mercoledì 29 aprile 2009

SAKAMOTO CIM CIUM LAM


sakamoto cim cium lam è un venerabile maestro di vita giapponese...giappone! terra ricca di magia e tradizione millenaria, custode dei più antichi e nobili segreti della magicoleria...sakamoto è un po' il nostro guru che ci dà le dritte sulle magie più fighe da fare...da sempre io e tutti i magicolieri studiamo con attenzione i suoi saggi e il suo manuale "la magia secondo cim cium lam" per noi è come una bibbia....non so se a scuola te ne hanno parlato ma tempo fa è venuto qui in italia ed è stato un evento eccezzionale....lo hanno scritto anche i giornali a titoli cubitali, è stato un onore immenso avere il privilegio di poterlo conoscere ed imparare direttamente da lui i suoi staordinari segreti.... poi sakamoto è un tipo strano, usa anche parole strane tipo Dharma e Samsara che io capivo sempre il prosciutto di Parma è dalla Sara...è piccolo e pelato con dei baffetti lunghi lunghi e un sedere enorme enorme come una mongolfiera....poi è un tipo ghiotto da morire di pasticcini al cioccolato e risotto di zucchini e cavolo nero...insomma, se ti capita, un tipo da conoscere davvero....è il meglissimo maestro di magia che abbia mai incontrato, un vero sballo.....

qd è venuto ci ha insegnato, in particolare, una magia incredibile...non vi dico la fatica per impararla, ma ne valeva davvero la pena...ora te la mostro...

il bimbo sceglie una carta dal mazzo che gli porgo di fronte....io so la carta che hai scelto, ne sono sicuro e per dimostrartelo ti presento una carta gigante che mi sono preparato a casa ieri sera...effettivamente tiro fuori una carta gigante, mostrando al bimbo il dorso di essa....quale carta hai scelto? il piccolo dichiara la sua carta e subitaneamente esclamo...eccezzionale proprio la carta che sapevo avresti scelto... giro la mia carta gigante e mostro la scritta giapponese che indica esattamete la carta scelta dal bambino....

di fronte allo sbigottimento dell'astante...come? non sai leggere il giapponese?

caro mio il gioco è giapponese e la soluzione è in giapponese, no?

arigatò

m

venerdì 24 aprile 2009

IL TELEFONO VOLANTE DI SPACCATUTTO

tra 2 ragazzi in classe all'intervallo e a muso duro:
a io si che sono ganzo e non mi fai certo paura te....
b non sei fico ma un atteggione che se la piglia con i più deboli e con la roba degli altri...
a questo lo dici te, io se voglio spacco tutto..ora ti sfascio qualcosa...
b facile farlo con la mia roba, fallo con la tua, ma tanto con la tua c'hai strizza...
a non dire cavolate a me nn frega nulla di nulla...
b allora sfascia il tuo cellulare, tirandolo contro il muro!
a sai a me che cazzo frega...
b lo dici ma no lo fai!...

e invece lo fa davvero e senza pensarci su tanto prende il suo cellulare e lo sfascia scaraventandolo contro il muro...il telefono nel suo tragitto volante sfiora due teste di ignari compagni e poi si divide letteralmente in due...
Spaccatutto sa il fatto suo e lo dimostra sempre....non si può certo dire che Spaccatutto sia ignavo, lui si che sa scegliere la direzione da prendere e non ha mai titubanze...
la scena del telefono volante non è passata inosservata ad una professoressa molto in gamba che giustamente ha portato Spaccatutto dal signor preside..i compagni sono rimasti sconcertati da tanta severità! non è giusto, così nn si fa! che modi sono?
ha tirato il cellulare ma non ha mica preso nessuno, n0? se l'avesse preso era giusto ma non l'ha preso e quindi è ingiusto
boh? sarò strano io ma a me il discorso nn è che torni tanto, che c'entra se ha preso qcn o no?
la psicologia dei ragazzi nn smette mai di sorprendermi e insegnarmi cose nuove...
seraficamente m.

