martedì 28 giugno 2011

IL MALLO ED IL GHERIGLIO

l'angelo è una persona speciale che appare in un momento speciale...l'angelo riesce a dare senza chiedere, ascolta senza domandare....dice cose opportune e la sua aurea ammanta di rosso pastello la sera....l'angelo mi fa salire uno scalino e non mi mette mai fretta....il super amico osserva pensieroso e batte cinque.....il super amico non si stanca mai e quindi non dorme, quasi, mai.....le sue energie sono sempre dirette a sedurre la splendida strega che condivide con lui il cammino...la strega bionda lo ripaga di carezze e sorrisi ma il super amico mai si cheta e le prova tutte, ma proprio tutte prima di ammainare bandiera bianca e capire che non c'è trippa per gatti....e così in questi giorni di lacrime e risate ho capito che devo gonfiarmi, per fare cosa non so....l'oracolo così si è pronunciato..anzi espresso, visto che non ha emesso parola....un solo gesto, chiaro e puntuale che mi porterò sempre dentro....perchè, alla faccia della discrezione, il super amico aveva steso i panni in piazza...da lui funziona così ed anche la cagnetta è parte della famiglia e va informata.....e poi c'è anche chi non vede, non parla e cammina a stento, ma ride leggero....con lui l'oracolo non ha fatto gesti, ma credo abbia usato un tocco sulla spalla...la strada c'è, basta seguirla
m e vino

martedì 21 giugno 2011

LA SOSTANZA E L'APPARENZA

La ragione delle cose va al di là di ciò che appare....ogni verità ha più angoli per essere osservata....se una cosa è in un certo modo per me, non è detto che sia così anche per l'altro...nel confronto e nell'apertura i nodi si sciolgono, nella chiusura si sclerotizzano....se da dietro una porta sento un'operatrice che dovrebbe giocare con delle persone particolari, far loro tutta una serie di domande, del tipo: come stai....dove vivi....cosa hai fatto oggi... mi viene da arricciare il naso e scatta il giudizio che bolla l'operatrice come inadeguata......se però non mi fermo alla scorza, ma faccio un passo oltre e varco la soglia della porta, mi rendo conto anche delle sue ragioni, che forse ci sono dei motivi che a prima vista sfuggono e che per quelle persone lì, quel tipo di domande lì, poste in quel modo lì.....non sono poi una tecnica così malvagia....


m e lo specchio

sabato 18 giugno 2011

NEDO, THE HISTORY


Lui era un portiere, bravo e burbero....ben piazzato e cazzuto, nervoso e riottoso....lui giocava a pallone, l'ultimo baluardo della sua squadra...l'estremo bastione da superare per riuscire a buttare la palla in rete....era un gatto e balzava dritto in cielo per ghermire con i suoi guantoni ogni pallone..le sue parole erano poche e chiare..pochi fronzoli e tanta sostanza....i suoi capelli fluenti e sciolti al vento, talvolta, nelle parate più difficili, lambivano le nuvole ed i suoi occhi da predatore non si staccavano di dosso da chiunque varcasse la linea dell'area di rigore...non aveva fatto tanta carriera, non solo per la sua statura da persona normale, ma anche perchè troppo fuori dagli schemi....tra i dilettanti tutti lo conoscevano e lo temevano....non tanto per le parate, ma per il suo carattere.....la sua maglietta, pur essendo un portiere, era sempre madida di sudore mescolato a terra e il suo umore raggiante se vinceva ed imbufalito se pareggiava..la sconfitta non la contemplava neanche ma, quando arrivava, era meglio evitarlo per qualche giorno....vinse ripetutamente il titolo come miglior portiere del torneo e si vantava che i goal che prendeva in un anno si potevano contare sulle punta delle dita....

quell'anno ne aveva presi nove ed al bar, con gli amici, tra un rosso e l'altro, non faceva mistero del suo orgoglio....non è che spendesse troppe parole...ma quando qualcuno gli diceva: Nedo, anche quest'anno meno di dieci reti!! lui faceva una piccola smorfia con le labbra tipo sorriso e gonfiava il petto...

quell'anno mancava solo una partita, la più importante....la finale....

c'era tutto il paese a vedere quella partita....c'era anche Gianni, che era compagno di squadra di Nedo e giocava difensore proprio davanti a lui...Gianni era secco e lungo..Gianni era un buontempone e giocava con lo spirito del vero sportivo...aveva passione e si divertiva, ma se perdeva pace...ci saranno tante occasioni per rifarsi, diceva.....

