lunedì 27 luglio 2009

GLI OCCHI BALLERINI

qualche giorno fa la mia intenzione era fare veloce e fare un tuffo al mare per poi risalire veloce a casa a curare l'orto che mi occupa più tempo che la tela di penelope....di solito in questo periodo i bimbi non sono tanti e quindi il mio ottimismo era alle stelle...arrivo presto ma di certo non si può dire che il reparto fosse vuoto...c'era un bel brusio in corridoio e subito ho capito che il mare l'avrei saltato....avevo anche voglia di giocare e tutte le stanze passano infatti con gioia e divertimento...arrivo in fondo che mi manca una stanza...ma la bimba non c'era, si trovava nei piani di sotto a fare degli esami e ne aveva per un bel po'....bene, posso considerare il lavoro concluso! come una lama nel costato sento una voce sibillina che scandisce il mio nome! la riconosco, è proprio lei, la propietaria degli occhi ballerini....ognuno al lavoro c'ha le sue cruccie....io in ospedale ho 2 o 3 persone squinternate che hanno una fissa per me ed ogni tot vengono per fare il tagliando al bimbo...quando vedo che ci sono tiro un bel sospiro e mi preparo psicologicamente ad affrontare l'evento...sono mamme spesso seguite da assistenti sociali che ne combinano più di carlo in francia...con loro ogni volta spero non accada nulla di grave in mia presenza ...mi basta poco, che nessuno si faccia male...questa mamma è una bimba grande e sporca che si sbaffa pacchetti giganti di patatine riempiendosi la bocca mentre sono lì...imprevedibile e micidiale come un dardo infuocato...a volte mi ha offerto del prosciutto o mi ha proposto cose allucinanti, del tipo divenire una magicoliera o metterci in società insieme...con lei è regolare che il bimbo si metta a strillare, pianga, rida, salti, scappi....e lei magari va a fare la doccia in stanza o mi accende la tv a manetta o mi prova a parlare dei suoi problemi sessuali...talvolta tra loro volano brutte parole e mezzi schiaffi..io la contengo e sto in allerta..so che con lei le cose che di solito si fanno e dicono non vanno bene..ha gli occhi ballerini d'altronde....se sto bene col bimbo si ingelosisce e interrompe il gioco facendo i capricci e chiedendomi cose bislacche tipo di fare i palloncini...cosa che non interessa per nulla il bimbo...
io non sapevo ci fosse e la schiena mi è gelata.....non vale! non ero pronto....
ed invece mi sono trovato di fronte a lei che con un sorriso senza denti mi ha aperto le porte dell'inferno, cioè della sua stanza....sapevo che non sarei riuscito tanto presto...ed infatti il clichè si è ripetuto e l'incontro si è svolto in modo folle e surreale...tra rimproveri e litigi tra loro, racconti di fuori luogo di vita personale, lavaggio dei pochi denti rimasti, domande inopportune......quando era in bagno avevo catturato l'attenzione del piccolo che finalmente si stava abbandonando e meravigliando ad un racconto fantastico....poi è tornata e con la sua mole da balena si è interposta tra me e lui e mi ha chiesto i palloncini....gli occhi ballavano come tony manero nella febbre del sabato sera..
ho finito di annaffiare l'orto che il sole era già andato via da un pezzo
m. e polvere di stelle

domenica 26 luglio 2009

GABER GIORGIO

mi piaceva perchè sul palco era una bomba..una tempesta di gesti e parole che mi catturava l'anima...perchè mi ha aiutato a riflettere e certe sue canzoni le ritengo capolavori....la sua mimica ed espressività sono state di una forza inaudita e sapevano emozionarmi..lui e luporini hanno inventato un modo di fare musica che era uno spettacolo a 360° ..e poi la passione che aveva te la serviva sopra un piatto d'argento e mi sembrava proprio di poterla toccare a piene mani...e come molte altre cose è legato a tanti ricordi e sensazioni indimenticabili che fanno parte di me...ieri il festival gaber a viareggio è stato bello...morgan e fossati sugli scudi...mentre iacchetti proprio non mi è piaciuto nulla, mi imbarazzava quasi, con battute terra terra e già sentite mille volte..però la gente rideva e forse per un pubblico di quel tipo andava anche bene....vergassola bravo e ficcante come al solito..la nannini ha fine serata non ha lasciato il segno come avrei immaginato....
m

