giovedì 16 aprile 2009

CHI (who!), COSE CATTIVE MA ANCHE BUONE

il mio lavoro a scuola è uno show...uno spettacolo continuo...nel piacere e nello stupore...nel disagio e nella sorpresa..sconforto e rabbia....accadono cose cattive che non sempre posso riportare per evidenti motivi di privacy...succede che talvolta lavori al confine tra ciò che posso riportare al sistema scuola e ciò che sento di tenere e risolvere da me...le dinamiche tra i ragazzi sono infinite e spesso nascoste e misteriose...può essere che una ragazza sia stata in crisi perchè dei compagni le abbiano rubato in classe dal portafoglio e lei non sappia come e cosa fare...anche che una ragazzina venga abitudinariamente offesa e maltrattata dal suo ragazzino da cui nn riesce a svincolarsi...chi ha genitori che se ne stanno andando e deve provvedere alla famiglia...chi è andato a vivere da solo...chi abortisce come mangiare noccioline...chi ha relazioni con persone di 23 anni più grandi...chi viene preso a calci in pancia per delle bischerate...chi da un giorno all'altro deve cambiare città e lasciare baracca e burattini...chi siccome ha parenti in galera viene perdonato regolarmente...chi ha paura....chi nn ha più voglia e smette di venire a scuola e va a "lavorare"...chi morde sulle guancie per gioco...chi spacca i bagni....chi dorme...chi gli viene sfondato il bauletto, rubato il casco e viene minacciato....chi viene offeso perchè puzza
tutto questo in soli due giorni
ma anche chi mi porta il libretto con su scritti i voti, chi ha il piacere di sorridere, chi ritorna sui suoi passi, chi trova la gioia nel vivere in serenità col suo mondo...
ed io recito e mi muovo, cucendomi addosso un personaggio che mi appartiene e che ho costruito con amore in tutti qt anni...oggi una ragazza mi ha riportato che ha fatto un colloquio privato con un mio collega psicologo il quale le ha detto di chiedermi secondo me in quale categoria (di non si ricordava quale luminare del settore) avrei collocato il suo evento stressante...nn ci siamo proprio....test, categorie, etichettamenti, parole da libro e via dicendo con i ragazzi, nel contesto di colloqui psicologici o anamnestici, sono carta straccia..però riempiono la bocca a noi adulti...gli occhi, le espressioni, l'ascolto, la presenza, l'equilibrio sono il succo di una relazione di aiuto...talvolta i miei colleghi da scrivania mi chiedono che modello utilizzo e quali indagini adopero....forse quello di aver imparato ad apprezzare tutto e non etichettarmi in nulla...credo
m

1 commento:

Anonimo ha detto...

che situazioni stimolanti,di certo ne vedi di tutti i colori, ma immagino tu riesca ad ottenere anche delle belle soddisfazioni! buona domenica
g.