venerdì 21 dicembre 2012

IL PICCOLO LORD

Stava sul suo lettino tra il diffidente e lo spaventato....piccolissimo e sperduto nei suoi 3 anni infgottato....scaraventato in ospedale per non so cosa......probabilmente smarrito e sofferente...due nonne importanti, una alla sua destra ed una alla sua sinistra...due nonne insieme è garanzia quasi sicura di insuccesso....
quando ha sentito le prime note del carillon ed il materializzarsi di una figura a lui sconosciuta, e forse pericolosa come i medici o gli infermieri, ha alzato le barricate...non avendo i cavalli di frisia ha usato un giornaletto dei teletubbies che ritenevo, a torto, inghiottiti nel nulla da anni..... se lo guardava come un rampante imprenditore sfoglia il new york times....sdraiato nel suo lettino, con le manine minuscole che tenevano queste pagine tre volte più grandi del suo viso...
il tutto corredato dalle petulanti insistenze delle due nonne che si sobillavano a turno nel cercare di coinvolgerlo....
grondavano melassa da ogni poro della loro pelle e non lasciavano tregua al povero nipote, disturbato nella sua rassicurante lettura della pagina col teletubbies giallo e col sole che sorride...
io ero a distanza di sicurezza per non farlo irritare o piangere.... proponevo senza invadere, ascoltavo senza chiedere, osservavo senza guardare....
per rendervi l'idea, come i pescatori stavo buttando la pastura in mare...speranzoso che prima o poi i pesci sarebbero arrivati...
un'orata non viene se la chiami e neanche una sardina, però puoi creare le migliori condizioni possibili perchè la pesca sia proficua.....
cantavo a bassa voce...qualche piccolo strumento musicale di supporto e una palla luminosa...senza responsabilizzare il piccolo lettore, lasciandogli tutto il tempo che occorreva...
dopo una decina di minuti, con garbo ho fatto cenno alle nonne di rasserenarsi......
io mi sentivo tranquillo e curioso, perchè mi accorgevo che stavo procedendo bene...
solo talvolta il giornaletto si scostava e, per alcuni attimi, due occhietti fragili e disorientati buttavano uno sguardo a quanto accadeva...
quando il momento era maturo è comparso il personaggio mediatore che ha porto una pallina al piccolo lord...era il pretesto che probabilmente aspettava..infatti ha allungato la manina e l'ha afferrata...il giornalino è caduto in terra e nessuno l'ha più raccattato....
poi le palline sono diventate due, tre...è comparsa una cesta in cui inserirle e in cui fare canestro....da cui riprenderle e rimetterle ancora....poi il personaggio mediatore si è dissolto ed è arrivata direttamente la mia mano a porgergli le palline....
il contatto visivo tra noi ha guadagnato di fiducia ed è diventato forte ed assiduo....
dopo poco lui porgeva le palline a me...
le sue labbra hanno iniziato a schiudersi e gli occhi a brillare...i muscoli a distendersi e la bocca a parlare...
si è tolto le lenzuola e si è messo a sedere sul letto....ha iniziato a muovere le braccia a ritmo della musica e a suonare le maracas....
e non voleva sapere come  mi chiamavo, quanti anni avevo, mandarmi bacini o raccontarmi del perchè era ricoverato...
ma solo giocare...esclusivamente quello
m e la sharia del gioco

giovedì 6 dicembre 2012

BASTA UN ATTIMO

e così la carte in tavola si sparigliano...una parola fuori posto, uno sguardo in più o un''espressione del viso inappropriata e la magia si rompe....e sento che si è spezzato qualcosa e che l'incontro non è più magico, ma normale....resettare non si può.... e allora continuo....porto la nave alla banchina e faccio tesoro di ciò che immagino avere sbagliato....l'importante è non perdere la bussola e non far naufragare ciò che è normale in tedioso, stanco e asfittico.... lotto per stare nel limbo e non sprofondare nel baratro del bimbo che butta gli occhi sulla televisione o chiede alla mamma quando si mangia...
è qui che occorre tirare fuori gli artigli e la professionalità per mantenere un livello decoroso...
a volte i genitori non se ne accorgono ma il bambino ti ha dato una stimmate marchiata a fuoco...
lì brucio calorie e vado di tecnica più che di pancia...sì, a manovella...chiaro che sorrido, sono positivo e felice...ma sento di lottare per non retrocedere nel girone degli animatori, che intrattengono ma non stupiscono...anche questo fa parte del gioco...
è vero però anche il contrario, cioè far diventare straordinaria un'esperienza che fino ad un certo punto era normale...così d'amblè, forse con una battuta azzeccata o un sorriso....e lì mi gaso...
poi ci sono tutte le eccezioni del caso...
che bello però....sapere che la qualità del nostro intervento è nelle nostre mani e dipende molto da dinamiche sottili e quasi impercettibili...molto raramente verbalizzate dal bambino, che a livello cosciente si accorge di essere stato infastidito ma non riesce, o non vuole, motivarlo....
diretto e senza alcun filtro ti indica la gogna o o il trono...ed io posso essere re , menestrello o villano....
tutto scorre ed il verdetto va accettato, con dignità e raziocinio...
a bocce ferme mi rivedo e mi giudico e provo ad avere meno giustificazioni  possibili.....
però tutto sarebbe importante chiuderlo tra le mura del reparto, perchè fuori il personaggio si sveste e si torna persone, nude e fragili....
non sempre riesco ed a volte mi serve un po' per stemperare la tensione....così giunto a casa proietto i miei vissuti su chi non c'entra per nulla...e la ruota continua a girare
non si smette mai di crescere
m e teseo

sabato 17 novembre 2012

MANO A MANO

Tenere le mani dietro la schiena, o in tasca, può essere indice di rispetto, cautela, ambientamento...ma talvolta può sottendere il desiderio di tenere nascosto qualcosa e di non svelare le proprie carte...muovere tanto le mani, così come averle sudate, trasmette un senso di ansia ed apprensione...così come il tenerle immobili che penzolano dalle braccia comunica apatia e povertà di intenti....quando si stringono a pugno tentano di scaricare la tensione accumulata e paiono pronte ad attaccare...strofinare le dita sul pollice è da insicuri, così come mettersele in bocca, o toccarsi i capelli o le orecchie....aggiustarsi la camicia, o meglio la cravatta, è indice di virilità e del desiderio di affermazione del sè...toccare tutte le cose esprime un tentativo di controllo sula situazione che sta sfuggendo..spostare un oggetto è indice del desiderio di ampliare l'argomento trattato dall'interlocutore...
e questo solo per quanto riguarda una versione abbozzata e superficiale delle mani...poi ci sono gli occhi, le sopracciglia, le labbra, le mascelle, la testa, le spalle...il busto, le gambe...la massa della propria corporatura...
ed inoltre la disposizione del corpo nello spazio e tutte le migliaia sfumature che tutte le parti del nostro corpo assumano in una visione di insieme dinamica e contingente...
quindi riflettendo sulla figura del clown di corsia, non è possibile affermare che il nostro intervento è stato rifiutato anche se non abbiamo fatto e detto nulla...
poi se uno ci mette anche la parole c'è tutto il paraverbale...l'intonazione, l'inflessione, il timbro, il colore e l'intensità della nostra voce....
non è proprio possibile fare nulla
mirko e nemo