mercoledì 22 aprile 2009

TESTA D'ASINO

ragazza di 13 anni ricoverata in reparto...stanca di stare in ospedale da una settimana...l'incontro va proprio bene e l'energia è alta....la mamma è presente e partecipa da persona intelligente...essendo la bimba grande le propongo una serie di giochi di prestigio e magia comica che lei apprezza ridendo e partecipando con gioia....le battute si sprecano e l'atmosfera è delle migliori...il fascino del mio lavoro, nel bene e nel male, sta anche nell'imprevidibilità e nel riuscire ad accomodarsi ad essa....infatti ad un certo punto entra un signore, probabilmente il babbo, con la sensibilità e la grazia di un cinghiale e il cervello di un pettirosso....come un adolescente alle prime armi si mette di fianco a commentare e giudicare ogni cosa....certo, certo, tanto c'è il trucco...vediamo......istantaneamente il bel clima si dilegua...la leggerezza diviene pesantezza ed ogni mio gesto, parola, espressione viene commentata, analizzata, vivisezionata...il "time" dei miei giochi inizia a balbettare e le gag si succedono a fatica...il rischio che corro in qt casi è di farmi trascinare là dove vuole il seccatore e, cosciente di questo, miro a sublimare il mio disappunto con ironia e sarcasmo....ma questo facocero era davvero un osso duro...non si dissuadeva con nulla...era troppo determinato a infastidirmi e innervosirmi..insomma un vero professionista del settore...tanto lo so che le palline ce l'avevi nelle maniche...rifallo un' altra volta qt gioco...lì c'è la calamita...non è vero che te l'ha insegnato un maestro giapponese...se sei un mago prova a farmi scomparire....io l'ho capito il segreto, si vede....la ragazza aveva smesso di ridere ed era infastidita e la mamma era un po' sull'imbarazzato andante....avrei voluto togliere il camice e darlo a "testa d'asino" perchè facesse lui...ma nn si può! occorre cercare di uscire con stile e malizia da certe situazioni, magari sciorinando battute brillanti che stemperano la tensione e fanno ridere un po' tutti...mi sa che ho tripolato un po' nel riuscirci e "testa d'asino" mi stava mangiando la pappa in capo...fino a qd non gli ho dato ciò che voleva, divenire cioè il protagonista dell'incontro....in qt ribaltamento di ruoli la ragazza è divenuta genitore e il babbo figlio e principale artefice e protagonista di tutte le magie, tra gli elogi e i consensi di tutti....alias, tra lo stizzito ed il risentito di tutti.
mirko

domenica 19 aprile 2009

L'ULTIMA SIGARETTA

il cicchino del desiderio, quello più importante...quello, per chi fuma, a cui nn si può fare a meno e che ti può far uscire di notte sotto la pioggia per andare a prendere un pacchetto alle macchinette...nn si scherza con l'ultima sigaretta....in un normale giorno di scuola P. ha deciso di mettere il suo pacchetto di cicche sul banchino....la sua mente non era sulle spiegazioni dei prof e nemmeno sul baccano dei compagni...P. è una persona pratica e risoluta...lui era lì che aspettava il momento giusto per chiedere di andare in bagno e potersela così godere in santa pace...solo quel pensiero costante frullava nella sua mente e per realizzare l'agognato desiderio nn serviva nulla di più di ciò che aveva: accendino e sigaretta...P. è abbastanza solitario, un po' ombroso e di poche parole....per lui la sua ultima sigaretta è quasi sacra, come un totem da venerare intorno al fuoco e per niente al mondo ne avrebbe potuto fare a meno...un attimo prima di aprire la bocca per chiedere il permesso di uscire una grossa nube in cielo....la A., sua sventurata compagna di banco, commette un'incommensurabile sciocchezza...in un improvvido gesto dettato dall'istinto, forse per gioco, allunga il braccio e sottrae con gesto fulmineo il pacchetto a P....P. resta di ghiaccio, con decisione si volta verso A. e le addenta con forza la guancia strappandola quasi via....poi, con sauvarfer, ritorna a sedere composto sul banco.....un gesto da professionista, incisivo e ficcante....d'altronde qd rubano l'ultima sigaretta ci sono poche cose da commentare e nn ci sono giustificazioni che tengono...spesso tutto ha una logica, talvolta difficile da cogliere a prima vista...
"perchè P. le hai dato un morso?"...."perchè a scuola non si possono alzare le mani"
spiazzante! ....
m., tra realtà e fantasia

