mercoledì 1 luglio 2009

UN GRAN CASINO

in qt periodo in reparto c'è davvero una bolgia, una marea di amici e parenti, dottori ed infermieri....dopo il disastro alla stazione alcuni bimbi sono da noi e si avverte una concitazione e un'apprensione particolare...non tanto per la loro salute fisica, quanto per le ferite che non si vedono ma fanno più male....in qt momenti tante persone perdono un po' la bussola e fanno qualche bischerata...mi riferisco a qualche amico o conoscente che arriva a fare visita con addosso un'enorme tensione e dolore che trasmette pari pari al bimbo....e l'ansia del piccolo aumenta...10, 20 persone tutte a parlare concitatamente e a fare mezzi sorrisi che non intortano nessuno...bisognerebbe riuscire a distinguere le nostre esigenze da quelle della persona che ci sta davanti...delle cose che sono mie ma che magari non appartengono ancora a chi ha vissuto la drammaticità dell'evento..ci sono modi e tempi diversi che vanno saputi leggere e rispettare...ascoltare per potersi accomodare...avere l'intelligenza di capire cosa è bene per lui e non per noi....
così per il mio incontro mando tutti fuori e faccio come al solito, un po' il bischero e un po' il mago..racconto stramberie e cerco di sorprendere e meravigliare....che a dire il vero in qt situazioni mi richiede tanto impegno ed attenzione... sia per catturare il suo interesse e sia per trovare il tempo ed il modo di giocare ed accomodarmi a degli eventi inaspettati che la sua situazione richiede...sia sotto l'aspetto medico che psicolgico....
quando gioco, gioco davvero e cerco sempre di tenere il ritmo alto per creare un'onda che catturi il bimbo..dentro mi sento sgretolare ma la buccia fuori regge bene...
so di essere una piccola goccia nella tempesta ma voglio fare il massimo di ciò che posso e riesco, per dare una mano, insieme a tutta la banda dei magicolieri, ai medici e a tutti gli altri professionisti della salute...pigio sull'acceleratore, come in molte altre situazioni, quando il bimbo me lo permette...e per ora sento che questa cosa gli arriva...il mio problema, come profesisonista del gioco, non è tanto la gestione del mio vissuto o quello del bimbo, ma dello stuolo di amici e parenti che a stento riesco a contenere...va bè, vi ho messo un po' di riflessioni in liberà..un po' confuse ma vere...poi scrivendo rifletto e mi scarico...per ripartire domani
m.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Son con te! Forza mirko!
A.

mirko ha detto...

grazie grande A., sono contento perchè non mi sento svuotato e per ora sento di reggere la pressione bene...