mercoledì 10 ottobre 2012

LE ZONE D'OMBRA

Piccolo io, io integrato, io sussidiario, falso io, vero io, io simbiotico, io scisso, io narcisista...e così via..
ognuno c'ha il suo modo d'intendere l'IO....poi scava scava dicono tutti la stressa cosa...essere in pace ed in armonia con se stessi è la base del vivere felice.....quando così non è, esistono delle piccole stanze chiuse e senza luce che non si fanno mai vedere, nè trovare...ma ci sono e... dentro queste stanze stanno le ombre, il rimosso, il passato, che influisce ed influenza il presente...che fa arrabbiare per delle cavolate, impermalosirsi per delle bischerate, immalinconirsi per nulla....che fa essere intolleranti o violenti, avidi ed angosciati...
senza fare i conti con proprie zone d'ombra è difficile aiutare gli altri...o meglio, si crede di aiutare mentre aiutiamo solo noi stessi, o almeno ci si prova...ma i nodi vengono spesso al pettine e così un rifiuto di una persona che sta male può scatenare una reazione veemente, ingiustificata ed ingiustificabile ...oppure la nostra energia può essere sempre bassissima...il dolore degli altri può diventare il nostro...non mettiamo in gioco la nostra parte bambina e femminile...recitiamo una parte stanca ed asfittica, seguendo un copione fiacco e rassicurante...non si è più capaci di dire di no ad una richiesta strampalata e neanche di trovare le parole giuste da usare dinanzi ad una domanda scomoda...c'è confusione, paura, smarrimento...provvisori momenti di gioia che avidamente si cerca di catturare da chi è in grado di regalarceli..ma un clown di corsia dovrebbe ricevere mentre dà, e non il contrario....
ecco perchè alcuni passano tanto tempo solo con certe persone ricoverate e con altre meno...perchè gratificano e fanno stare bene...mentre le altre ci mettono davanti un disagio personale, antico, spesso inconscio o rimosso....
quindi, per me,la pulizia è essenziale...o almeno la capacità di sapere quali siano le proprie zone d'ombra per riuscirle ad evitare o controllarle durante i servizi....come riuscire a mettere ordine è soggettivo e richiede tempi e modi sempre diversi...magari è già in ordine e non c'è bisogno di affannarsi troppo..
ma una spolveratina ogni tanto è essenziale....che vuol dire rimettersi in gioco, partecipare, discutersi, osservarsi, ascoltarsi..
molto più importante del conoscere giochi, gag, battute...per quelli basta studiare e non c'è mai dolore...
aniMa

martedì 11 settembre 2012

La rana

cra cra...negli anni ho provato un'infinità di modi di giocare in ospedale..alcuni li ho tenuti, altri via....magari pensavo potessero funzionare, ma poi provandoli mi accorgevo che non erano nulla di che.....le persone tutte, ed i bimbi in particolare,sono dei giudici severissimi e se qualcosa non interessa è meglio la televisione o il giochino al telefonino...
noi magicolieri abbiamo con noi un carrellino che contiene un'infinità di strumenti per rispondere alle diverse esigenze e alle differenti fasce di età....nel carrellino ci entrano solo cose utili e che funzionano..ogni oggetto ha il suo posto preciso, così da poter essere rintracciato senza difficoltà al momento opportuno...
quindi ogni cosa del carrellino ha una sua storia e una sua specificità e so che ha molte probabilità di esercitare un forte impatto emotivo sulla psicologia della persona ricoverata..
non c'è spazio per oggetti che funzionano così e così ...ma solo per cose testate migliaia o centinaia e centinaia di volte e che lasciano il segno...
nel mio carrellino ho una sola eccezione: la rana...la rana è un pupazzetto di plastica morbida che quando viene schiacciata fa rumore....la uso nella musicoleria e non se la fila mai nessuno...
non la tolgo perchè ci sono affezionato ed è quasi un portafortuna...poi col tempo è diventata una sfida, un ulteriore stimolo nell'impegnarmi sempre al max per far sì che qualcuno la consideri un po'...quando la suono la metto accanto al bambino sperando che la prenda in mano e la strizzi..ma non succede mai..
la rana è un po' vecchiotta e non è è fatta bene...non ha appeal...e ce l'ho da più di 10 anni....ho sempre desiderato che un bambino la prendesse, ci si affezionasse e mi facesse tripolare per riprendergliela...per inciso, non regaliamo mai qualcosa al bambino solo perchè noi non siamo capaci di riprendere quella cosa...
oppure speravo che magari la mamma mi implorasse di regalargliela o addirittura vendergliela....o magari provasse a nasconderla sotto le lenzuola del figlio sperando non me ne accorgessi...
sarebbe risultato tra l'altro un tentativo vano..perchè alla fine di ogni stanza chiamo tutti i miei giochi per nome e mi accorgo all'istante di eventuali assenze ingiustificate e vado a recuperare quanto smarrito...
comunque sia la mia rana è andata in depressione...le è venuta la vitilligine.... è diventata secca sfinita e non ride mai...voleva smettere di stare nel carrello e finirsi nella sacca dei giochi dimenticati...ma io l'ho sempre sostenuta e coccolata...e suonata...e disinfettata...trattata come una regina..come un gioco di primo pelo..
oggi è successo l'inimmaginabile, il miracolo..
...una bimba ha guardato per qualche secondo la rana...evento rarissimo...era accanto alla sua gamba...l'ha presa in mano e la strizzata e l'ha ristrizzata ancora...l'ha riguardata e l'ha provata anche a ciucciare..
lì mi sono sciolto...poi non la voleva ridare e faceva le bizze...sommo gaudio...
provavo a distrarla con altri giochi da 90...che riscuotono sempre successo, ma nulla...
voleva solo la rana e non la lasciava andare la furbona..
la rana si stava sciogliendo dalla gioia...era in estasi e nel regno dell'amore...
in fondo, quando l'incontro è terminato, la mamma ha sussurrato qualcosa all'orecchio della bimba, che malvolentieri ha mollato l'osso...l'ha riposta nella sacca....la rana era felice...
fuori dalla stanza l'ho presa in mano...era tornata verde, sorrideva,  era ingrassata...tutto passa, il resto va..
m nello stagno

martedì 28 agosto 2012

NON FARMI RIDERE

Le avevano tagliuzzato la pancia e non poteva ridere....i punti le tiravano e dovevo stare attento a mantenere un ritmo soft...e così facevo...ma si sa, quando uno non può ridere gli andrebbe tantissimo di farlo...
e lei sperava che ciò non accadesse o perlomeno ci provava...
ma bastava facessi una mezza espressione buffa e iniziava a ridere ed insieme a piangere....e si arrabbiava se piangeva e si contorceva dal dolore..va bè, ora sto serio...e scarnificavo tutte le gag per renderle pacate e con poco colore...e lei diceva stai serio, stai serio....non mi guardare....solo cose serie...
 ad un certo punto mi è venuto da dire un mezzo nome  buffo e mi sono bloccato...ho sgranato gli occhi e l'ho guardata quasi per scusarmi...lei era medusa, nel senso che avrebbe voluto trasformarmi in pietra col suo sguardo...
non c'è riuscita e si è rimessa a strillare e ridere....
siamo andati avanti in modo surreale per tutto il tempo dell'incontro...che in certi momenti pareva un requiem, pronto a trasformarsi in gospel in qualsiasi momento.....mi sono accorto che lei pativa davvero tanto e mi sono impegnato al massimo per non farla più ridere...
qualche giorno dopo poteva ridere ed abbiamo riso...
questo per dire che l'obiettivo dei magicolieri non è tanto quello di far ridere, ma di entrare in contatto con i bisogni della persona e cercare di fare ciò che è giusto per lei..ridere, stare seri, ascoltarla, stimolarla, intrattenerla, aiutarla a superare blocchi ed ostacoli derivanti dal ricovero e dalla malattia...stare insieme