giovedì 16 aprile 2009

CHI (who!), COSE CATTIVE MA ANCHE BUONE

il mio lavoro a scuola è uno show...uno spettacolo continuo...nel piacere e nello stupore...nel disagio e nella sorpresa..sconforto e rabbia....accadono cose cattive che non sempre posso riportare per evidenti motivi di privacy...succede che talvolta lavori al confine tra ciò che posso riportare al sistema scuola e ciò che sento di tenere e risolvere da me...le dinamiche tra i ragazzi sono infinite e spesso nascoste e misteriose...può essere che una ragazza sia stata in crisi perchè dei compagni le abbiano rubato in classe dal portafoglio e lei non sappia come e cosa fare...anche che una ragazzina venga abitudinariamente offesa e maltrattata dal suo ragazzino da cui nn riesce a svincolarsi...chi ha genitori che se ne stanno andando e deve provvedere alla famiglia...chi è andato a vivere da solo...chi abortisce come mangiare noccioline...chi ha relazioni con persone di 23 anni più grandi...chi viene preso a calci in pancia per delle bischerate...chi da un giorno all'altro deve cambiare città e lasciare baracca e burattini...chi siccome ha parenti in galera viene perdonato regolarmente...chi ha paura....chi nn ha più voglia e smette di venire a scuola e va a "lavorare"...chi morde sulle guancie per gioco...chi spacca i bagni....chi dorme...chi gli viene sfondato il bauletto, rubato il casco e viene minacciato....chi viene offeso perchè puzza
tutto questo in soli due giorni
ma anche chi mi porta il libretto con su scritti i voti, chi ha il piacere di sorridere, chi ritorna sui suoi passi, chi trova la gioia nel vivere in serenità col suo mondo...
ed io recito e mi muovo, cucendomi addosso un personaggio che mi appartiene e che ho costruito con amore in tutti qt anni...oggi una ragazza mi ha riportato che ha fatto un colloquio privato con un mio collega psicologo il quale le ha detto di chiedermi secondo me in quale categoria (di non si ricordava quale luminare del settore) avrei collocato il suo evento stressante...nn ci siamo proprio....test, categorie, etichettamenti, parole da libro e via dicendo con i ragazzi, nel contesto di colloqui psicologici o anamnestici, sono carta straccia..però riempiono la bocca a noi adulti...gli occhi, le espressioni, l'ascolto, la presenza, l'equilibrio sono il succo di una relazione di aiuto...talvolta i miei colleghi da scrivania mi chiedono che modello utilizzo e quali indagini adopero....forse quello di aver imparato ad apprezzare tutto e non etichettarmi in nulla...credo
m

martedì 14 aprile 2009

IL BISCIO ASSASSINO

una sera, qd lavoravo come animatore per il wwf, il mio amico Zorn preparava la legna per il fuoco e c'era un nutrito stuolo di bimbi che girava intorno a lui e che gli davano una mano a fargli cadere le legna che lui tagliava e portava nella zona falò....si doveva fare anche la carne alla griglia per tutti e 30 i bimbi e doveva essere una sorpresa...la carne era fuori, custodita in una sacco alto di juta dall'aspetto discreto...c'era anche il figlio di uno dei saltuari ospiti del rifugio che talvolta capitavano a trovarci nei giorni della nostra permanenza...qt bambino avrà avuto sui 4-5 anni e fu attratto dal sacco che gli arrivava all'altezza del capo....si provò ad avvicinare e tentò di abbassarlo con le manine...fu allora che intervenne il cow-boy, cioè io....hey gringo, molla l'osso!...il bimbo fece una di quelle espressioni al confine tra la risata e il pianto aspettando la mia prox mossa....dentro il sacco c'è wisky, forse dorme ma ci sta anche sia sveglio....fossi in te lo vorrei guardare ma starei anche attento perchè nn si sa mai....nn è mica pericoloso ma insomma, meglio riparlarne dopo, troppi adulti in giro....continuai con un po' di frasi sensa senzo, con circospezione e trasporto...puntualmente il bimbo fu catturato dalla curiosità e anche dal timore, si avvicinava e si allontanava...il gioco prese forma e si protrasse per un bel po'...mi avvicinai al sacco e lo aprii di un poco...guarda pure....quando il piccolo si stava per avvicinare la mia mano all'interno del sacco sventolava facendolo muovere tutto...io emettevo qc urletto di paura ed il divertimento era confezionato...il rischio è di nn oltrepassare la soglia e di nn arrivare mai a spaventare il bimbo...una zona al confine in cui cresce la magia e l'intrigo...fu così che nacque wisky dentro il sacco...un gioco che funziona da dio ai compleanbni e per grandi gruppi di bimbi...col tempo wisky prese forma e divenne un biscio di legno che pareva vivo per davvero...usciva solo in fondo tra il via vai e i gridi di tutti gli astanti....in ospedale ho provato e funziona anche, ma mi sono reso conto che il luogo nn si presta bene...le scosse che può dare wisky mal si abbinano a flebo, febbri, malattie, letti, silenzi......
spesso è ganzo fare i grandi ed i meravigliosi con le nst fobie....giocare può essere facile e talvolta abreativo e risolutivo di nodi e conflitti vari, ma in qt caso nella realtà sono un altro paio di maniche...se io, da adulto, vedo wisky fuori dal sacco, svengo...ora so che è il momento che wisky si sveglia e assonnato inizia a perlustrare la zona...la mia reazione alla sua vista può essere isterica e del tutto imprevedibile..posso arrivare anche a piangere e a saltellare come una ballerina....se costretto posso anche scegliere di buttarmi giù dalle balze della mia piana....e non importa se è o no velenoso, grigio o colorato....l'anno scorso è stato avvistato sulle scale che portano al mio orto..era rincoglionito e mi hanno detto che ha alzato il capo come per attaccare....io scendo sempre con tuta e stivali, prudenza ed occhi da aquila, batto i piedi fino a farmi venire la tallonite e accendo la musica a manetta....
bene, ora gonfio il petto e vado giù...
m cuor di leone