martedì 21 luglio 2009

EURIDICE

la bischerata di voltarsi l'ha fatta Orfeo, che si era fatto un mazzo così per andarsela a riprendere nell'ade....e la fregatura l'ha presa lei sparendo per sempre...il più era passato, bastava camminare ancora un pochetto e tutto sarebbe filato liscio..invece la troppa premura e il troppo attaccamento sono stati sufficienti a produrre la frittata...orfeo, orfeo...ma l'amore che è? vivere per l'altro o vivere con l'altro? io direi con...anche se non è facile ed a fare casino basta un attimo...."vivere per" ti può travolgere e scaraventare come una barchetta in mare contro gli scogli o bene che vada ti fa perdere la bussola..."vivere con" ti permette di essere in armonia con te stesso ed illuminare la persona che ti sta a fianco della tua luce...essere se stessi ed avere la coscienza di cambiare per accomodarsi al prossimo, quando si vuole....il più ganzo però è lui...quello che rincorreva Euridice perchè gli garbava e non ne poteva proprio più...scappando nei campi lei però è stata morsa dal serpente ed è caduta esanime a terra....lui fischiettando si è defilato...che drago!
m.

domenica 19 luglio 2009

LA STANZA N. 8

dopo tanto tempo sento veramente la mancanza di un bambino...non che sia di pietra ma un certo distacco cerco sempre di metterlo nelle relazioni di lavoro, altrimenti annienterei la mia sfera privata...ma stavolta non ce l'ho fatta e il mio amico mi ha lasciato un vuoto...sarà per le tre settimane in cui lo abbiamo vissuto quotidianamente...sarà perchè tutto il tam tam mi ha fatto frizzare le orecchie...ma forse sarà perchè quei suoi sorrisi e quella sua dolcezza in certe occasioni mi hanno fermato il battito del cuore...non è stato un bimbo facile..di quelli per intendersi che pretendono e se una cosa non piace te lo dicono subito e sbadigliano...però trovata la chiave è stata una pacchia.....due cose in particolare mi ricorderò:
- quando prima di entrare nella sua stanza cercavo di centrarmi su me stesso e lui da dentro, allettato e fasciato come una mummia, con voce squillante chiedeva se ero io o qualcun altro..e la zia tergiversava per non guastargli la sorpresa e lui eccitato come un grillo pareva giocasse ad "indovina chi"..ma è riccio? è maschio? è vestito di giallo?....
- quando mi ha chiesto se potevamo fare un pigiama party nella sua stanza e se poi ci potevamo vedere ogni giorno, magari a casa sua....
il ricordo è bello quando è forte...una esperienza vissuta più volte perderebbe di fascino e sostanza....in quei giorni tremendi sento che per lui siamo stati speciali e mi piace pensare che ci ricorderà così...
m.

giovedì 16 luglio 2009

ARTURO NELLO ZAINO


sono partito ma Arturo è venuto con me...tra gli eucalipti giganti ed i faggi secolari Arturo c'era...anche negli abissi del mare blù cobalto e sui crinali delle montagne...nelle polle del fiume e nelle stanze d'albergo....

di solito nn stacco quasi mai perchè per me è un piacere pensare sempre a nuove cose da fare, ma che il coccodrillo mi abbia seguito non è che mi sia andato giù facilmente...stava lì a rompermi le scatole e a stuzzicarmi continuamente, a prendere appunti su ciò che facevo e su tutti i guai che combinavo....e poi al primo giorno di ospedale va a spifferare tutto!!


no, decisamente non posso dire di essere partito con l'animo sereno e non ho neanche problemi ad ammettere di aver trovato difficoltà a staccare la spina....

ogni giorno in contatto telefonico con l'ospedale per sentire come andavano le cose e programmare i giorni a venire....un servizio ininterrotto di quasi tre setimane, sette giorni su sette, frutto della nostra coscienza e sensibilità....

in ospedale abbiamo un bambino che necessita attenzioni particolari e con una situazione molto pesante alle spalle....per noi è stato faticoso, ma credo proprio che abbiamo svolto un lavoro egregio....

e dopo nove giorni che non lo vedevo lui doveva essere finalmente dimesso ma ha detto al dottore che non voleva andare prima di avermi incontrato ancora una volta...pardon, prima di avere incontrato Arturo ancora una volta....

cmq il tempo di arrivare a casa, organizzarsi un attimino e poi via con Arturo a salutarlo..e come molto raramente mi accade, con il groppo in gola...

un grazie speciale alle mi compagne magicoliere che sono riuscite ad entrare nel cuore del bambino....

