martedì 3 febbraio 2009

IL GONG

qd facevo meditazione, diversi anni fa ormai...arrivati in fondo il maestro suonava il campanellino per farci capire che eravamo arrivati alla fine...quindi si riprendeva contatto gradualmente con tutte le cose attorno a noi e ci preparavamo serenamente alla fine dell'incontro...penso che per un professionista che lavora nel campo delle relazioni umane sia indispensabile che accompagni le persone al termine di un percorso, siano esse bambini che adulti...e poi cmq ogni cosa della vita quando finisce in modo brusco risulta più sgradevole e difficile da accettare...vabbè non divaghiamo...anche quando gioco con delle persone è importante suonare un gong metaforico per far capire che ci stiamo avvicinando alla fine...per il bimbo piccolo, tra le mille cose possibili, può essere azionare il carillon appeso al carrellino la cui nenia avvolge e contiene, per quello grandicello la cosa può essere verbalizzata e sdrammatizzata...amico sei troppo fico e starei con te tutto il giorno, ma anche io a casa ho qcn che mi aspetta: un pesciolino rosso, un orsacchiotto e un gattino...meglio che niente!... il mio gong è interiorizzato e dopo che è suonato faccio intercorrere un po' di tempo per far abituare il bimbo alla cosa...quando suona non si sa, non c'è un tempo preciso..ma bensì seguo un criterio che per me è un paradigma: andare un attimo prima che lo stupore negli occhi delle persone si dilegui...in quel sottile momento che se non viene rispettato può trasformare un Magicoliere in un animatore...quindi in alcune stanze il gong può suonare dopo 10 minuti, in altre dopo 20 o 30...e chi lo sa? ..grazie al gong il bimbo non piange e non si lamenta quasi mai quando vado...anche perchè sa che il giorno dopo il gong suonerà di nuovo per lui.
ad maiora, mirko

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