lunedì 13 aprile 2009

CICCO E CICCO BAO

i miei ragazzi a scuola dicono che una cosa è cicco bella quando è proprio bella...per esempio una bimba può dire che quel ragazzo è cicco bello, oppure che quel locale è cicco divertente....ma anche un prof che spiega male diviene a suo modo cicco, come per esempio cicco palloso...chissà io quanti cicchi avrò mai preso dai ragazzi, immagino qd gli propongo qualche gioco di prestigio oppure se scherzo, di aver ricevuto qualche cicco ganzo...anche quando ascolto e lascio parlare mi sa che qc cicco positivo me lo becco... così come quando faccio scattare la reprimenda rispetto ad un atteggiamento poco equlibrato verso la scuola e mi ingegno nello stuzzicarli, provocarli, motivarli divenga cicco palloso e cicco rompi....io dico: meglio cicchi negativi che nessun cicco per diana!...chi raccoglie cicchi smuove qcs....anche all'ospedale con i ragazzi miro a raccoglierli e metterli in saccoccia...è curioso notare come i bambini solo raramente utilizzino la locuzione cicco, quasi come se ci fosse un'età da cui è giusto ed opportuno iniziare...ogni fase evolutiva ha il suo slang che è doveroso rispettare, altrimenti si rompono le regole...siccome so questo, io utilizzo volentieri questa espressione quando lavoro con i ragazzi...non se l'aspettano da un adulto e solo per questo fatto ci scappa un sorriso...e nella piacevolezza sboccia una relazione, in particolar modo se d'aiuto o di supporto....l'unica difficoltà sta nell'usarla mantenendo una distinzione nei ruoli, amicale e non amico...chiaramente esistono diverse altre espressioni che caratterizzano il giusto modo di parlare dei ragazzi...non so se cicco la usano anche da altre parti, ma da noi sì...ma la cosa che veramente mi fa morire è un po' quella che può essere considerata la mamma di tutti i cicchi e cioè l'espressione cicco bao...mettiamo subito le cose in chiaro: più di cicco bao non esiste nulla! non c'è storia che tenga, al di sopra c'è solo l'etereo e il trascendentale....una cosa paradisiaca così come una merendina parecchio gustosa è buona cicco bao o bella cicco bao...mi fa ridere osservare come il cicco semplice si usi prima dell'aggettivo, mentre il cicco bao rigorosamente dopo....non si sente mai dire cicco bao bello ma bello cicco bao...le parole hanno una loro logica ed assonanza che va rispettata e conosciuta...in questi anni, lo giuro li ho sentiti, ho preso dei cicchi bao positivi di cui vado fiero e tengo come fiori all'occhiello...come galloni che qualificano e danno gradi al mio lavoro...queste sono le cose da raccontare ai nipotini nelle giornate fredde e piovose....
cicco m.