Nedo, forse per questo motivo, non lo vedeva di buon occhio, ma lo tollerava, anche perchè era un buon difensore e giocava proprio nel ruolo cruciale per un portiere...

il giorno della finale Gianni cazzeggiava e sorrideva, Nedo era già nero come il carbone e guardava fisso il muro, in attesa che l'arbitro facesse la chiama.....Nedo quando giocava lo faceva solo per vincere e per non prendere reti....questa finale, inoltre, era la sua ultima partita, il suo commiato dal gioco del calcio...anche per lui l'età era avanzata ed era giunta l'ora di smettere....finire la carriera con la finale vinta era il suo chiodo fisso dall'inizio dell'anno e sentiva il fuoco dentro sè....si parte!

la partita non fu bella....le formazioni avevano entrambe paura e tergiversavano...nessuna occasione da rete e tanta noia...la posta in palio era troppo alta e c'era la paura di osare..Nedo aveva toccato palla solo per fare qualche rinvio e per sventare qualche insidioso calcio d'angolo.....

la partita va ai supplementari.....in caso di pareggio ci sarebbero stati i calci di rigore....e Nedo lì avrebbe dato il meglio di sè...si sarebbe congedato con delle parate strepitose e sarebbe stato l'eroe della squadra e del paese..ne era sicuro che sarebbe andata così....

però le cose spesso non vanno come si vorrebbe....

a metà del secondo tempo supplementare arriva dalla metà campo avversaria un'innocua palombella verso la porta di Nedo...il pallone bolzo a campanile scende lentamente in area di rigore, all'altezza del dischetto, proprio sulla testa di Gianni...

Gianni è solo, non ha avversari vicino e potrebbe fare di tutto....mettersi a sedere e fare rimbalzare il pallone per apprezzarne l'assoluta sfericità, prendere un caffè al bar e poi tornare, raccogliere una margherita....insomma non c'era alcuna fretta o pericolo...

ma Gianni, chissà perchè, con la testa la tocca indietro a Nedo...fa un retropassaggio e dice Tua Nedo!!!... più che un retropassaggio è un tiro teso e mirato...la palla inevitabilmente si insacca al setter, alla destra di Nedo che rimane pietrificato....tutto lo stadio è in silenzio, compresi i giocatori dell'altra squadra...solo un paio non riescono a trattenere la gioia e abbozzano un abbraccio....ma vengono subito fermati dai propri compagni...

la tensione è tutta verso Nedo...Nedo fa paura e tutti sapevano quanto ci teneva, della sua ultima partita e delle sue nove dita come i nove goal subiti.....

l'impasse di Nedo dura solo pochi attimi....poi inizia a smoccolare e a fare fumo dalle narici....si toglie i guantoni e corre verso Gianni....e lo pesta come un tamburo...Gianni non ha neanche provato a scappare o a reagire, sarebbe solo stato un inutile prolungameno dell'agonia...

Gianni è vivo e dopo qualche settimana ha ripreso a giocare a pallone....Nedo non gioca più



m. si ricorda ancora

giovedì 9 giugno 2011

PIPPI SULLE STRISCE

tua Nedo è come dire che non ne voglio proprio sapere di quella cosa lì...anzi peggio, non solo non voglio mi riguardi ma la scarico a te così sono fatti tuoi.....tipo quando passa una suora, di quelle pese col viso grigio, a volte si dice tua nedo e si tocca qualcuno incrociando le dita, così che non corriamo il rischio...già! ma qual'è il rischio? cosa è che si vuol fare esattamente? boh...chi lo sa....credo tutto ciò che vogliamo allontanare da noi e che non ci fa star bene....come a dire: meglio agli altri che a me....tra serio e faceto, Pippi l'ho "passato" diverse volte.....

a volte quel Pippi lì proprio non lo sopportavo....quelle persone che uno pensa: se lo incontrassi di notte..io in macchina e lui sulle strisce...e non ci fosse nessuno.....ci penserei io!!!

io Pippi l'ho incontrato, di notte, sulle strisce...per davvero....pioveva anche...era lui e stava attraversando la strada il porcellino....

porco mondo, ho pensato, cosa faccio?.... l'idea di dargli un colpetto e sgasare via mi è balenata subito in mente..specialmente da ragazzino l'avevo pensata diverse volte questa possibilità.....ma poi sicuro che mi beccano con qualche segata propria dei RIS o di altre squadre speciali..ed io in gattabuia per una cosa come questa sarebbe da locchi...poi la mia carriera, una volta uscito, è finita...Pippi è uno che conta e non me la farebbero passare liscia...l'alternativa, col senno del poi, sarebbe stata quella di portarmi della grappa in macchina.....dargli un colpetto...bermi alla goccia la grappa e dire che ero sbronzo....l'intenzionalità così verrebbe meno...oppure simulare una sbandata..ma lì mi sa che dovrei essere veramente bravo perchè poi esaminano tutto e scoprono il trucco...la velocità, il segno delle gomme per la frenata, le traiettorie....

un gran casino.....per questo poi non ho fatto nulla...ho solo rallentato un po' e l'ho guardato....ma lui non mi ha neanche calcolato perchè era buio...

è scattato dentro di me il piano B...incontrare Pippi mentre fa Pipì sul ciglio di una strada...io passo in macchina e suono il clacson fortissimamente..così lui si vergogna da morire e magari si bagna i pantaloni.....e qui non mi potrebbero di certo arrestare, credo....

io vado in giro, guardo e lo cerco...se lo ritrovo ve lo dico....ma lo devo beccare proprio in quel preciso momento...lo so che è dura, ma cosa costa immaginare?

forse solo quanto i desideri....
m calzelunghe