domenica 19 agosto 2012

CORSO DI FORMAZIONE MAGICOLIERI



OLTRE ED ALTRO IL CLOWN DI CORSIA


A CHI è RIVOLTO?  a tutte le persone maggiorenni che vogliono acquisire strumenti e stili
relazionali per giocare con le persone, in particolare in situazioni caratterizzate dal disagio e
dalla sofferenza (strutture socio-sanitarie pubbliche e private, istituti di detenzione; orfanotrofi;
missioni umanitarie….ma anche compleanni, inaugurazioni, feste in genere..).
DOVE presso sede Azienda Agricola "La Ficaia" Cooperativa Sociale ONLUS , Via della
Ficaia, 524 - 55054 Massarosa (LU), vicinissima all’uscita dell’autostrada.
DURATA 80 ORE, 72 di aula (8 incontri settimanali, 2 week end ed un incontro finale di
sabato) ed 8 di stage ospedaliero
QUANDO
NUMERO 8 MERCOLEDI’ DALLE 18 ALLE 22
OTTOBRE: 24, 31
NOVEMBRE: 7,14,21,28 –
DICEMBRE: 5,12
NUMERO 2 SABATO E DOMENICA (9:30 – 13:30 14:30-18:30)
NUMERO 1 SABATO (9:30 – 13:30 14:30-18:30)
POSTI A DISPOSIZIONE 25 allievi.
Nel caso le iscrizioni superassero la soglia stabilita, verranno effettuati colloqui individuali con tutti
gli iscritti. Il numero minimo per l’attivazione del corso è di 15 partecipanti.
TERMINE ISCRIZIONI venerdì 5 ottobre 2012
CERTIFICATO DI FREQUENZA Al termine del corso, sarà rilasciato un certificato di
frequenza dopo una verifica delle competenze tramite prova finale, a condizione che gli allievi
abbiano frequentato il 70% delle ore complessive previste dall’intervento formativo, riscontrabili
dal registro delle presenze. Il corso, una volta ultimato, non garantisce la possibilità di svolgere
servizio nelle strutture in cui opera l’Associazione I Magicolieri.
PER INFORMAZIONI   www.magicolieri.org - info@magicolieri.org -   tel: 393 3089890 – 347 9396990              Facebook: I Magicolieri

LO SPULFO


Spulfa lo Spulfo…traccheggia se ondeggia e libeccia sulla seccia….
Spesso cuorte fortemente scocca ma non sorte da solenne porte…
Urka lo Spulfo!!! Mantralo tutto…
Talto ardito infiamma la mente,
ma illo ruffolando introta  la seta
E tu?
Se laccega la bega, la tregua non paga,
la mente ficazza e s’affuma l’odiente,
Non tracolare, ma sberleffa e dilisca.
Dal canto lo Spulfo mertegna. Con asso e baffo scanduto
si spiuma o si spialla, ma non si spella.
Primo sultra, onde pollisca e s’angolla.
Infine lerpido t’attazza con sommo favello,
ma dignigo t’insegna silente.
Vaffino e ritrulante m’inchino allo Spulfo,
senza mai sandare multo altro ancora.


martedì 24 luglio 2012

IL FARO

Un mentore nella vita serve sempre....io ne ho avuti parecchi e diversi e sono stati molto utili per migliorarmi in molte delle cose che mi appassionano...
ho anche passato periodi dove non ne trovavo punti e me ne sono rammaricato....diversi anni fa ero solito andare ai rioni serali del carnevale, famosi per l'atmosfera euforica e avvinazzata che da sempre li caratterizza....in casa, come al solito, si erano raccomandati di stare attento per la strada, non bere, non fare stronzate e non fare a cazzotti...per la prima e la quarta non ho mai avuto problemi...solo una volta mi volevano mettere le mani addosso perchè avevo la faccia a schiaffi e sorridevo, ma questa è un'altra storia...
quando si va al rione il sabato è cosa risaputa che la domenica la devi avere totalmente libera...per depurarti perbenino...
quella notte, durante il rione...mascherato da Pastore, come ero solito fare, mi ero perso dagli altri e socializzavo qua e là con le persone che trovavo....
poi alla fine della festa ci si ritrovava un po' per caso, mi beccavo qualche rimbrotto e si tornava a casa...
in quel rione avevo smarrito la trebisonda e necessitavo di una guida...ma non ne avevo trovata alcuna nel mio peregrinare...mi ero così immusolito e a fine serata ero tutto preso dai miei pensieri obnubilati e macchiati dal vino....i miei amici non intuivano il mio disagio e lo imputavano ai bagordi...ma il mio malessere era profondo...
così io Pastore, il mio amico Marinaio, il Dottore e Franciscu che si vestiva in borghese ma con gli stivali da pescatore a mezza gamba ci avviammo silenziosi verso la macchina.....guidava il mio amico Dalmata che era tranquillo e sobrio.....vicino alla macchina c'era un cantiere aperto, con un paio di fari segnaletici appesi a due aste metalliche....
a me tornò subito il sorriso perchè mi accorsi che avevo trovato la guida che cercavo...non era un caso che la macchina del Dalmata fosse vicino al faro che abbagliava metà quartiere con la sua forte luce rossa...con molta calma ho preso qualche mattone e sono riuscito a sfilare il faro....ero felice....e tutto mi appariva improvvisamente più chiaro e sensato....poco importa se il Dalmata si ostinava a dirmi che quel faro nella sua macchina non sarebbe mai entrato...cosa vuoi farci...io organizzai i posti a sedere...davanti franciscu che era il più alto e dietro io, Dottore e Marinaio...sulle gambe mie e di Marinaio il faro che lampeggiava come la stella più luminosa del cielo e trasformava la macchina di Dalmata in una costellazione celeste....certo per chi passava vedere una macchina che si accendeva e spengeva di rosso era un fatto bizzarro...e nonostante i continui lamenti, i timori per la Madama  e le pesanti minacce di Dalmata, ho portato a termine la mia missione e sono tornato a casa dei miei col faro...per evitare che in casa se ne accorgessero lo nascosi in caldaia..per poi deciderne il destino il giorno dopo...l'idea era quella di fare una marginetta in campagna con il faro dentro...
la mattina alle 7e30 vengono nella mia stanza e mi urlano cosa minchia ci sta a fare un faro acceso in caldaia..tramortito da tutto ho provato a dire che io non c'entravo nulla ma le parole mi uscivano male, poi che era stato il Dalmata e che l'avrebbe preso nel pomeriggio...che me lo avevano regalato gli operai del cantiere..infine che l'avevo vinto all'arci del rione....
non mi credettero...allora confessai la verità...cioè la storia che cercavo un mentore in un periodo confuso della mia vita...mi fecero alzare in malomodo, volò qualche schiaffo e mi ritrovai col faro in mano in mezzo alla via...non erano ancora le 8 ed il faro brillava...ed io traballavo
M entore

