovevo spalmare con un manganello di plastica su tutta la fiancata....io mi sentivo tosto perchè sapevo che il manganello era illegale e i grandi non volevano si usasse.... e questo mi gasava da matti....però, dopo un grosso entusiasmo iniziale e dopo 5-6 macchine, non avevo più voglia di spalmare la shiuma di cecco con il manganello...volevo io la schiuma....ma cecco non me la voleva dare..e la mia frustrazione era grande....più insistevo e più mi diceva di no...ma poi, dico io, c'ho un manganello in mano e lo uso per spalmare la schiuma? no, no,no.....alla prossima macchina gli do una bella botta....cecco me lo diceva che era una cavolata, che da noi non è come in città e d'inverno passa una macchina ogni 10 minuti e che ci avrebbero beccato subito, poi era anche giorno....bla, bla, bla,.....ma al mio decoro non ci pensava? alla mia autostima ed alla mia dignità?
stavolta, amico, le regole le faccio io.... alla prossima macchina gli do una botta....
passano 10 minuti di silenzio indispettito tra noi e da lontano si vede avvicinarsi una macchina rossa...è ormai a pochi metri ....che faccio gli do una botta e mi faccio notare da cecco o faccio il quacquaracquà?
....la macchina è dinanzi a noi....cecco spruzza con lo spray ed io sferro un colpo secco e perentorio col manganello....il rumore è forte...la macchina inchioda....mi sa che gli ho fatto un bozzo sulla carena.....ingrana la retromarcia e torna forte indietro da noi....cecco scappa via....io che ero due volte più lento di lui lo seguo.....cecco è furbo e trova un nascondiglio tra la siepe ed il lampione...io lo raggiungo e gli dico che mi nascondo lì con lui....cecco capisce che così ci avrebbero beccati di sicuro e prova a spingermi via con me che abbracciavo il lampione.....desiste dal tentativo e riscappa via lungo la strada...si sente quel rumore fastidioso e prepotente di marcia all'indietro che si avvicina sempre più...io la vedo che mi passa di fianco e segue cecco...allora io scappo in direzione contraria e dopo una cinquantina di metri mi volto a vedere cosa accade...beppe è di fianco ad una macchina parcheggiata e dall'altro fianco c'è l'altra macchina, quella ammaccata...cecco fa le finte e la macchina è lì col motore acceso ad aspettare un suo passo falso......si sente lo sportello che si apre ed io riprendo a correre.... se la vedrà lui, d'altronde è il più grande e conoscerà l'arte della diplomazia.....cecco decide di scappare ancora.... e da lì in poi non so più cosa sia accaduto, forse non lo ricordo....immagino che il proprietario della macchina ammaccata lo abbia inseguito a piedi..... io non so davvero...però sono sicuro che nel giro di 100 metri cecco me ne ha ripresi 50 e quando mi ha raggiunto mi ha detto...scappa cretino.... curviamo alla strada di casa mia e però il cancello di casa era chiuso...si scavalca e ci si butta di sotto come sacchi di patate....dopo pochissimo passa la macchina rossa ammaccata che non ci vede e tira dritto....
bello spavento ci siamo presi io e cecco....ma che ficata di ricordo! altro che cretino, se non era per me e per la mia idea ora ero a scrivere di un'insulsa partita di pallone fatta sulla strada....serve pazienza nel giudicare le cose....a distanza d'anni, quella che di primo acchito pare una bischerata senza appello, forse può diventare qualcosa che acquista una nuova luce e brilla molto più di una stella......c'è tempo, c'è tempo....
m e calypso