figatellu mirko

sabato 4 luglio 2009

L'ALTRA PARTE DELLA LUNA

nei casi più difficili, a contatto con la sofferenza, non è facile restare nella relazione...ogni momento c'è corrente e le onde ti possono trascinare via...ascoltare, osservare, modulare e rischiare....se la tecnica è diventata un automatismo, la mia attenzione può dirigersi sulla persona e sul mantenere un contatto con lei....e questo è ganzo perchè è come se vedessi il mio corpo che parla e si muove in automatico e le mie mani che vanno da sole...come se fossero caricate con la manovella...questo mi permette di essere sereno perchè so cosa fare e so farlo bene e il mio interesse va sul come farlo....guardo il bambino e mi accorgo se la cosa funziona o c'è da cambiare qcs in itinere...il ganzo, e il difficile, è riproporre ogni esperienza come se fosse la prima volta che si fa, con lo stesso entusiasmo e partecipazione..ridere le stesse cose come se fossero estemporanee e non conosciute a memoria...così facendo si può improvvisare e sparigliare le carte del mazzo per dare nuovo ordine alle cose...la sicurezza in ciò che propongo mi aiuta a non andare nel panico nelle situazioni più difficili e a trasmettere leggerezza e meraviglia...così può realizzarsi la magia che il bambino venga catturato dalla mia figura, tanto da pensare più ad essa che alla sua situazione contingente di malato...essere e restare sopra il disagio, per rispettarlo ma vederlo dall'alto e per riuscirlo a controllare, è una qualità imprescindibile per chi lavora in ambito sanitario...permette di saper cogliere e leggere sfumature che agli occhi di alcuni sono inezie mentre invece sono indispensabili...
se dei parenti darebbero l'anima per far star meglio il loro bambino, ma sono nella situazione di non poter fare nulla, un professionista della salute, un medico in primis, può andare incontro ai loro bisogni..........e curare non solo il bimbo ma anche la famiglia.........magari con piccoli gesti che facciano sentire loro partecipi e importanti, anche se in realtà inutili ai fini della terapia...
così facendo si può dare una mano a riempire un po' un grosso vuoto che le persone si portano dentro...
per un po' vado in vacanza...ci sentiamo quando torno...
m. brum brum

mercoledì 1 luglio 2009

UN GRAN CASINO

in qt periodo in reparto c'è davvero una bolgia, una marea di amici e parenti, dottori ed infermieri....dopo il disastro alla stazione alcuni bimbi sono da noi e si avverte una concitazione e un'apprensione particolare...non tanto per la loro salute fisica, quanto per le ferite che non si vedono ma fanno più male....in qt momenti tante persone perdono un po' la bussola e fanno qualche bischerata...mi riferisco a qualche amico o conoscente che arriva a fare visita con addosso un'enorme tensione e dolore che trasmette pari pari al bimbo....e l'ansia del piccolo aumenta...10, 20 persone tutte a parlare concitatamente e a fare mezzi sorrisi che non intortano nessuno...bisognerebbe riuscire a distinguere le nostre esigenze da quelle della persona che ci sta davanti...delle cose che sono mie ma che magari non appartengono ancora a chi ha vissuto la drammaticità dell'evento..ci sono modi e tempi diversi che vanno saputi leggere e rispettare...ascoltare per potersi accomodare...avere l'intelligenza di capire cosa è bene per lui e non per noi....
così per il mio incontro mando tutti fuori e faccio come al solito, un po' il bischero e un po' il mago..racconto stramberie e cerco di sorprendere e meravigliare....che a dire il vero in qt situazioni mi richiede tanto impegno ed attenzione... sia per catturare il suo interesse e sia per trovare il tempo ed il modo di giocare ed accomodarmi a degli eventi inaspettati che la sua situazione richiede...sia sotto l'aspetto medico che psicolgico....
quando gioco, gioco davvero e cerco sempre di tenere il ritmo alto per creare un'onda che catturi il bimbo..dentro mi sento sgretolare ma la buccia fuori regge bene...
so di essere una piccola goccia nella tempesta ma voglio fare il massimo di ciò che posso e riesco, per dare una mano, insieme a tutta la banda dei magicolieri, ai medici e a tutti gli altri professionisti della salute...pigio sull'acceleratore, come in molte altre situazioni, quando il bimbo me lo permette...e per ora sento che questa cosa gli arriva...il mio problema, come profesisonista del gioco, non è tanto la gestione del mio vissuto o quello del bimbo, ma dello stuolo di amici e parenti che a stento riesco a contenere...va bè, vi ho messo un po' di riflessioni in liberà..un po' confuse ma vere...poi scrivendo rifletto e mi scarico...per ripartire domani
m.