lunedì 9 luglio 2012

PIZZICO MA NON RIDO

Pizzico ma non rido si fa intorno al camino acceso, d'inverno...ne esistono comunque diverse versioni estive, autunnali e primaverili...tutti si sta in cerchio...alcuni sul divano, altri sulle sedie...insomma, si forma un cerchio non proprio cerchio, ma che ci assomiglia...in questo gioco tutti sanno le regole salvo uno, la vittima....la persona accanto alla vittima, seduta vicino al camino, si impiastriccia le dita di brace e fuliggine....poi uno al caso del gruppo inizia...e, guardando negli occhi la persona alla sua destra, cerca di restare serio e le dà un leggero pizzicotto sulla guancia, apostrofando le seguenti parole: pizzico ma non rido...peraltro facilmente memorizzabili perchè, come i + attenti avranno notato uguali al titolo del gioco stesso...si continua in questo modo...chi riceve il pizzico a sua volta lo fa al compagno vicino sulla destra...e così via....quando si arriva al bastardone, cioè quello con le dite imbrattate di brace, tutti stanno seri e il bastardone pizzica l'ignara vittima alla sua destra...c'è da essere scaltri a non attirare l'attenzione sulle proprie dita....ma di solito la vittima non ci fa mai caso...e gli viene sporcata la guancia di brace, mentre tutti ridono a crepapelle, meno lui che cade dalle nuvole....
si procede in questo modo per più giri, mescendo allegramente vino rosso nei bicchieri.....
più si va avanti e più il malcapitato avrà, a sua insaputa, il viso nero..
il clou è quando il bastardone è nero...non intendo pieno zeppo di brace, ma nero di colore...un uomo nero, ma anche una donna nera, è l'ideale per questo gioco....
nessuno al mondo ha mai scoperto la brace strofinata sulle dita nere...
oppure c'è la possiblità di trovare in commercio della brace bianca, ma costa cara.
m and zzzzzzz in abito di giorno

mercoledì 4 luglio 2012

L'ARGANO A MOTORE

in questi giorni di afa intensa il mio cervello è in pappa....ora che potrei e vorrei fare un sacco di cose sto a fare su e giù nei miei pensieri, smarrendomi nei colori delle cose...nell'attesa di mettere ordine e non disperdere le energie....i progetti sono tanti e la cosa più pesante è partire, trovare la direzione....quindi scegliere cosa e come....poi guardo la notte e tutto acquista di senso...ed anche le pause hanno un loro squisito perchè....più dai e più ricevi e la compassione come una virtù da coltivare...
intanto tra tutti i festival che in questo periodo ho visitato, quello di pennabilli resta sempre il migliore...ogni volta la magia si rinnova....ma anche a montegranaro non era male....prox Certaldo e Vernasca...ed il teatro di paglia in provincia di ravenna, magnifico..
intatno come magicolieri inizieremo un nuovo servizio al materno infantile di massa, esperienza nuova e stimolante....
abientò, m

venerdì 29 giugno 2012

LA TANA DI MILLEACCENDINI

quando 1000accendini mi ha invitato a fare un'intervista sul magicoliere mi è parsa davvero una cosa ganza....non ho tergiversato un attimo ed ho subito accettato....non tanto perchè mi avrebbe garantito un'ottima visibilità, ma perchè mi è sempre piaciuto il modo in cui propone i suoi video, i suoi racconti e la sua forza nel raccontarli...poi chiaramente anche la tecnica....i suoi prodotti particolari, tutti con le istruzioni video mi sono sempre parsi una ficata...ed, insieme a mondo troll, rientra sempre nelle dritte che do durante i miei corsi...ero convinto avrei conosciuto una bella persona ed infatti è stato così...dolce, accogliente, professionale, disponibile...anche il resto della cricca, familiari, compagna e bimbo sono persone fantastiche...non si è trattata di un'intervista per me...ma di una grossa opportunità di crescita..vissuta con intensità, stupore e onore..e se anche tante cose le avrei volute dire o fare in modo diverso, pace...abbiamo sempre tenuto buona la prima...e sì che di corsi e video ne ho fatti, ma essere lì nella tana è stato emozionate e suggestivo...
grazie, mirko

mercoledì 30 maggio 2012

ALZATE IL VOLUME

il Ciacceschi era più basso di tutti noi...molto più di me che ero una mezza sega e tutto sbrindellato...
si andava a scuola dalle suore e non si andava a mangiare a casa, ma si stava al refettorio a mangiare riso bollito ed uova sode...poi un'ora di recreazione ed ancora scuola fino alle 16e30...c'erano però tante iniziative interessanti dalle suore...le preghiere al mattino e al pomeriggio...le punizioni inflitte perchè piaceva una ragazzina e questo non andava bene, perchè le ragazzine non potevano piacere....le liquirizie nere....il sabato il catechismo e poi, a seguire, il mitico cineforum con la programmazione ininterrotta di marcellino pane e vino....anche l'ora di musica in cui si imparavano le canzoni di chiesa non era male...insomma in tutto e per tutto una vera scuola steineriana....addirittura, per la rappresentazione di fine anno, si suonava la carta velina col pettine....la suora mi diceva che ero un farfallone perchè accompagnavo in bici la bambina che mi piaceva a casa sua...per questo, per un periodo di tempo, alle 16e30 mi teneva 10 minuti di più in classe...da solo con andrea, altro farfallone....mentre tutti i compagni uscivano...
io pensavo che ero un gran peccatore e dicevo le preghiere perchè dio non mi punisse....poi sono cresciuto, ed ho capito...di non essere più un farfallone, intendo...
il ciacceschi era un vero bambino, con tutti i crismi del caso....a volte ubbidiva, altre meno...però difficilmente era trasgressivo....quella volta impazzì....infatti nessuno si azzardava a rispondere male ad una suora....severa e forte della sua alleanza con i poteri alti....
io credevo che a trattarla male mi sarei fottuto questa vita e quella dopo...solo a pensarlo mi sa che era reato grave...eravamo alla fine del pranzo, dove tutti dovevano aver finito tutto quello che c'era nel piatto......principio etico condivisibile, se non fosse per il fatto che le suore ti davano da mangiare senza chiedere se lo volevi cose immangiabili e vecchie, come e quanto volevano loro...in realtà da mangiare lo servivano delle signore sordomute ospiti della scuola... si esprimevano solo con gesti e versi ed erano sempre arrabbiate nere...e se te facevi il cenno no, grazie o il gesto di poco, grazie si agitavano come delle cavallette e ti fulminavano con i raggi laser dei loro occhi, ferendoti gravemente....
quando si mangiava si poteva parlicchiare tra noi bambini e farci degli scherzetti, del tipo che a me mi chiedevano l'orologio e mi cambiavano sempre l'ora...ed io non capivo mai come facessero....o meglio non me ne accorgevo quasi e il mio orologio era avanti o indietro di ore, a seconda della fantasia e dell'umore dei miei compagni...io non capivo perchè, poi ci sono arrivato...
quando però si era finito tutti di mangiare ci doveva essere il silenzio più assoluto...era il momento della preghiera, recitata come fosse una poesia..
guai a fiatare in quel momento...nessuno si era mai azzardato a farlo..sarebbe stato un pazzo, un gesto folle ed criminale che ti avrebbe rovinato la vita....
il ciacceschi lo fece ed osò...una cellula impazzita uscita dalla logica del sistema....e tutt'oggi ne paga le conseguenze, girovagando per il paese senza uno scopo e senza mai fermarsi, formulando frasi strampalate e farneticanti....
quel giorno di tanti anni fa, giunti al momento solenne della preghierà...lui sfarfugliò qualcosa al tavolo....qualcuno dice forse ad un suo compagno, per avvertirlo che gli usciva il sangue dal naso....
subito le suore lo assalirono di gesti e parole e si materializzò la superiora di fronte a lui, come monito assoluto di silenzio e deferenza...
il cicceschi sbottò, si alzò da solo sulla sedia del refettorio e urlò a squarciagola verso tutti gli scolari ingrembiulati e sbigottiti alzate il volume!!!!!!
già che nessuno oltre lui stava parlando, tutti trattennero anche il respiro per non fare il minimo rumore...
m gutta cavat lapidem

