mercoledì 21 gennaio 2009

LA MALATTIA

oggi è tempo di riflessioni importanti....
Ammalarsi, in qualsiasi periodo della vita accada, è sempre un avvenimento spiacevole che comporta sofferenza e preoccupazione. “Ma perché sto male?” Anche da adulti riuscire a dare una risposta soddisfacente ad una domanda come questa è complicato. Quando siamo bambini risulta impossibile. Il bambino di pochi anni non riesce a darsi nessun tipo di spiegazione, oppure più che deduzioni logiche, tende a dare interpretazioni magico-fantastiche alla sua condizione di malato. Il bambino trova difficoltà a spiegarsi in modo obiettivo cosa gli sta succedendo. Per lui la malattia può essere vissuta come una punizione o come conseguenza di qualche comportamento “sbagliato”, come aver risposto male alla mamma, aver desiderato che il fratellino sparisse, aver fatto un capriccio per un gioco non comprato e così via. Allo stesso modo la terapia e il ricovero, invece che necessari e benefici, possono essere vissuti come un’ulteriore punizione e come una pena da pagare per le colpe commesse. Dopo i sei anni è maggiormente attrezzato a comprendere il concetto di malattia, anche se, nei momenti di sofferenza, può perdurare in lui l’idea che i medici e gli infermieri siano una sorta di giustizieri che lo puniscono per qualcosa di sbagliato che hai fatto. Infine il ragazzo adolescente seppur in grado di comprendere “razionalmente” quello che gli accade può, in alcuni casi, arrivare a non accettare la malattia, fino a negarne l’esistenza. Proprio in un’età in cui si desidera libertà, autonomia, sicurezza, i limiti imposti da una salute precaria possono divenire intollerabili. Questo atteggiamento può risultare molto pericoloso quando la persona arriva a rifiutare le terapie e mette in atto comportamenti incompatibili al suo stato di malato, come, per esempio, giocare a pallone sotto il sole, quando gli è stato espressamente detto che non deve fare sforzi…
A tutte le età, riuscire a capire e a convivere con la malattia richiede sostegno, forza d'animo e una riorganizzazione della propria vita.
a la prochaine
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