lunedì 29 dicembre 2008

OCCHI DI LUNA E PETALO DI ROSA

in una stanza c'era petalo di rosa di circa 7 anni insieme alla sua amichetta occhi di luna di circa 10 anni..c'era anche un babbo senza baffi e con un bel sorriso...un vero spasso..io oggi ero il magicoliere pizzipipino pappalessa amico del mago ciccia puzza...ce la siamo veramente spassata per una mezz'oretta...abbiamo spaziato a ruota libera nel mondo della fantasia..dai dobloni dei bucanieri del mar caraibico al fazzoletto che inopinatamente diventa un reggiseno....alla corolla del fiore che non ne vuol sapere di sparire..al palloncino che si lega al dito...a battute che scorrono a fiumi...a un ritmo incalzante in un crescendo di allegria...tutti e 4 si ride e si sta bene...il mio incontro più bello di oggi...sono convinto che questa mezz'ora insieme frutterà incredibilmente stasera, stanotte e domattina...nell'attesa del nostro ritorno..un ottimo piacevole investimento del tempo di attesa che può far passare in secondo piano il disagio del ricovero...
a bientot
m

mercoledì 24 dicembre 2008

BABY GAMES



Tirare in terra una torre fatta con le costruzioni per poi ricostruirla...gettare delle palle giù dal letto...ritrovare un oggetto familiare nascosto da un adulto....scoppiare delle bolle di sapone...riempire una cesta per poi svuotarla e riempirla ancora...lasciare liberamente delle tracce colorate sopra un grosso foglio...trasalire ammirando palloncini tondi che volteggiano in aria...tutte queste attività fanno impazzire i bambini della primissima infanzia (fino ai due anni)...il novanta per cento di loro adora fare qt cose...quando mi soffermo ad osservarli, per esempio, capita che scaraventino via dei piccoli oggetti messi incidentalmente accanto a loro, tra i brontoli e gli improperi della mamma....se questo oggetto (cucchiaino, bavaglio, giocattolo...) viene raccolto e posto nuovamente accanto a lui il gioco si ripete...in questo modo prende forma un dialogo ludico con il bimbo, che sicuramente non si farà pregare per gettare nuovamente via l'oggetto..più l'adulto dà valore al gesto del bimbo più lui sarà eccitato nel compierlo e si divertirà....esistono tante semplici cose che da sempre e spontaneamente divertono i bimbi così piccoli...basta osservare e provare...partendo da tali presupposti con il tempo ho inventato una serie di giochi che fanno parte del metodo di lavoro Baby Games, molto semplice e colorato....l'unico problema è stato quello di pensare a cosa usare per realizzare questi giochi..occorreva materiale sicuro, facilmente lavabile e trasportabile, pratico, economico....con il tempo la batteria si è completata e migliorata: le palle che usiamo sono allegre, sicure e di materiale differente...la cesta è piegabile e leggera e si apre con un semplice click..la torre si fa con dei cubi di plastica o stoffa che si incastrano uno nell'altro...ci sono poi dei barattoli che servono per coprire le palle stesse...palloncini tondi resistenti e dal prezzo conveniente da far danzare in aria...pastelli a cera e fogli A3 da fissare sul pavimento con del nastro adesivo...tante buone idee che sono cresciute e hanno guadagnato in affidabilità e organizzazione...
Tutto ciò, in un crescendo di suoni, colori e suggestioni tattili fa sgranare gli occhi al bambino che non sa più dove e cosa guardare...ed è proprio questo che mi interessa...lasciare una bella traccia nel suo vissuto...auguri a chi crede e anche a tutti gli altri.