sabato 5 maggio 2012

MAGIC PICTURES

namastè cari e care
...presso l'atrio dell'ospedale versilia, fino al 14 Maggio, i Magicolieri hanno allestito un'esposizione fotografica rispetto al servizio svolto in Reparto....le fotografie sono opera dell'artista Dino De Ranieri, che ci ha segutito (per un intero anno!!!) durante svariati momenti di gioco con i vari bambini ricoverati presso la Pediatria dell'ospedale versilia....
i sapienti scatti di De Ranieri hanno immortalato emozioni e suggestioni sia nostre che dei bambini....
naturalmente l'utilizzo di ogni fotografia è stata autorizzata tramite la compilazione di una specifica liberatoria...
tutte le immagini sono state scattate su pellicola ed in bianco e nero...
ringraziamo Dino e la usl 12 versilia, che ha permesso lo svolgimento dell'iniziativa

ROBA DA BIMBI

c'è una strega che sta dietro un pottellino....le sue dita sono di legno.....si lasciano tirare e poi si ritraggono....è buona, ma sempre una strega è
che viso hai? che occhi hai? che voce hai? hai la bocca spocca?....mi legali un dito? mi vieni a tlovare?....anzi, vienimi a trovale ma sbagli strada e ti peddi
m.iao

lunedì 23 aprile 2012

LA BATTUTA DEL PASINI

il Pasini era più grande di qualche anno...poi era più grande anche di stazza....era enorme di stazza...io lo vedevo come un gigante....era una relazione di baso profilo la nostra, anche perchè mi metteva in soggezione ed avevo paura mi pestasse....alla sua locanda si prendevano i primi vinelli che lui chiamava amabili e che poi con la crescita ho capito essere vini terribili, scarti di scarti di mosto di terza mano.....ecco perchè ce lo faceva pagare poco....però faceva specie dire il solito e lui ti serviva il solito amabile....questo mi bastava....
il pasini era un colosso che gli alieni avevano rapito facendolo diventare enorme e con dei tratti somatici particolari....pochi capelli e testa piccola ma con la faccia grande....era criptico ma anche buono...bastava non farlo arrabbiare.....nella mia fantasia lui non era mai stato bimbo, era nato così grande e così sarebbe restato....forse perchè gli alieni lo avevao trasformato per i loro esperimenti fin dai suoi primi vagiti....giochicchiava anche a ping pong, niente di che ma se la cavava...poi c'aveva un tavolo in cemento in un parchetto dinanzi, proprio ad un tiro di schioppo dalla sua casa....che non ho mai capito dove abitasse di preciso, forse sull'ufo
un giorno lui non c'era e noi eravamo a giocare al tavolaccio in cemento...venne a vederci uno che non conoscevo e guardava senza dire nulla....stava immobile e seguiva con gli occhi i movimenti della pallina...disse una cosa sola, con voce querula....il Pacini sa fare una battuta che batte sul bordo del suo campo, si alza in aria tantissimo e poi precipita sul campo dell'avversario schizzando via...è una battuta imprendibile che sa fare solo lui...
perbacco pensai, che battuta fica...però non dissi nulla....
anche io volevo imparare quella battuta....ma era difficilissima da eseguire...anche concettualmente non riuscivo proprio ad immaginarmela....poi chissà se funziona solo sul tavolo di cemento o anche su quelli di legno......se l'avessi imparata avrei stracciato tutti ed avrei risposto pan per focaccia quando avrei affrontato il Pacini in un match all'ultimo sangue, con magari in gioco la salvezza dell'umanità......e se l'avessi fatto arrabbiare? forse lui si stava allenando in segreto affinando tutta una serie di colpi micidiali e sconosciuti...
iniziai a ragionare per gradi, senza fretta...tanto imparala e poi vedrai, pensavo dentro me...
per non correre rischi non confidai il mio desiderio con alcuno e segretamente iniziai ad allenarmi al tavolo di cemento prima che giungessero gli altri....provai e riprovai con tutta la pazienza possibile, ma nulla....
non ce l'ho mai fatta
m indefesso

domenica 22 aprile 2012

OPA

Eccoci...da un mese e mezzo stiamo andando, come associazione Magicolieri, anche all'ospedale pediatrico apuano a massa...non è stato semplicissimo perchè anche da volontari le cose belle vanno sudate...si tratta di un reparto particolare, al quale afferiscono bambini, e non solo, da tutto il mondo....specializzato in cardiologia e cardiochiruria pediatrica....questo sabato ho avuto il tempo e la fortuna di essere presente e di giocare con i bambini ricoverati....l'emozione era tanta, ma non troppa da farmi perdere il lume....diciamo che era in quantità giusta....ho conosciuto una bambina araba, un bimbo ed una bimba croate....la cosa che mi ha sorpreso di più è che mi ero scordato fossero di un'altra nazionalità...nel senso che non ho trovato alcun problema di lingua....molti sguardi e sorrisi e l'energia girava a gonfie vele....tante risate con il personaggio mediatore e con la magia comica...tanto stupore con la musicoleria ed i baby games....una messe di improvvisazioni e tanta voglia di esserci e restare....eravamo in tre e ci siamo distribuiti bene le stanze....con calma e serenità ci siamo gustati ogni attimo del nostro intervento....il tempo è volato e come sempre ne sono uscito più ricco....il nostro modo di organizzare gli incontri sta prendendo corpo e tanti volontari, scrupolosamente formati, stanno prendendo parte con entusiasmo a questa esperienza.....già ora abbiamo gli strumenti per giocare anche con i tanti neonati ricoverati ed allettati...e non manca certo la voglia di imparare, riflettere e migliorarsi....un grazie particolare a laura, sabrina e alessandra che si sono prodigate
affinchè questa iniziativa prendesse vita e stanno garantendo l'ossatura del servizio
mirko

mercoledì 18 aprile 2012

CHI COMANDA?



stabilire delle gerarchie, pur effimere e del tutto fini a se stesse, era importante.....se qualcuno era bravo a pallone, un altro lo era a biglie, un altro ancora a correre, o ping-pong o ai videogiochi....ma in fondo chi era davvero il capo?...tutti si era più bravi in una cosa e meno in un'altra....

quelli che erano bravi a far tutto erano stronzi e cattivi e non facevano parte del gruppo....

