sabato 18 giugno 2011

NEDO, THE HISTORY


Lui era un portiere, bravo e burbero....ben piazzato e cazzuto, nervoso e riottoso....lui giocava a pallone, l'ultimo baluardo della sua squadra...l'estremo bastione da superare per riuscire a buttare la palla in rete....era un gatto e balzava dritto in cielo per ghermire con i suoi guantoni ogni pallone..le sue parole erano poche e chiare..pochi fronzoli e tanta sostanza....i suoi capelli fluenti e sciolti al vento, talvolta, nelle parate più difficili, lambivano le nuvole ed i suoi occhi da predatore non si staccavano di dosso da chiunque varcasse la linea dell'area di rigore...non aveva fatto tanta carriera, non solo per la sua statura da persona normale, ma anche perchè troppo fuori dagli schemi....tra i dilettanti tutti lo conoscevano e lo temevano....non tanto per le parate, ma per il suo carattere.....la sua maglietta, pur essendo un portiere, era sempre madida di sudore mescolato a terra e il suo umore raggiante se vinceva ed imbufalito se pareggiava..la sconfitta non la contemplava neanche ma, quando arrivava, era meglio evitarlo per qualche giorno....vinse ripetutamente il titolo come miglior portiere del torneo e si vantava che i goal che prendeva in un anno si potevano contare sulle punta delle dita....

quell'anno ne aveva presi nove ed al bar, con gli amici, tra un rosso e l'altro, non faceva mistero del suo orgoglio....non è che spendesse troppe parole...ma quando qualcuno gli diceva: Nedo, anche quest'anno meno di dieci reti!! lui faceva una piccola smorfia con le labbra tipo sorriso e gonfiava il petto...

quell'anno mancava solo una partita, la più importante....la finale....

c'era tutto il paese a vedere quella partita....c'era anche Gianni, che era compagno di squadra di Nedo e giocava difensore proprio davanti a lui...Gianni era secco e lungo..Gianni era un buontempone e giocava con lo spirito del vero sportivo...aveva passione e si divertiva, ma se perdeva pace...ci saranno tante occasioni per rifarsi, diceva.....

Nedo, forse per questo motivo, non lo vedeva di buon occhio, ma lo tollerava, anche perchè era un buon difensore e giocava proprio nel ruolo cruciale per un portiere...

il giorno della finale Gianni cazzeggiava e sorrideva, Nedo era già nero come il carbone e guardava fisso il muro, in attesa che l'arbitro facesse la chiama.....Nedo quando giocava lo faceva solo per vincere e per non prendere reti....questa finale, inoltre, era la sua ultima partita, il suo commiato dal gioco del calcio...anche per lui l'età era avanzata ed era giunta l'ora di smettere....finire la carriera con la finale vinta era il suo chiodo fisso dall'inizio dell'anno e sentiva il fuoco dentro sè....si parte!

la partita non fu bella....le formazioni avevano entrambe paura e tergiversavano...nessuna occasione da rete e tanta noia...la posta in palio era troppo alta e c'era la paura di osare..Nedo aveva toccato palla solo per fare qualche rinvio e per sventare qualche insidioso calcio d'angolo.....

la partita va ai supplementari.....in caso di pareggio ci sarebbero stati i calci di rigore....e Nedo lì avrebbe dato il meglio di sè...si sarebbe congedato con delle parate strepitose e sarebbe stato l'eroe della squadra e del paese..ne era sicuro che sarebbe andata così....

però le cose spesso non vanno come si vorrebbe....

a metà del secondo tempo supplementare arriva dalla metà campo avversaria un'innocua palombella verso la porta di Nedo...il pallone bolzo a campanile scende lentamente in area di rigore, all'altezza del dischetto, proprio sulla testa di Gianni...

Gianni è solo, non ha avversari vicino e potrebbe fare di tutto....mettersi a sedere e fare rimbalzare il pallone per apprezzarne l'assoluta sfericità, prendere un caffè al bar e poi tornare, raccogliere una margherita....insomma non c'era alcuna fretta o pericolo...

ma Gianni, chissà perchè, con la testa la tocca indietro a Nedo...fa un retropassaggio e dice Tua Nedo!!!... più che un retropassaggio è un tiro teso e mirato...la palla inevitabilmente si insacca al setter, alla destra di Nedo che rimane pietrificato....tutto lo stadio è in silenzio, compresi i giocatori dell'altra squadra...solo un paio non riescono a trattenere la gioia e abbozzano un abbraccio....ma vengono subito fermati dai propri compagni...

la tensione è tutta verso Nedo...Nedo fa paura e tutti sapevano quanto ci teneva, della sua ultima partita e delle sue nove dita come i nove goal subiti.....

l'impasse di Nedo dura solo pochi attimi....poi inizia a smoccolare e a fare fumo dalle narici....si toglie i guantoni e corre verso Gianni....e lo pesta come un tamburo...Gianni non ha neanche provato a scappare o a reagire, sarebbe solo stato un inutile prolungameno dell'agonia...

Gianni è vivo e dopo qualche settimana ha ripreso a giocare a pallone....Nedo non gioca più



m. si ricorda ancora

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