giovedì 16 settembre 2010

IL RISKIO

su dai...mi è venuto di scrivere così come fanno i giovanotti con la k al posto del ch....che la k ha secondo me ha una sua bellezza estetica e per tanti anni è stata bistrattata perchè nell'italiano di parole con la k non ce ne sono...e a me piace tanto, perchè è particolare e perchè è nel mio nome....e quando qualcuno mi scrive con la c è come se non parlasse di me....ora la k vive finalmente anni gloriosi e tutti i raga la utilizzano....
sono da poco tornato dall'allenamento di tennis tavolo dove mi hanno sculacciato perbenino e dove il mio Miky mi ha tenuto al pezzo facendo un intensivo su tagliata e top su tagliata....4 su ogni 10 palline sono andate sul soffitto, 2 fuori dalla finestra e 4 in campo....è buono...perchè, come dice Miky, nel top la pallina va accarezzata con dolcezza...ed il rumore è diverso da quello della schiacciata perchè fa stock....l'intensivo è ganzo, perchè si svolge quando tutti se ne vanno e si resta noi due....e chi dice che il tennis tavolo non è uno sport faticoso è perchè non ci ha mai giocato davvero....gli presto Miky per una mezz'oretta e poi me lo ridice....poi oggi ho lavorato al libro ed ho decespugliato un bel po' di piane e ho lavorato la terra....insomma il mio l'ho fatto....dedicare del tempo alle mie cose mi permette di riprendere fiato prima di ributtarmi nella mischia.....perchè nella mischia c'è poco da scherzare, se si vogliono fare le cose ammodo....c'è da riskiare per ottenere un buon risultato...a scuola senza riskio i ragazzi mi avrebbero sbranato già 8 anni fa....con i pazienti a volte occorre dire quella cosa che non sai se è proprio così....però la senti e provi ad indirizzare il discorso lì.....a volte va bene ed i loro occhi si sgranano come per dire chissà come ha fatto a capire...altre non si illuminano e capisco che la strada è sbagliata...in ospedale può capitare di trovare un bambino con tratti autistici girato di spalle che non ti guarda e non ti calcola proprio..e te puoi stare lì a fare le tue cose tanto per farle...ma se vuoi provare ad incidere davvero occorre osare....cose semplici, ma allo stesso tempo forti....basta, magari, mettergli una pallina accanto....e se lui la prende e la tira via potrebbe essere che la cosa gli piaccia....allora si raccoglie e la mettiamo lì dinanzi a lui nuovamente....se ripete il gesto la dinamica è partita....non più una pallina, ma due, poi tre, quattro....fino a quando lui non si volterà e ti guarderà per un attimo solo.....dieci palline da tirare lontano e raccogliere ...e lui partecipa, senza dire una parola e senza guardarti quasi mai...ma trema....e per me non ha freddo, ma è eccitato dalla cosa....ma se la prima pallina non l'avesse tirata e fosse rimasta lì? mi sa proprio che avrei provato con altro....qualcosa c'è sempre, o quasi, che riesca ad intrigare, ma non è detto che si riesca a trovare...però l'importante è riskiare...
mirko

mercoledì 15 settembre 2010

I LIMITI DI ALBERTINA


Albertina tira la corda e le prova tutte, ma nulla da fare..per lei il momento della pace è ancora lontano..però è testarda e non si cheta mai....sa che da qualche parte c'è la cosa giusta per lei, basta trovarla...ma il tempo non è ancora maturo e lei forse non ha ancora imparato ad aspettare....poi c'è anche chi sa quale sia la cosa giusta da fare, ma dalla voce traspare una dolce amarezza perchè è cosciente che non può fare più di tanto...e con tanto pudore osserva senza essere visto...e la sua presenza è forte....c'è tanta poesia in albertina, tanta...