essere bravo nello studio non valeva e cmq nessuno eccelleva...

essere grandi amici, quasi fratelli era fichissimo....ma chi comandava davvero? come porre sollievo a tale tormento?

dopo una serie di sterili discussioni non se ne veniva proprio a capo....

un giorno un colpo di genio illuminò la nostra esistenza...azzuffarsi fra di noi con sgambetti e prese, stile serpente che avvinghia, per indurre l'altro a scivolare...a questo punto si doveva velocemente chinarsi e mettere le nostre gambe sulle braccia della vittima distesa, immobilizzandola....inizialmente questa provava a dimenarsi e chi stava sopra, come un cow-boy sul bufalo, provava a resistere....se questa fase venva superata e chi giaceva supino allentava la resistenza, il cow boy si adagiava meglio sul suo sterno...

con gli anni abbiamo affinato la tecnica e scoperto un modo segreto per restare abbastanza comodamente seduti sul bufalo senza essere disarcionati...

la tecnica è ulteriromente progredita e, chi immobilizzava, iniziava a dare degli schiaffetti a chi stava sotto, dicendogli chi comanda?

quello sotto per un po' diceva io ed allora gli schiaffetti aumentavano...poi stava zitto e voltava la faccia e gli schiaffetti aumentavano ancora....

gli sputi non erano permessi, nè per attaccare nè difendersi....anche se talvolta c'erano delle eccezioni ed allora ci si arrabbiava di brutto....

una grossa innovazione, al limite della legalità, era la candela di bava....se il cow-boy aveva tipo un raffreddore peso ed i catarri, sapientemente concentrava tutto il muco in bocca e creava un candelotto di bava che scendeva sul volto del bufalo, lambendone il viso...poi magicamente il candelotto tornava in bocca perchè risucchiato, per poi riscendere sempre più spericolatamente...senza mai toccare il povero compagno bloccato a terra però....l'ho detto, era una tecnica particolare che non ammetteva il minimo sbaglio...

era una cosa davvero schifosa, ma essenziale per capire chi era il capo...

a questo punto finalmente la vittima diceva te, te, sei te il capo...

non pago, il novello capo, rincarava la dose ed il re chi è?

te, te...sei te il re...

l'occasione era troppo ghiotta ed era un ottimo modo per fare il pieno di autostima...chi è il più simpatico ed il più bello?

te, te...sei te il più bello ed il più simpatico..

e già che c'eravamo si distruggeva moralmente chi soccombeva ed il più scemo?

io, io...sono io.....

sono io cosa?

il più scemo...

arrivava poi il momento, sapendo di averla fatta grossa, di provare a proteggersi da probabilissime vendette...se ti lascio non mi fai nulla?

e la vittima nulla, nulla, promesso

allora ci si alzava e il bufalo, nero di rabbia, caricava inferocito

il capo, divenuto ormai ex capo, scappava a gambe levate da gran vigliacco

il giorno dopo, come fosse successo nulla, si ripartiva da capo e senza capo...in attesa giungesse il momento per stabilire nuove gerarchie


m bossandcow









martedì 10 aprile 2012

MAGIC INFO

per darvi un'idea di come stanno andando le cose in questo periodo di carestia....come Magicolieri, al versilia, siamo in regime di autofinanziamento da un paio di mesi...copriamo tre turni la settimana e continuiamo a divertirci e divertire, almeno speriamo....insomma l'entusiasmo da parte mia è bello vivo....

la cosa ganza è che da un paio di mesi siamo anche un'associazione di volontariato!!! oltre al nucleo storico e ristretto ci siamo aperti a tanti ottimi nuovi compagni di viaggio e abbiamo attivato un nuovo servizio di gioco all'OPA a Massa, contesto particolare e stimolante...ogni sabato pomeriggio....io non sto andando in prima persona ma seguo da vicino la cosa e presto avrò il piacere di assaporare direttamente questa nuova esperienza....

inoltre alcuni magicolieri, grazie alla collaborazione con il teatro dei disincanti, stanno allestendo uno splendido spettacolo da portare su strada e nelle piazze...c'è già stata una prima uscita andata a gonfie vele e presto ce ne saranno altre...
piccoli mg crescono

lunedì 9 aprile 2012

TUTTO VERO

durante una delle ultime verifiche di un corso di cucina per ragazzi in obbligo formativo che seguo, è successo questo...il prof di cucina propone un compito scritto con sopra indicate una serie di domande aperte a cui i ragazzi dovevano rispondere...alla fine di ogni compito c'è una valutazione espressa in 60esimi....


tra le tante risposte esileranti e sconcertanti degli studenti, una mi ha colpito in modo particolare...


domanda: HO IL FRIGO PIENO DI CARNE COTTA DI VARIO GENERE. COSA POSSO FARNE?


risposta: DARLA HAI POVERI CHE NON CELANO (traduzione: "darla ai poveri che non ce l'hanno")


non aggiungo nè tolgo niente....non c'era ironia nella risposta, solo questo


io non mi annoio mai, mai mai mai mai mai mai mai mai mai mai


miao m

venerdì 23 marzo 2012

NOI NON SIAMO COME VOLETE VOI

così sentivo cantare oggi dal corridoio della scuola, davanti alla stanza in cui mi ero accampato e mentre mi industriavo a far comprendere ad uno studente poco studente, quanto sarebbe importante fare lo studente....o almeno provarci, tanto per scoprire l'effetto che fa....

ed è così che quel refrain travolgente mi ha catturato e mi sono accorto che è vero, anche io voglio essere diverso da come gli altri vogliono che io sia...vorrei tanto far parte di quella banda....ed allora ho ripetuto lo slogan tutta la mattina con tutti i ragazzi, indicandoli come lo zio tom per invitarli ai colloqui con me....e sono diventato diverso come loro....

e non solo noi non siamo come volete voi, ma neanche lo vorremmo essere....non si tratta di meglio o peggio, siamo solo un'altra cosa, unica...

.....e allora vai di cinque e pacche sulla spalla, sputi in terra e cazzotti secchi sulle braccia....

ci dissociamo da chi ci tarpa le ali, da chi ci decodifica con codici pret a porter...a proprio uso e consumo....non condividiamo alcuna logica preconfezionata e non seguiamo alcun filo di arianna....siamo coraggiosi come teseo, ma la strada del ritorno la troviamo da soli.....

e non ci avranno mai, non ci irretiranno neanche per sogno.....fanculo a tutto...

poi all'intervallo vedo passare una sfilata di Gucci, d&b, FG, ipohne 4s, pettinature da One Direction...sento che i rumeni rubano e gli albanesi accoltellano...che i panini dell'alimentari di fronte fanno schifo e che dovrebbero metterci un mc'donald....o che le marlboro sono meglio delle camel....

e allora torno in me e me lo chiedo.....premettendo sempre che noi siamo diversi al sicuro, ed anche di molto...e che anche io sono "contro" incondizionatamente... e che tutti scassano la minchia....ma non mi è chiara una cosa, diversi da chi?

poi, dopo un attimo di smarrimento, mi accorgo di essere un adulto e mi rincuoro....io sono diverso, forse loro no....non ancora......ma la solita domanda mi balza in testa....diverso da chi sono?