m

lunedì 22 dicembre 2008

CIAK SI GIRA



Prima di entrare in una stanza siamo come degli attori nel camerino pronti a salire sul palco...un po' di concentrazione e toc toc...si apre con premura e si fa cucù...in pochi secondi ci giochiamo la nostra unica possibilità di fare una buona prima impressione....un rapido sguardo alla situazione e la recita inizia...talvolta maghi altre buffoni...palloncini o palle di gomma..musica o burattini...racconti fantastici o rompicapo...indovinelli o bolle di sapone...e chi lo sa? tutto cambia di volta in volta...si ascolta e ci si accomoda al contesto...tutto ciò che occorre è nel nst carrellino magico che ci segue in tutte le stanze...di solito ci relazioniamo con più persone insieme: bimbi, parenti, amici, genitori....talvolta troviamo bimbi che ridono altre piangono...sta a noi portare un po' di magia a questo incontro....l'intento è quello di incidere significativamente sulla qualità del ricovero e per questo si mira a stupire e non a intrattenere...ogni serratura ha la sua chiave da trovare in pochi attimi....in scena di solito si segue un canovaccio dando l'illusione di improvvisare..oppure si improvvisa su un canovaccio ben conosciuto...alcune battute non mancano mai e trovano costantemente nuova linfa dalle espressioni sbigottite di chi le ascolta...in reparto non mi annoio perchè il mio pubblico è sempre diverso e continua a sorprendermi, anche nelle frustrazioni....persino un rifiuto va accettato con serenità, se è un scelta del bambino...




m




sabato 20 dicembre 2008

LE INFERMIERE, CHE SHOW !


le infermiere fanno parte del gioco...senza le infermiere l'intervento dei Magicolieri avrebbe poco senso...con le infermiere si parla del più e del meno....si ascolta e si impara...suggeriscono cosa offre il menù del giorno: dissenterie, qualche malanno di stagione, virus vari, operazioni, polmoniti...danno delle dritte sulle varie situazioni del reparto: alla 3 non si possono reggere, in quella stanza il bimbo è parecchio giù, in quell'altra c'è stato un incidente grave....le osservi e capisci che atmosfera c'è in reparto....con loro ci si diverte e collaboriamo....quando entrano in una stanza per me è un piacere, perchè le conosco e ci scherzo...tutto ciò aiuta il bambino ad esorcizzare timori e tensioni verso il personale medico e paramedico e rasserena l'ambiente...nei miei racconti ai bimbi le infermiere sono birichine e ne combinano di tutti i colori: giocano a nascondino in ospedale, suonano la batteria, fanno le vallette per i miei numeri di magia, gareggiano tra loro a chi mangia più polpette....anche se il loro compito principale è quello di aiutare a guarire i bambini e in questo sono veramente dei draghi....per divertirsi insieme serve ci sia confidenza e rispetto tra noi e le infermiere...il piacere deve essere reciproco nel gioco, altrimenti non sarebbe tale...alle infermiere vogliamo bene...in realtà c'è anche un maschietto infermiere che nella pluralità delle femmine si disperde, anche se nella sostanza è ben presente e mi piace menzionarlo....negli anni ci conosciamo sempre più ma ogni tanto accade una magia e qualcuna all'improvviso, con dispiacere, scompare...al suo posto ne arriva subito un'altra e allora il gioco comincia da capo...che ganze che sono! figuratevi che una volta un'infermiera si prestava a partecipare a un mio rischiosissimo numero con le spade...lei si infilava dentro una scatolona ed io zac zac, con le spade bucavo tutta la scatola...lei continuava a sorridere, poi toglievo le spade e lei usciva dalla scatola senza farsi mai nulla, felice e beata per la gioia di tutti i bimbi...una volta non so, forse il caldo o la stanchezza, mi sono sbagliato e le ho bucato il sedere! lei si è arrabbiata da morire e con una ramazza mi ha inseguito per tutto il reparto.....per me ha esagerato
m



venerdì 19 dicembre 2008

UN "NO" MOLTO DOLCE

esistono diverse sindromi neurologiche...alcune veramente terribili e devastanti..tanto da renderti dipendenti dagli altri per tutta la durata dalla vita...lo sviluppo psicomotorio e il linguaggio possono essere seriamente compromessi e il vocabolario veramente povero..così, come una prolungata lallazione, si può ripetere meccanicamente la parola "no" anche da grandi..che vale un po' per tutto...nella mia fantasia potrebbe indicare sì va bene...passa più tardi...sei veramente spassoso...qt gioco fa un po' schifo...gringo esci subito dalla mia camera e nn farti più vedere.......questo mi è capitato....trovarmi da solo con lei che diceva solo no...e a me faceva divertire qt cosa...insomma ballavo e cantavo e lei no...interpreto una storia e ancora no...un po' di musica e bolle....e lei no...osservando, dietro il "no" , si apre un mondo fatto di sguardi, contatti visivi, mimica....secondo me gli occhi di una persona raccontano molto più delle parole...a me dicevano che lei apprezzava...una bella pioggia di no in una tersa e rara giornata di sole...tanta roba davvero
m