mirko

venerdì 10 settembre 2010

ALLA SALUTE

sarò io all'antica, ma sono rimasto che spesso si fa il brindisi con i calici pieni di buon vino augurandosi reciprocamente buona salute, donne, soldi e compagnia bella...in molti gradiscono che durante questo rituale ci si guardi dritti negli occhi...e magari uno brinda solo perchè è nella tavolata con tutti gli altri e quando si chiama il cin tutti lo devono fare....e se uno si sottrae è fritto perchè tutti gli chiedono cosa abbia o lo rimpoverano....magari si è appena mollato dalla donna e gli garberebbe stare nel suo cantuccino e invece gli tocca non solo brindare, ma anche guardare tutti negli occhi, che a volte è peggio delle frustate....va bè, ma torniamo a noi....qualche tempo fa ero in ospedale a giocare con una donna ed un bimbo, entrambi pakistani....loro non capivano un fico secco della mia lingua ed io uguale della loro...ed allora si faceva coi gesti....porta che apri e cultura che trovi...aspetto molto affascinante, anche nel mio lavoro....perchè cambiano i modi di rapportarsi e giocare con le persone....la mamma era ganza, il figlio di circa 4 anni era invece peso come pochi....faccia scura e contratta, mi sembrava che il suo desiderio principale fosse quello di demolire tutto ciò che facevo con lamenti e bizze....scene già viste parecchie volte e la cosa non mi impressionava, anzi mi stimolava nel provare a trovare la chiave giusta per stabilire una buona relazione di gioco.....il bimbo, che manteneva un buon contatto visivo con me, stava nel letto...anche se, secondo me, non aveva nulla di preoccupante....la mamma sorrideva e mi guardava....ad un certo punto loro due hanno avuto un rapido scambio di battute nella loro lingua....la mamma d'emblée ha allungato la mano, afferrando un bicchiere di plastica dal comodino accanto....ha preso il figlio per le ascelle e lo ha sollevato in piedi sul letto....con un gesto da professionista gli ha abbassato contemporaneamente brache e pantaloni del pigiama....ha afferrato il suo membro e lo ha inserito dentro il bicchiere che teneva con l'altra mano....il bimbo non si è fatto pregare ed ha aperto il rubinetto....loro erano tranquilli e continuavano ad osservarmi come nulla fosse...io che ero nel pieno di una routine non potevo fare a meno di osservare questo bicchiere che si stava riempiendo ad una velocità fotonica....ho afferrato lesto alcune cose che avevo poggiato sul suo letto per evitare che fossero inondate e ho continuato a giocare....l'idea che la pipì tracimasse dal bicchiere non era per nulla campata in aria....caso ha voluto che invece si fermasse proprio sul bordo...la madre con difficoltà ha riposato il bicchiere stracolmo sul comodino ed ha rialzato al piccolo brache e pigiama, rinfilandolo sotto il lenzuolo come fosse un manichino.....il bicchiere è rimasto sul comodino....il motivo mi resta tutt'ora sconosciuto....so solo che la guardavo dritta negli occhi e non mi dava noia, ma senza aver intenzione di fare alcun cin...anche se mi piacciono le contaminazioni etniche....
prosit, m.