sabato 11 aprile 2009

LA MACCHININA

la macchinina è farsi guidare ad occhi chiusi da un compagno che sta dietro di te e ti guida tenendo le sue mani sulle tue spalle..la macchinina è fica e ti va il cuore in gola perchè come una macchinina che si rispetti bisogna muoversi e il guidatore da dietro ti modula la velocità, le curve, i rettilinei...è quindi un'esperienza da fare in due, dove ad un certo punto ci si dà il cambio e il pilota diviene macchinina e la macchinina pilota...tipo autoscontro nella stanza ci sono tante macchinine con gli occhi chiusi e altrettanti piloti con gli occhi aperti che si intrecciano e sfrecciano a 100 all'ora....un buon guidatore non fa mai scontrare la sua macchinina con qcs, è premuroso e gentile...nessuno parla, al max un po' di sottofondo musicale...capite bene che un'attività di questo tipo è da farsi tra persone che si fidano tra loro e spesso fa parte di un percorso di gruppo...io la propongo spesso quando faccio formazione perchè mi ricordo quanto mi ha fatto bene...talvolta succede che essendo il gruppo con cui lavoro in numero dispari mi presti a partecipare in prima persona e lo faccio sempre con gioia, anche se mi trovo nella curiosa situazione ad essere costretto di aver fiducia del mio compagno...quale credibilità avrei nel proporre esperienze sulla fiducia quando io per primo tituberei nel farmi pilotare?...ma nn è questo il punto...vado in rewind di 4-5 anni, una delle mie prime macchinine....formazione post laurea, giorno di esperienza di gruppo sulla fiducia..il gruppo così composto: 46 ragazze e due ragazzi....24 macchinine e 24 piloti..a differenza di altre volte le macchinine restano macchinine ad occhi chiusi per diversi turni in cui i vari piloti si alternano...quindi accade che non sai chi è che ti guida da dietro...ad un certo punto il paradiso, quasi mai provato una sensazione così piacevole! un angelo da dietro mi pareva mi guidasse...ed io una nuvola sospinta dal vento...una dolcezza così trascinante da farmi innamorare di quelle mani di seta sulle mie spalle...finisce la canzone che accompagnava il gioco e per fortuna il docente conclude l'esperienza e ci invita a voltarci per guardare il nostro ultimo pilota...il mio pensiero era questa me la sposo e mi voltai con trepidazione ed eccitato come un grillo....porca puttana, era l'altro ragazzo! il solo del gruppo oltre me.... e giuro non me lo sono sposato, anche se qd mi sono voltato lui mi sorrideva ed ammetto che gli ho voluto bene...la morale è che i giochi di fiducia possono fregare per davvero
m. che fotografa un ricordo

mercoledì 8 aprile 2009

IL NIDO DEGLI UCCELLINI


il Nido degli Uccellini non è un granchè esteticamente...anzi, quello che utilizzo in reparto direi che è sul bruttino andante, un po' sdrucito e rammendato qua e là...chiaramente come quasi tutti i giochi che utilizzo ne possiedo tre o quattro pezzi, ma per lui non è ancora giunto il momento della pensione...semplicemente perchè funziona..la cosa ganza è che la scadente qualità estetica del prodotto è sopperita dalla storia che gli è stata cucita intorno...insomma il nido è un personaggio mediatore che va alla grande ....sono 5 uccellini che fanno gradualmente cucù dal nido...ad ogni uccellino corrisponde un mio dito...c'è pomarola, poldo, ciuffo blu, senza becco e becco nero...becco nero è il più birbante, irriverente, dispettoso uccellino che conosca...qd non me ne accorgo mi becca sulla guancia e poi si nasconde...il mio risentimento è proporzionale al ludibrio del bimbo che, tra l'eccitato e lo spaventato, si esalta nell'assistere alle marachelle del passerotto...la storiella che regge il gioco è molto semplice....mi rendo conto che ci sono alcune cose che ai bimbi fanno proprio ridere e quindi basta mecolarle tra loro e proporle in veste diversa....io facco la parte del clown bianco e becco nero dell'augusto e la cosa funziona..io creo dilegentemente e lui disfa ed incasina tutto...mi da le beccate e si nasconde...mi fa credere di aver finito e poi continua....becco nero non turba i bimbi, ma li stuzzica e si rende loro complice nel fare i dispetti all'adulto...può accadere che mi stufi e che provi a colpire becco nero con un martellino....niente da fare, lui è troppo avanti!....becco nero non becca mai i bimbi, anzi da loro si lascia accarezzare, mangiando poi dal loro palmo....questa gag funziona dai 4 fino ai 6-7 anni per poi scemare gradualmente la sua efficacia....il bimbo lo sa che gli uccellini sono le mie dita ma semplicemente non gli importa e si lascia cullare e meravigliare...questa è una grande magia davvero... che da adulti talvolta si viene a perdere e becco nero ritorna solo un dito....

in settimana è andato in pensione Gustavo, il topolino personaggio mediatore della compagna Magicoliera Samantha, dopo 4 anni di servizio...dal sottoscritto, i magicolieri tutti, Luna, il Nido, Jerry e Dittongo i più affettuosi saluti

Hasta luego, m