giovedì 18 dicembre 2008

IL BABBO BIRBONE

che razza strana i babbi...talvolta strenuamente impegnati nel mantenere una parte e un ruolo da cui nn possono venire meno....e anche se gli viene da ridere si sforzano di nn farlo...cha danno sarebbe per la loro immagine! meglio nn rischiare e tenere le gambe accavallate e le braccia incrociate...fa tanto chic avere abiti sul marrone in pandan con folti baffi scuri...esagero lo so..ma talvolta negli estremi emerge meglio il senso delle cose...oggi in reparto è stato così, ma non solo così...due babbi e due bimbi in stanze separate..uno agli antipodi dell'altro....accoggliente e sorridente uno...torvo e severo l'altro....io mi sentivo a mio agio in ambo le situazioni, ma con il secondo babbo mi stuzzicava parecchio l'idea di suscitargli un sorriso....chiaramente anche i due bimbi erano lo specchio dei loro babbi...con uno bastava facessi la linguaccia e andava in visibilio..con l'altro anche le gag provate e sperimentate più volte nn attecchivano un granchè....dopo un po', visto gli scarsi effetti, ho cercato di accomodarmi alla situazione e le cose sono migliorate, passando ad un altro stile di lavoro meno scanzonato e ad altre tecniche che nn sto qui a spiegare...mantenersi up in qt situazioni, qd gli occhi ti osservano per giudicarti, non è facile ma insomma ci si prova....cmq quando nelle stanze ci sono le mamme mi torna parecchio meglio...
à la prochaine
m

martedì 16 dicembre 2008

E LA MAMMA PARLAVA

e non la smetteva più...sai com'è, mi ha visto che ero piccolo e ora dopo 20 anni sono un po' cambiato...e i miei come e dove stavano..e l'oratorio...e il suo bimbo che da piccolo c'aveva dei problemi e una volta me ne aveva anche parlato...e la mia cesta di capelli dove era finita....ma il qui ed ora? il bimbo che stava nel letto? che fascino poteva avere la mia figura se mi mettevo a parlare con la mamma dei miei studi e del posto in cui abito...non ci siamo e non è così che voglio io...il sottile confine tra la meraviglia e l'animazione sta qui...io miro a stupire le persone e non a intrattenerle...con educazione occorre chiudere la parentesi dei ricordi ed entrare nel mondo magico del gioco...con cortesia si scosta lo sguardo dalla madre e si porta sul bimbo sdraiato nel letto..così si può aprire una nuova dimensione, fino a qualche attimo prima impensabile...di cui mi nutro...la morale è quella, quando posso, di lasciare alla compagna Magicoliera bimbi di amici, parenti, conoscenti, ex amanti.......
nn fate troppo i birbanti
mirko

sabato 13 dicembre 2008

UNA MASCHERA CHE CONTA

mi viene in mente la maschera di pirandello...anzi la maschera e il grimaldello...l'individuo si comporta in una maniera diversa a seconda del luogo o tempo in cui si trova, coprendosi il volto di una maschera che nasconde la sua vera personalità...ora io nn so se per me è così in reparto...ma immagino di sì....dopo più di dieci anni la ritengo una qualità preziosa da preservare e coltivare...si apre la porta di una stanza e dentro possiamo trovare di tutto...una situazione serena e accogliente oppure un'atmosfera pesante e angosciante...un bimbo con la febbre o un bimbo con la faccia sbranata da un cane...una dissenteria o una completa incapacità di controllare ogni tipo di muscolo volontario e non...chiaramente, a seconda della gravità, il visuto personale cambia e la cosa nn mi è indifferente (...e qui entra in scena il grimaldello) ma ho imparato a gestire le mie emozioni e a mettermi delle belle maschere sorridenti..più che altro riesco a mantenere la mia voglia di divertirmi..e questo è molto importante...bisogna dare energia positiva e non aggiungere disagio e sconforto....la gioia per ciò che faccio è tra le caretteristiche più importanti di un Magicoliere...bon....qualche anno fa, dopo queste situazioni, ero un sacco vuoto...ora meno..anzi una risata guadagnata in un contesto così difficile è tanta roba davvero...qualche tempo fa c'era un bambino che presentava una serie innumerevole di tic molto importanti e soffriva di forti crisi epilettiche...ma la cosa più vistosa era il bruxismo, così violento da avere i denti completamente devastati...con lui me la sono proprio spassata...e più che altro lui con me..la commiserazione, sono sempre più convinto, non deve appartenere al nst modo di lavorare...l'empatia, l'ascolto ed il rispetto sì, anzi sono alla base...
fate ammodino,
m