martedì 7 settembre 2010

L'ASSASSINO TI SIEDE ACCANTO


Correva l'anno 1993...io ero nel pieno della mia adolescemenza e, avendo il cuore tinto di viola, seguivo la mia amata fiorentina allo stadio...fu un anno tragico, sportivamente parlando...il milan pareggia 1-1 col brescia in casa, in una partita assurda in cui i difensori milanisti, i più bravi del mondo, svengono tutti insieme e lasciano passare un giocatore del brescia per il pareggio...la roma, con carnevale che, a porta vuota, tira la palla della vittoria della roma incredibilmente fuori e lascia pareggiare l'udinese....vittorio che ne combina quante carlo in francia e manda via radice a gennaio, lasciando tutti di stucco...ed io sprofondo nell'amarezza più totale, vedendo la viola che se ne va mestamente in b....l'ultima partita col foggia è quella decisiva....ci siamo, se vinciamo e le altre squadre che ci stanno avanti non vincono, ci si potrebbe salvare....noi si vince 6-2...ad un certo punto siamo salvi...poi c'è lo spareggio...poi invece la retrocessione perchè tutte le altre squadre vincono....io avevo detto a mia madre...se la fiorentina retrocede preparami dei panini e non aspettatemi per la notte....credevo tipo fosse anche una colpa mia quella storia della retrocessione e mi andava di espiare il tutto con un sacrificio purificatore...avevo pensato di andare a fare di notte un sentierino sopra stazzema, di raggiungere un tavolino di legno nel bosco e stare lì a vedermi tutti i servizi sull'evento calcistico con un televisore portatile in bianco e nero, a pile....
la fiorentina va in serie b ed io devo mantenere la mia promessa morale...arrivo a casa da firenze, prendo la mia moto ed i panini e mi invio verso stazzema....parcheggio e con una pila mi avvio lungo il sentiero...dieci minuti di cammino verso le 10 di sera ed arrivo al tavolo....io ero tipo in trance ed avevo il morale sotto i tacchi....accendo la tv e la sintonizzo sulle reti rai in attesa della domenica sportiva....mangio e sento un po' di freddo...va bè, penso ai miei giocatori, con cui ero molto arrabbiato, che staranno sicuramente peggio di me...io era una cosa che dovevo fare, il dio del pallone si aspettava questo da me....d'altronde il danno ormai era compiuto ed io potevo solo leccarmi le ferite e rivivermi il dramma interiore in una specie di catarsi.....credevo che facendo così avrei placato le mie sofferenze, che gli altri non potevano capire..i cellulari non c'erano ed io non avevo detto a mia made e mio padre che avrei fatto questa cazzata, altrimenti mi avrebbero riempito di botte e mi avrebbero chiuso in casa...non so dove pensavano fossi andato, mi avevano visto con l'anima in pena e forse pensavano fossi da un amico..invece ero al buio in mezzo al bosco con una tv a pile a fare lo scemo....va bè, fatti loro pensai...sono io il guerriero e sono io che mi devo risolvere questo casino della retrocessione...un anno in b era una cosa troppo pesa...erano 50 anni che non ci si andava e proprio a me doveva toccare..
ad un certo punto smetto di parlare con il mio cervello e resto in silenzio...meglio, sento il silenzio che mi circonda e mi guardo intorno e non vedo nulla, solo nero...sento solo un crepittio di foglie ed il rumore di vento tra le fronde degli alberi e qualche grillo...è in quel preciso momento che mi chiedo che minchia stia facendo...alzo allora il volume della piccola tv e sento la conduttrice della rete rai che dice...sta per andare in onda la domenica sportiva ed a seguire il film horror venerdì 13, l'assassino ti siede accanto...questa storia dell'assassino che siede accanto non mi era garbata per nulla....iniziavo, già allora, a credere in alcuni segnali che, talvolta, la vita ti dà ed in quelle coincidenze che, a vederle bene, tanto coincidenze non sono....iniziavo a sentire dentro me che anche se fossi tornato a casa la fiorentina non sarebbe tornata in A e che io in fondo non ci potevo fare nulla...poi i giocatori guadagnano una marea di soldi e magari il prox anno giocano già in un altra squadra....insomma, che c'entro io se siamo retrocessi? il mio unico desiderio era togliermi da mezzo il bosco...improvvisamente mi sentii fuori luogo e molto scemo....e finalmente mi feci la giusta domanda...che cazzo sto facendo?....incominciai a pensare che mi avrebbero fatto sicuramente fuori se fossi rimasto lì da solo..l'assassino era certamente dietro un cespuglio col coltello in mano, pronto ad aggredirmi senza remore...i cellulari poi non c'erano e sarei stato spacciato....poi che ne so io se gli assassini sono due o tre....va bè....meglio tagliare la corda...ripresi lo zaino in spalla con dentro la tv ed ancora un panino intonso, la mia pila ed un bastone per lottare contro l'assassino...tornai indietro alla moto col cuore in gola..non me ne fregava più nulla della viola in serie b...dovevo salvarmi la pelle io...guarda che cretino, poi domani c'ho anche scuola e non posso salare che c'è l'ultimo scritto di inglese che sennò me lo danno a settembre...poi se mi fanno secco li faccio impazzire gli sbirri nel cercare di capire che cosa ci facessi lì...e nessuno lo sapeva delle mie paturnie e della mia balsana idea di venire qui a stazzema...potevo andare sul mare, che era anche vicino casa? o meglio rimanere in camera mia a scrivere qualcosa per scaricarmi? che idiota....
poi il sentiero che prima avevo fatto a gambe levate non finiva mai...lungo da morire e pieno di trabocchetti sparpagliati qua e là dagli assassini..rami di traverso, sassi che prima non c'erano, buche coperte da foglie....se mi vogliono mi devono sudare, pensavo dentro me...una bastonata almeno gliela chiocco di sicuro...per fortuna ce la faccio...sono arrivato sano e salvo alla moto solo grazie alla mia scaltrezza...gliel'ho fatta sotto il naso e non mi hanno preso...ero orgoglioso di me stesso....ero ancora vivo...accendo la moto e scendo lentamente a valle, col sorriso sulle labbra...che grande che sono...saranno sempre lì che mi cercano quegli stolti degli assassini...ed io me la rido e mi voglio bene..e poi il prox anno, ne sono sicuro, si torna in serie A alla grande...la vita è proprio bella.
m. e batistuta



