sabato 17 novembre 2012

MANO A MANO

Tenere le mani dietro la schiena, o in tasca, può essere indice di rispetto, cautela, ambientamento...ma talvolta può sottendere il desiderio di tenere nascosto qualcosa e di non svelare le proprie carte...muovere tanto le mani, così come averle sudate, trasmette un senso di ansia ed apprensione...così come il tenerle immobili che penzolano dalle braccia comunica apatia e povertà di intenti....quando si stringono a pugno tentano di scaricare la tensione accumulata e paiono pronte ad attaccare...strofinare le dita sul pollice è da insicuri, così come mettersele in bocca, o toccarsi i capelli o le orecchie....aggiustarsi la camicia, o meglio la cravatta, è indice di virilità e del desiderio di affermazione del sè...toccare tutte le cose esprime un tentativo di controllo sula situazione che sta sfuggendo..spostare un oggetto è indice del desiderio di ampliare l'argomento trattato dall'interlocutore...
e questo solo per quanto riguarda una versione abbozzata e superficiale delle mani...poi ci sono gli occhi, le sopracciglia, le labbra, le mascelle, la testa, le spalle...il busto, le gambe...la massa della propria corporatura...
ed inoltre la disposizione del corpo nello spazio e tutte le migliaia sfumature che tutte le parti del nostro corpo assumano in una visione di insieme dinamica e contingente...
quindi riflettendo sulla figura del clown di corsia, non è possibile affermare che il nostro intervento è stato rifiutato anche se non abbiamo fatto e detto nulla...
poi se uno ci mette anche la parole c'è tutto il paraverbale...l'intonazione, l'inflessione, il timbro, il colore e l'intensità della nostra voce....
non è proprio possibile fare nulla
mirko e nemo