intanto che ci penso sù, vado alla macchinetta a prendere un twix

m and the others

martedì 13 marzo 2012

ELICRISO

è un piccolo arbusto che caratterizza il profumo tipico della macchia mediterranea....ad occhi inesperti si nota con difficoltà.....l'elicriso è prezioso e sa camuffarsi, sta dietro le quinte ma allo stesso tempo è protagonista...sa donare se lo sai osservare e racchiude in sè il mistero e la gioia della natura....come lui tante persone hanno un tesoro e solo chi lo sa vedere lo può apprezzare...


l'elicrso non si strappa ma si contempla, si annusa, si sta attenti a non calpestarlo....


tanti studenti sono come elicrisi, racciudono dentro loro qualità importanti anche se all'apparenza la scorza è prepotente o refrattaria ad ogni stimolo e compromesso...uno studente se viene buttato fuori di classe può essere accolto in un'altra, può sedersi, con educazione e compostezza, accanto a studenti che neanche conosce e, magari, prendere pure appunti e fare domande....appunti da un insegnante che l'aveva buttato fuori dalla classe il giorno prima, perchè ascoltava l'ipod invece di stare attento...e l'insegnante si accorge che allora anche quello studente può, è in grado di..., riesce a fare....lo stesso insegnante aveva promosso un regolamento interno affinche gli studenti cacciati fuori di classe non potessero entrare in altre...ma quella volta ha fatto un'eccezione ed ha creato un nuovo rapporto con quel ragazzo...relazione che poi è cresciuta col tempo...


un altro adulto, invece, pensa di far del bene e in maniera del tutto arbitraria e dice al ragazzo, il cui padre è stato in prigione per anni, di non diventare come suo padre e che se continua così lo diventerà... il ragazzo fa la solita smorfia di menefreghismo tipica dei ragazzi e sputa in terra, perchè ora va di moda fare così....guarda l'adulto negli occhi e non fa alcun cenno, nè espressione, ne gesto...

il giorno dopo piange e trema dalla rabbia....l'adulto non aveva alcuna autorizzazione per dirgli quella cosa...come si è permesso? non aveva costruito alcuna relazione.... è stato violento, più dei cazzotti che lui è solito dare per un piede calpestato o uno sguardo torvo a lui diretto da un coetaneo a caccia di guai....

due modi, due filosofie, diverse.

m.e brava giovanna, brava


sabato 18 febbraio 2012

TV

senza la B, solo tv...tipo quella che una mamma si è mostrata stupita perchè le avevo chiesto di spengere....nessuno la stava guardando e faceva da sottofondo.....anche bassa da noia?...non stava provocando e pareva realmente sorpresa......

tutto si può fare...anche suonare una fastidiosissima trombetta di carnevale in mezzo al corridoio del reparto, per compiacere il capriccio del bambino che sta passeggiando....incurante però di chi soffre dentro le stanze....

mettersi parrucche, camuffare la voce e diventare super...così da debellare tristezza e malattie....

o soffiare una stella filante in faccia al ragazzo che si contorce dal dolore e dinanzi alla signora che piange perchè ha ricevuto una brutta notizia fresca fresca...ma tanto in fondo è carnevale....o accorgersi che un bambino ha paura di un burattino e continuare ad usarlo perchè di solito ai bambini piacciono i burattini....o passare da ogni stanza e buttare alle scimmiette, sorry bambini, tante noccioline, sorry regalini....

avvolgere, anzi travolgere, di suoni e colori, chi ama la calma ed il silenzio....

ma lungo la via di Damasco alcuni si pongono delle domade, osservano, crescono.....

si tolgono il mascherone e si pongono come persone...allora il gioco si fa serio

a volte, una brezza leggera di scirocco che accarezza il volto...niente più

altre un uragano...niente di meno

m. repetita juvant



mercoledì 8 febbraio 2012

PROPRIO COME DICEVA MASLOW

Si tratta di uno psicologo statunitense di meta dl '9oo che c'aveva visto giusto nella sua congettura a proposito della piramide dei bisogni dell'essere umano...prima si pensa alla propria sopravvivenza, tipo mangiare e bere, poi ci si può concedere per tutte le altre belle cose del mondo: affetto, stima, successo, realizzazione del sè creativo....


in pratica se uno non c'ha di che mangiare diciamo che la sua priorità è quella di procacciarsi la pagnotta e se è in pericolo di salvarsi le chiappe....poi il resto tutto dopo...


ora io non ho, per fortuna, il problema della pagnotte ma chissà quante volta ho rischiato la pelle senza accorgermene...e magari a quel semaforo arancione pensavo se potevo evitare di pagare l'iva sulle spese di viaggio o a come tinteggiare quella parete tanto triste....


l'altro giorno sono stato a Palermo in aereo ed il tempo era parecchio agitato...pioggia forte, vento, nuvoloni.....noi passeggeri in mezzo alla tempesta con la fusoliera che ballettava allegramente....chi faceva finta di nulla, chi esibiva battute taglienti sui disastri aerei, chi era compunto e teso...


quando l'aereo faceva tutum tutum e tutto si scuoteva mi immaginavo che poteva precipitare....tutto fuori era nero e dalle luci delle ali intravedevo solo una fitta pioggia obliqua...


il guaio si faceva ancora più serio perchè l'aereo non atterrava e girava in tondo...


così almeno dicevano gli abituè.....


per rendere il tutto più spettrale il comandante ci ha fatto spengere tutte le luci ed è piombato il silenzio...io mi concentravo per ricordarmi dove era meglio sedere sull'aereo...nel mezzo o in fondo...forse in cima...anzi nel mezzo no sicuro perchè di solito si spezza a metà....


io ero alla penultima fila e vicino a me un bimbo piccolo si sentiva come su una giostra e commentava divertito tutti gli scossoni ed i dondolamenti...diceva anche cose interessanti che avrei voluto segnarmi sul mio quadernino che però avevo nel bagalio e mi scocciava far alzare tutta la mia fila, togliermi la cintura di sicurezza ed al buio cercare a tentoni fogli e penna....


ho lasciato quindi perdere ed ho provato con un mantra buddista...direi che ha contribuito a rasserenarmi....ma in quell'istante ho percepito quanto possa essere sottile la membrana che separa la vita dalla morte...cosa che saltuariamente torna alla ribalta nei miei pensieri....


dopo quindici minuti di ghirigori nella bufera, il comandante ha detto che per motivi tecnici si andava a Trapani.....la comunicazione ha fatto sì che molte più persone si agitassero ed iniziassero a chiedere informazioni maggiormente dettagliate...non sono mai arrivate...le informazioni intendo....


alcuni hanno iniziato a perdere la brocca e a dire che c'era qualcosa di strano che non tornava...


io mi sono sentito in balia di una situazione in cui il mio potere di azione era molto relativo ed ho sentito, per la seconda volta in pochi minuti, quanto la vita sia davvero un dono prezioso, unico e fragile....


poi siamo scesi dal cielo plumbeo e ho visto delle luci...quelle dell'areoporto...la direzione era giusta...


siamo atterrati e da bravi italiani tutti abbiamo applaudito il comandante....


le facce si sono stemperate dalle tensioni e sorridevano....