sabato 4 settembre 2010

MENO MALE

la figlia era la mamma del babbo che, vestito da improbabile adolescente, voleva attirare su di sè la mia attenzione....la ragazza era un po' imbarazzata come a dirmi non ci posso fare niente, mi è capitato così....io sono passato dall'infastidito al divertito e dopo un po' mi sono reso conto che lo stavo trattando proprio come fosse un ragazzo anche lui, utilizzando le stesse gag e battute...io e la figlia, conosciuta da diversi incontri, avevamo un gioco di sguardi come a dire si fa un po' tra noi ed ogni tanto facciamo qualcosa anche per lui.... la mamma e lo zio, anche loro presenti nella stanza, parevano d'accordo con questa strategia e tutto è filato liscio....in particolare al babbo garbava smascherare i trucchi e diceva che avevo calamite e tasche segrete, che in realtà non c'erano...io gli dicevo di sì, strizzavo l'occhio agli altri e tutti contenti tarallucci e vino...poi si è alzato e ha voluto fare uno scketh insieme a me, mi ha insegnato una magia e, tra un moccolo e l'altro, mi voleva dare una fetta di torta....era un tipo strampalato il babbo....
poi, dopo un bel po', sono uscito dalla stanza e sono andato a rassettare e disinfettare i giochi nella nostra piccola e colorata rimessa....lui mi ha seguito in silenzio e mi ha accompagnato lungo il tragitto.....io sono entrato e lui si è appoggiato allo stipite della porta ad osservarmi....ho provato ad usare una formula magica che conosco ma non è sparito....allora gli ho sorriso e lui mi ha sbarbottato qualcosa.....voleva facessi un altro gioco, solo per lui, senza quella rompiscatole della figlia....gli ho toccato un punto vitale della spalla per vedere se riuscivo, perlomeno, a farlo svenire ma ho rifallito....dopo poco è arrivata la moglie, che rimproverandolo gli ha detto di tornare in stanza e lasciarmi andare via.....poverino, mi son detto, un pochino lo capisco...nel mio intimo, una mia parte, vorrebbe sempre giocare.... anche quando la mamma gli dice di no...ma quando gioco davvero, a volte, so che non mi controllerei e posso diventare molto vulnerabile....quindi anche se vedo che c'è un pallone, è meglio lasciar perdere...la mamma ha sempre ragione..
m

giovedì 12 agosto 2010

UN FORTE PENSIERO A S. ANNA

in quasi due anni che scrivo sul blog mi accorgo di non aver mai affrontato temi politici o storici o di attualità...non che non mi interessino, tutt'altro...oddio, alcuni mi annoiano da morire, ma altri mi appassionano...specialmente l'accorgermi di come tante persone che hanno il potere hanno perso proprio il cervello e compiono azioni invereconde....in tante, tantissime zone del mondo, nel passato come ora....solo che parlarne e scriverne è per me un terreno ostico in cui mi muovo peggio ....e poi tante cose che leggo me le scordo, o forse, me le voglio scordare....poi c'è il rischio di fare della facile retorica e di perdersi in ideologie che ti fanno vedere le cose in modo poco obiettivo e confuso....ma la mia coscienza la sento chiara e la mia sensibilità importante....poi non è neanche lo scopo di questo blog, che in realtà è un veicolo per far conoscere il lavoro dei magicolieri in ospedale e per sfogare un po' delle mie bischerate e fantasie....però un'eccezione mi sento proprio di farla....in questi giorni di metà agosto il mio pensiero silenzioso, ogni anno, corre a quello squallido e inenarrabile eccidio che si è compiuto a s anna di stazzema, dove hanno perso la vita 560 civili, quasi tutti donne, anziani e bambini, per mano dei nazi-fascisti....tutti nel giro di poche ore e senza alcuna pietà....e parlare di motivazioni per una cosa così inaudita sarebbe veramente una mancanza di rispetto....provo solo tanta vergogna e tanta rabbia per dei miei simili cha hanno potuto fare cose così atroci....e purtroppo non è stata l'unica...si sa che quando una cosa ti è vicina, ti tocca di più, ma questo avvenimento ha delle proporzioni così mostruose e così insensate che mi avrebbe ugualmente colpito....l'atmosfera a s. anna è incredibile e ogni volta che salgo, tutte quelle persone assassinate barbaramente me le sento sulla pelle.....e anche se non credo, una preghiera talvolta la faccio, forse per cercare di stare meglio io.....mantenere viva la memoria di una strage avvilente e dolorosa come questa è un dovere.....
mirko

