domenica 11 ottobre 2009

NINNA NONNA E LA TRIBU'





Guanto Bianco me lo aveva detto...preferirei ci andassi tu in quella stanza perchè ieri con il bimbo non mi sono trovata bene, era troppo nervoso e non gli andava bene nulla....

va bè, vado io....faccio toc toc alla porta e dopo il primo toc, e prima del secondo, mi apre una signora torva e spettinata che ingoiava patatine a manciate..era ninna nonna...così dolce e distensiva come il suo odore ficcante di vino e grappa insieme....tra il barcollante e l'impermalosito, nella stanza in penombra, mi ha indicato il nipotino che dormiva....accanto a lui c'era la mamma, che sorrideva e pareva ammodino, e tre ragazzotti che mi squadravano con la stessa accoglienza che si dà ad un parente lontano che viene a trovarti la domenica mattina presto....nessuno dice una parola, neanche quello sdraiato in terra che per squadrarmi aveva allungato il collo come una giraffa......mi lascio uscire due parole di circostanza, una battuta venuta male che ha riecheggiato nel gelo totale, ed esco....il mio cuore scoppiava veramente di gioia, specialmente all'idea di doverci ripassare...perchè poi il bimbo che c'entrava, era la tribù dei parenti che si era comportata male....che fortuna Guanto Bianco che ieri non se l'era beccata....va bè succede, siccome era l'ultima stanza aspetto nel nostro piccolo magazzino delle meraviglie che il pargolo si svegli e intanto penso su come gestire la situazione....l'idea di portare in omaggio alla tribù una stecca di marlboro, o meglio una carcassa di animaole, l'ho subito scartata...così come quella di offrire in dono il mio scalpo...mentre sono assorto in queste riflessioni passa davanti a me quasi tutta la tribù al completo che esce fuori, forse per chiedere lumi al grande saggio sulla mia sorte....

è il momento! veloce come un razzo prendo le mie cose, rientro nella parte del magicoliere e via.....

busso, entro e, fortunatamente, il bimbo inizia ad essere sveglio, in braccio al ragazzotto-giraffa, l'unico rimasto della tribù.....il bimbo, teso e permaloso, subito gira la testa dalla parte opposta e mi dice di andare via....appena gli mostro un burattino lo fulmia con lo sguardo emettendo un latrato che rimbomba nella stanza....forse a mò di segnale per richiamare alla base la tribù....mi restava poco tempo e mentre mi immaginavo già appeso ad un palo con tutti loro che arrivati mi ballavano intorno, il piccolo indica un palloncino che penzolava dal mio camice.....lo gonfio e sempre impermalosito mi chiede una spada...poi un cagnolino, titti e compagnia bella...lui ha iniziato a sciogliersi e sorridere..poi ridere di gusto...caspita, i palloncini gli garbavano davvero!...dopo poco è entrata la tribù al completo, con in mano i lacci e le pietre focaie, ma era troppo tardi...uno sguardo di intesa col ragazzotto giraffa che però già sapeva che le cose sarebbero andate diversamente....infatti il bimbo era già mio...e se catturi la sua anima anche i più grandi guerrieri sioux non possono far altro che abbassare il capo....con rammarico si sono seduti in circolo intorno a me fumando il calumet della pace.

m. augh




2 commenti:

Anonimo ha detto...

che storia! solo a pensarci mi sciolgo dalle risate, ottima davvero.
s.

mirko ha detto...

grazie s., sono contento