una volta toccati i piedi per terra ho chiesto se era possibile ottenere un rimborso
M.oney


p.s. grazie a Vip Palermo, abbiamo lavorato bene e siete stati proprio bravi

domenica 29 gennaio 2012

6 PASTI

in questi mesi di pellegrinaggio per l'italia, nella veste di formatore, ho incrociato recentemente il fantastico gruppo di Vip Modena con cui ho condiviso due giorni molto intensi e divertenti...
tante persone dall'animo nobile ed impegnate nel sociale, tanti clown pieni di gioia e di passione...
stessa cosa che ho riscontrato sia a Jesi che ad Asti (6 pasti), Udine, San Donò, Bari, Terni, Bologna, Cuneo
ringrazio tutte queste associazioni per la grande ospitalità e per aver notevolmente contribuito a creare un'atmosfera piena di stimoli e magia...meno per tutti i kg che mi avete fatto prendere!!:)
la cara Elifantina, di Vip Modena, che adora scrivere in rima, mi ha fatto questo splendido regalo:



Magicoliere, della parola un trampoliere

Che meraviglia appena entrata
e che strana apparecchiata.
Tavolo pieno di valigie aperte,
un uomo di spalle a braccia conserte.
Grande il sorriso di chi stupìto si volta,
ed ogni perplessità di lì a poco è sciolta.
Proprio un buffo personaggio,
lo si vede ad ampio raggio.
“Magicoliere, Mirko o Fagotto”
mi scappa da ridere e azzanno un biscotto.
Poi si comincia ed inizia la danza,
pareva seria ma che dolori alla panza.
Un alternarsi di gioco e magia
guardo le ore filare via.
Ci chiama “bimbi” e restiamo di stucco
per ogni gioco ci svela anche il trucco.
Quanta dolcezza sentirlo narrare
favole strambe ma piene d’amore.
Del babbo il verso al bimbo birbante
e la domenica ha un inizio esilarante.
Cappuccetto, Samanta, Arturo e Becco Nero,
s’arriva alla fine e non sembra nemmen vero.
Quel che è sicuro è che dentro quella stanza,
la magia c’era ed è stata assai ganza
!

mercoledì 25 gennaio 2012

LA SOMMA

ken il guerriero diventa sempre più forte...come Becco Nero, intorno a lui fulmini e saette...quando ti tocca c'è da toccarsi, perchè magari dopo tre secondi scoppi....ed il cielo si fa cupo e minaccioso....in lui si concentrano tutte le tecniche e le energie dei nemici che ha sconfitto...per questo, quando alla fine incontra raul, gliene suona di santa ragione....

ogni persona è l'essenza di ciò che ha vissuto fino a quel momento....in ogni evento si può scovare del buono, non subito forse, ma c'è.....ogni incrocio che c'è stato, ogni persona che è passata, ogni fotografia della vita, lasciano dentro un tesoro....se abbiamo la volontà di trovarlo e si va oltre delle ripicche pretestuose

rimanere aperti verso tutto ciò che accade, e facciamo accadere, mantiene lo spirito curioso e lo rafforza....anche il dolore tempra, se accettato...la musica così si rinnova e nasce la magia...ogni volta che trovo un bambino io mi sento sempre più forte perchè mi porto dentro lo sguardo ed i visi di mille altri bambini....la voglia resta intatta e la mia vela è gonfia di vento.....

così provo in tutte le altre questioni che mi riguardano, nel lavoro e negli affetti e nelle passioni in generale.....

nel gioco ci si annoia quando non si ha pià la capacità di inventare, inventarsi, donarsi e ricevere...

quando non si ha più la capacità di saper leggere un silenzio e capire se è bello o se è pesante...quando la pancia è piena e si fanno le cose a manovella...quando si guarda smettendo di osservare, e si sente smettendo di ascoltare......il fare per inerzia senza chiedersi la ragione delle cose.....schermirsi dinanzi alle difficoltà, ai suggerimenti, alle critiche....non chiedersi più come fare per far meglio.....dire che una cosa è così perchè lo è, e basta....

allora la stanchezza perde di valore e diviene solo uno stato in cui si vuole riprendere vigore e non il momento per respirare e riflettere, sorridere e sentirsi leggero...al contrario, qualsiasi cosa abbiamo fatto, bene o male, sbagliando o facendo bene, è un lampo di vita, se è stata fatta con passione, coscienza, determinazione...... così si evita di diventare ottusi, gretti, poveri

m. chi sì, chi no

martedì 24 gennaio 2012

NAZIM HIKMET

SULLA VITA



LA VITA NON E’ UNO SCHERZO,


PRENDILA SUL SERIO,


COME FA LO SCOIATTOLO, AD ESEMPIO,


SENZA ASPETTARSI NULLA DAL DI FUORI


O NELL’ALDILA’.


NON AVRAI ALTRO DA FARE CHE VIVERE.




LA VITA NON E’ UNO SCHERZO,


PRENDILA SUL SERIO,


MA SUL SERIO A TAL PUNTO CHE,


MESSO CONTRO UN MURO, AD ESEMPIO,


CON LE MANI LEGATE,


O IN UN LABORATORIO,


COL CAMICE BIANCO E GRANDI OCCHIALI,


TU MUOIA AFFINCHE’ VIVANO GLI UOMINI.


UOMINI DI CUI TU NON CONOSCERARI IL VOLTO.



TU MORIRAI SAPENDO CHE NIENTE


E’ PIU’ BELLO E PIU’ VERO DELLA VITA.




PRENDILA SUL SERIO,


MA SUL SERIO A TAL PUNTO, CHE,


A SETTANT’ANNI, AD ESEMPIO,


PIANTERAI DEGLI ULIVI,


NON PERCHE’ RESTINO AI TUOI FIGLI,


MA PERCHE’ NON CREDERAI ALLA MORTE,


PUR TEMENDOLA.


COSI’ LA VITA PESERA’ DI PIU’ SUL PIATTO DELLA BILANCIA



sabato 7 gennaio 2012

RIEN A FAIRE

quando la bestia che sta dentro fa dire sì o no, è difficile ribellarsi......quando non si riesce a dare una motivazione del perchè si fanno certe cose, la bandiera bianca sventola sul ponte e il plotone si arrende....dietro ogni presa di posizione rigida, a cui non si riesce a fornire spiegazione, se non quella di affermare che è sì perchè è così e basta ed è no perchè è così e basta, qualcosa non va...sono i mostri che abbiamo dentro con cui non ci vogliamo confrontare, perchè fa fatica e spavento guardarli negli occhi...

questi fantasmi del passato vivono latenti nel presente e trasformano gli adulti in bambini....nei momenti di crisi fanno urlare e frignare, proprio come un pargolo che fa i capricci e pretende per forza una cosa, semplicemente perchè desidera averla...c'è una forte connotazione di egocentrismo ed egoismo dietro l'arroganza di non riuscire a mettersi in discussione ed avere la voglia di crescere e migliorarsi...è semplice urlare sì ed urlare no....ricacciare dentro i fantasmi che tendono a salire, erigere un bel muro perchè tanto è così e non ci posso far niente....

i fantasmi vogliono lo scontro e la guerra con l'altro, stuzzicano e provocano, pretendono e non permettono di contenere le proprie emozioni che strabordano dagli argini....non consentono di avere un IO integro e flessibile che riesca ad adattarsi alle diverse situazioni della vita....

ma i fantasmi siamo noi e noi scriviamo ciò che siamo e saremo....noi possiamo togliere di intensità al passato, trovare la forza di costruire con armonia il procedere degli eventi...

m and soul