venerdì 12 dicembre 2008

Ecco ci siamo

ci sentite da lì...stile canzone di Fossati sugli emigranti italiani in Argentina...così mi viene da dire visto che questo blog è esclusivamente autoreferenziale dato che su internet non compare da nessuna parte...forse è come una buona corsa sul prato per scaricarsi e sentirsi meglio...scrivendo, l'anima, entra in contatto con se stessa e ringrazia la persona...prego...
cmq qc coordinata la do uguale...i Magicolieri lavorano in ospedale dal gennaio 99, siamo presso la pediatria dell'ospedale versilia (lu) con una frequenza di quattro pomeriggi settimanali per tutta la durata dell'anno...ogni incontro, da progetto, dovrebbe durare due ore e mezzo ma stiamo sempre a seconda dei bambini e ragazzi presenti..lavoriamo con tutte le fasce di età..dal bimbo di pochi mesi fino al ragazzo di sedici anni, coinvolgendo amici e familiari...tendiamo a non lavorare in ludoteca ma nelle singole stanze degenze, personalizzando l'incontro a seconda della situazione che ci troviamo di fronte...ogni incontro dura il tempo necessario per stupire le persone con cui giochiamo....di solito ci dissolviamo prima che il fascino della nostra figura perda di sostanza...questo è quello che ci prefiggiamo, anche se nn sempre l'obiettivo coincide con ciò che realmente accade...amiamo ciò che facciamo e questo mi piace parecchio...
chi vuol esser lieto sia
m

venerdì 5 dicembre 2008

Perchè e per chi, anzi (perchì)

I perchè sono vari...il primo è che sono a casa con tripla felpa e piumino da sci, doppie calze e girocollo in lana...fuori il vento e la pioggia sembrano tirare giù la casa che sta proprio in cima ad una collina...tutte le persiane sono chiuse per evitare che i vetri fini come foglie volino via..io non so se è sera o mattina e quasi quasi mi prendo un sedatol e vado a nanna...anzitutto io non dovrei essere qui ma a lavorare alla mia scuola, ma siccome quest'anno una serie di ritardi si sono accumolati sono ancora a casa...negli ultimi mesi ho fatto tutto ciò che avrei voluto fare quando il mio tempo libero era quantificabile con il contagocce...ho scritto un libro, un articolo per un altro libro, ho fatto tutte le relazioni arretrate, ho imparato nuovi giochi e nuovi sketch per la mia esperienza in ospedale, ho lavorato la terra, ho levato radici di alberi e piantato cavoli, insalate, broccoli, rape...poi ho aggiustato (meglio raffazzonato) quel portone che da mesi era lì che marciva...ho corso, dormito e letto....poi ho visto con piacere, e forse per punirmi anche un po', alcuni film di autori importanti (quelli che da anni sapevo che erano da vedere ma erano troppo impegnativi per dedicargli il poco tempo libero...)...ho cucinato e imparato nuove ricette, prendendo appunti come una brava massaia...il blog sulla mia esperienza in ospedale credo sia l'ultima delle cose irrealizzate che mi andavano di fare e quindi eccomi qua...
un altro perchè può essere che mio cugino non conclude il sito sui magicolieri e insomma, nell'era del web qualcosa su internet bisogna avere per farsi un po' conoscere...
questo blog è per me...mi piace scrivere a ruota libera...e poi è diretto a tutte le persone che amano il gioco e i bambini...specialmente gli aspetti psicologici e pedagogici del gioco, intendendolo come uno strumento per comunicare, stupire, conoscere e relazionarsi con le persone, grandi e piccine....
comportatevi bene
m