martedì 10 agosto 2010

LO SBOCCO

no cari ragazzi, oggi poco spazio alla poesia....lo sbocco nel senso proprio di sboccare...insomma il vomito, che è una roba proprio schifosa assai....in pratica oggi una bimba mi ha sboccato quasi addosso...non uno sbocchino a scopo dimostrativo, ma una vera cascata che non riesco a capire come potesse contenere quel corpicino tutta quella roba giallastra e filamentosa....non credo di essere stato io con una magia, non ne sono capace....e non penso nemmeno le facessi così schifo...solo che era sotto sedativi e sbarellava alla grande....secondo me non aveva neanche capito fossi io, perchè continuava a biascicare una serie di parole insensate, scandite da smorfie ed espressioni stravaganti del viso....la cosa ganza era la zia, che giustamente preoccupata e facendo le veci della mamma, mi chiedeva di farla divertire....ma lei proprio non c'era e la sua mente girovagava in sterminate praterie alla ricerca dell'orizzonte...ogni tanto è fico avere un po' il cervello in pappa e sotto l'effetto di qualche sostanza benzodiazepinica...a me una volta fecero la pre-anestesia e mi lasciarono per un po' sopra una barella lungo il corridoio.....conobbi un altro poveretto nella stessa condizione su una barella accanto alla mia e con il suo prezioso aituo mi era venuta l'idea di fregare delle medicine che erano nell'armadietto di fronte a noi...solo che non ce la facevo più ad alzarmi e mi veniva da ridere, tanto da ridere...lui però non era d'accordo con me e voleva farmi desistere dall'impresa....allora gli tolsi la parola e detti una spintarella alla sua barella....
mirko

lunedì 2 agosto 2010

LA LUNA E AMELIE


non sempre sono al top e ci sono volte che magari ho anche un morso allo stomaco.....tutti questi momenti fanno parte della vita e lasciarli fuori dalla porta è faticoso, ma indispensabile nel mio lavoro.....

ieri ho letto sopra un muro: scegli un lavoro che ti piace, così per tutta la vita non lavorerai nemmeno un giorno.... la frase è intrigante e suggestiva e mi ha colpito perchè penso che anche per me sia così.... ma la condivido solo a grandi linee....forse perchè a volte occorre confrontarsi e scontrarsi con la realtà per realizzarsi pienamente... per poi magari tornare indietro sui propri passi, non avendo più il rammarico dell'essere ignavo, ma con qualche ferita e ammaccatura in più....nella vita e anche nel mio lavoro, che amo, occorre fare compromessi e certe volte la cosa mi pesa....meglio osservare da lontano ed immaginare le cose come vorremmo fossero o andare a toccarle con mano? mi viene da dire la seconda, ma talvolta anche la prima mi sa che è meglio...o forse, più semplicemente, ogni cosa ha il suo momento...ma poi, cosa vuoi che ne sappia....

signore e signori, una canzone per la notte che incombe, "la Luna":

http://www.youtube.com/watch?v=HGLth4UeRI4


Un giorno all'improvviso,

la luna si stancò,
di guardare il mondo di lassù;
prese una cometa,
il volto si velò
e fino in fondo al cielo camminò.
E sorpresa fù
che la bianca distesa
non fosse neve.
Eran solo sassi
e i piedi si ferì,
piangendo di nascosto lei fuggì.
Affrontare il mondo a piedi nudi
non si può
e dall'alto a spiarlo lei restò.
E sorpresa non è più
che la bianca distesa
non sia neve.

m e Angelo