martedì 23 novembre 2010

NOBLESSE OBLIGE

mai perdere la lucidità e mai tenere spenta la luce sulle proprie emozioni.....è chiaro che talvolta preferirei essere altrove, come dicevo ieri.....anche fuori a fare la pertica sul pennone dell'Ospedale.....ma il disagio è un problema mio e non del bimbo o dei familiari...se loro stanno zitti e creano quel silenzio pesante e pieno di giudizio e diffidenza è un loro diritto....se io permettessi a questo disagio di prendere il sopravvento, andrei nel pallone e farei delle sculture con i palloncini per uscire dall'impasse.... si parte da ciò che c'è.... quindi la loro perplessità e il loro disappunto di partenza....io mi becco la stilettata, respiro e provo a non lasciarmi catturare dalla situazione....scelgo, mi sento e vado in scena....si procede, con quel distacco necessario che permette di avere una scorza sopra la pelle che aiuta a farti scivolare addosso le cose..... si stabilisce un'ascolto e ci si adatta....niente voli pindarici, niente esplosione di colori.....ma più un gioco di sguardi, una voce pacata, un corpo che controllo e che rimane lì dinanzi a loro...senza cavalli di frisia che si interpongano tra me e loro...non per lanciare una sfida, ma per tendere una mano...che a volte viene presa...ed altre no....ma questo non è più un problema mio
m, a volte ritornano

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